Tivoli

Riferimento: CO-714
Autore Pietro BERTELLI
Anno: 1599 ca.
Zona: Tivoli
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 165 x 110 mm
150,00 €

Riferimento: CO-714
Autore Pietro BERTELLI
Anno: 1599 ca.
Zona: Tivoli
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 165 x 110 mm
150,00 €

Descrizione

Pianta della città tratta dal celebre "Theatrum urbium Italicarum", raccolta di vedute urbane della penisola pubblicata per la prima volta a Venezia nel 1599. La prima edizione comprendeva cinquantanove tavole con piante e vedute prospettiche adespote, di mano di più incisori, accompagnate da una descrizione latina, che uscirono isolatamente stampate a Venezia (forse nella bottega di Francesco Bertelli), ma con la dedica datata sempre da Padova. Ignoto è l'autore del testo, anche se è stato supposto che ne sia autore lo stesso Bertelli.


L'edizione, comunemente considerata seconda, uscì a Vicenza, nel 1616, per i tipi di Domenico Amadio, con titolo italiano di "Teatro delle città d'Italia", con l'aggiunta di alcune tavole (67 anziché 59), ma fu preceduta da una edizione non datata costituita dai rami senza testo.

“L’ultima raccolta di cartografia urbana del XVI secolo, venne stampata da Pietro Bertelli (1571 circa - 1621) nel 1599 Pietro era editore, incisore e tipografo, figlio di Ferrando Bertelli, lavoro a Padova, nella Libreria all’insegna dell’Angelo, a Venezia e a Vicenza. Come incisore, nel 1589 collaboro ad alcune tavole dell’opera Diversarum nationum habitus… composta da 106 stampe, edita in collaborazione con Alciato Alciati. Per le Vite degli imperatori de’ Turchi con le loro effigie intagliate in rame per i tipi di Giorgio Greco, edita a Vicenza nel 1599, Bertelli incise quindici ritratti. Nello stesso anno usci il Theatrum Urbium Italicarum, serie di 59 tavole con vedute e piante accompagnate da descrizione latina, eseguite da più incisori, poi ristampata, accresciuta, anche con il titolo italiano Teatro delle città d’Italia, per i tipi di Domenico Amadio. Alla sua morte, l’attività prosegui con suo figlio Francesco, anch’egli tipografo, incisore e editore. La sua marca tipografica era un angelo in piedi con le ali spiegate, l’avambraccio destro puntato verso l’alto con l’indice al cielo e un giglio nella mano sinistra. Il Teatro delle città d’Italia venne più volte ristampato e implementato da Francesco nel corso del secolo successivo” (cfr. S. Bifolco, Città e Fortezze Principali del Mondo. Le prime raccolte italiane di cartografia urbana e gli isolari del XVI secolo in “Cartografia e topografia italiana del XVI secolo” p. 133).

Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione.

Pietro BERTELLI (Padova 1571 - 1621)

La famiglia Bertelli rappresenta il gruppo più folto di editori, incisori, cartografi e mercanti di stampe del XVI secolo. Il più produttivo fu Ferrando Bertelli, attivo tra il 1560e il 1570, ma le mappe dell’ultimo quarto del secolo sono conosciute con le firme di Andrea, Donato, Lucca, Nicolò e Pietro. Quest’ultimo fu attivo principalmente a Padova, dove condusse un'officina tipografica e di incisioni. Le prime notizie certe lo indicano attivo alla data del 1589 in qualità di incisore di alcune tavole per una edizione dal titolo Diversarum nationum habitus che fu edita in collaborazione con Alciato Alciati. Pietro Bertelli aveva a Padova una libreria "all'insegna dell'Angelo". Alla sua morte l'attività fu ereditata dal figlio Francesco. Forse figlio di Ferrando Bertelli. Fu attivo principalmente a Padova, dove, condusse un'officina tipografica e di incisioni. Le prime notizie certe lo indicano attivo alla data del 1589 in qualità di incisore di alcune tavole per una edizione dal titolo Diversarum nationum habitus che fu edita in collaborazione con Alciato Alciati. Pietro Bertelli aveva a Padova una libreria "all'insegna dell'Angelo". Alla sua morte l'attività fu ereditata dal figlio Francesco. Bibliografia: Valerio, Cartografi Veneti, p. 149.

Pietro BERTELLI (Padova 1571 - 1621)

La famiglia Bertelli rappresenta il gruppo più folto di editori, incisori, cartografi e mercanti di stampe del XVI secolo. Il più produttivo fu Ferrando Bertelli, attivo tra il 1560e il 1570, ma le mappe dell’ultimo quarto del secolo sono conosciute con le firme di Andrea, Donato, Lucca, Nicolò e Pietro. Quest’ultimo fu attivo principalmente a Padova, dove condusse un'officina tipografica e di incisioni. Le prime notizie certe lo indicano attivo alla data del 1589 in qualità di incisore di alcune tavole per una edizione dal titolo Diversarum nationum habitus che fu edita in collaborazione con Alciato Alciati. Pietro Bertelli aveva a Padova una libreria "all'insegna dell'Angelo". Alla sua morte l'attività fu ereditata dal figlio Francesco. Forse figlio di Ferrando Bertelli. Fu attivo principalmente a Padova, dove, condusse un'officina tipografica e di incisioni. Le prime notizie certe lo indicano attivo alla data del 1589 in qualità di incisore di alcune tavole per una edizione dal titolo Diversarum nationum habitus che fu edita in collaborazione con Alciato Alciati. Pietro Bertelli aveva a Padova una libreria "all'insegna dell'Angelo". Alla sua morte l'attività fu ereditata dal figlio Francesco. Bibliografia: Valerio, Cartografi Veneti, p. 149.