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Convent de St. Benoit pres de Subiaco
Riferimento: | S36398 |
Autore | Felix BENOIST |
Anno: | 1864 ca. |
Zona: | Subiaco |
Misure: | 305 x 455 mm |
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Riferimento: | S36398 |
Autore | Felix BENOIST |
Anno: | 1864 ca. |
Zona: | Subiaco |
Misure: | 305 x 455 mm |
Descrizione
Disegno a matita nera, con rialzi a biacca, mm 305x406, in basso a sinistra: Couvent de St. Benoit, a destra Couvent de St. Benoit près de Subiaco.
Appartiene ad una raccolta di 127 opere rinvenute presso un antiquario francese che, a sua volta, li aveva acquistati dagli eredi dell’editore Henri-Désiré Charpentier (La Rochelle 1805 - Vertou 1882); sono tutti realizzati a matita nera, alcuni presentano dei rialzi a biacca; non recano mai la data e la firma dell’autore, ma solo una breve didascalia relativa ai soggetti rappresentati. I disegni denotano una mano abile ed esperta – in particolar modo nella delineazione degli edifici, delle rovine e delle architetture - che restituisce i monumenti - più o meno celebri - di Roma da punti prospettici interessanti ed inusuali. Il rimando di gran parte dei disegni ad alcune litografie tinte di Felix e Philippe Benoist, pubblicate nell’opera in tre volumi Rome dans san grandeur, è immediatamente apparso chiaro. Il fatto che si tratti di un nutrito gruppo di disegni originali legati alla celebre opera edita da Henri-Désiré Charpentier viene chiaramente suffragato dalla prestigiosa provenienza; si tratta di una parte del fondo eredi di Charpentier, tra cui era stato suddiviso il materiale della famosa bottega calcografica.
La monumentale Rome dans sa grandeur. Vues, monument ancient et modernes venne stampata a Parigi in 3 volumi, nel 1870. La pubblicazione, illustrata da 100 litografie, fu preceduta da una campagna di disegni preparatori, a far data dal 1864 sino al 1869, eseguita soprattutto da Félix Benoist e in parte da Philippe Benoist. Alla vigilia del Concilio Ecumenico Vaticano I, l’11 agosto 1869, Pio IX decretava la realizzazione di una Esposizione romana delle opere d’ogni arte eseguite per il culto cattolico, che venne inaugurata, il 17 febbraio 1870, nel chiostro della Certosa di Santa Maria degli Angeli. In quell’occasione, vennero presentati i tre volumi in folio Rome dans sa grandeur. I volumi, rilegati in modo sfarzoso, con impresso al centro in oro, lo stemma di Pio IX, sono suddivisi in tre sezioni. Il primo volume tratta di Roma antica, il secondo, di Roma cristiana, ed il terzo, dei monumenti e le realizzazioni della Roma moderna. Una visione preziosa della Roma papale alla vigilia della profonda trasformazione di Roma in capitale dell’Italia unita. Un documento che evidenzia la notevole impronta lasciata da Pio IX nella Città Eterna. L’opera rappresenta il capolavoro dell’artista francese, tanto da porre il Benoist tra la schiera dei più grandi artisti di interni e vedute del suo tempo.
I fogli utilizzati per gli studi preliminari sono diversi per dimensione (da 170 mm x 240 ai 490 x 300 mm), per grammatura e anche per gradazione cromatica (dal beige al verde). Molti dei disegni rappresentano innegabilmente fasi preparatorie diverse – più o meno complete – di alcune litografie tinte che illustrano la magnifica opera, altri delle vignette silografiche inserite nel testo, mentre altri bozzetti non trovano traduzione in stampa. Appartengono a questo secondo gruppo sia schizzi relativi a monumenti e vedute di Roma che ai dintorni: Ostia antica, Grottaferrata, Olevano Romano, Anzio, Nettuno, Velletri e Vicovaro. Ben oltre i confini capitolini sono disegni relativi a Napoli e a Loreto. La suite doveva costituire parte dell’intero fondo, poi disperso, di studi preparatori da cui furono selezionati i cento destinati alla stampa litografica.
Disegno preparatorio per la tavola litografica Monastero di S. Benedetto Vicino di Subiaco (Stato Pontificio) inserita nel capitolo finale del volume Rome Moderne, dal titolo Environs de Rome – Etat Pontifical curato da P. Jeanson; sono decritti i dintorni della Città Eterna seguendo un percorso ad anello che, partendo da Ostia, attraversa il Latium vetus fino al Circeo, poi segue per Cori e i Castelli Romani, attraversa la provincia di Frosinone e il territorio anticamente abitato dagli Ernici, prosegue per la Sabina, visitando Subiaco, Vicovaro e Tivoli, infine l’Etruria (Veio e Viterbo) per far poi rientro a Roma.
“Subiaco évoque le souvenir de deux hommes bien ditTérents Néron et saint Benoît. Néron possédait en cet endroit une villa d'une grande étendue; avec cet établissement commence l'histoire de Subiaco; histoire bien modeste, du reste, puisqu'elle reste muettejusqu'à l'événement que raconte ainsi le Chronicon Cassinense: « Sanctissimus pater Benedictus, relictis litterarum studiis, clam fugiens ad locum qui Sublacus dicitur, XL ferme ab urbe millibus disparatum devenit. Subiaco est donc le berceau de l'ordre de saint Benoît. Du reste, tout ici se rapporte à cette circonstance et aux traces qu'elle a laissées.La ville est dominée par une espèce de château fort. C'est la résidence officielle de l'abbé du monastère, qui est toujoursun cardinal. A deux milles de la ville, se trouve le couvent de Sainte-Scholastique, un édifice de premierordre. […] C'est dans ce couvent que fut, peut-être, fait usage de l'imprimerie pour la première fois en Italie. En 1465, on y donna la première édition des oeuvres de Lactance. Un mille plus loin, dans un lieu sauvage, parfaitement retracé dans le dessin qui accompagne ces lignes, est un autre établissement de l'ordre de saint Benoît, auquel a été donné le nom de Sacro Speco. Les constructions datent du XIeme siècle; une moitié est souterraine;elles protégent la grotte Speco où s'était retiré et où a vécu saint Benoît” [Subiaco evoca la memoria di due uomini, Nerone e San Benedetto. Nerone aveva una grande villa in questo luogo; con questo insediamento iniziò la storia di Subiaco, una storia invero molto modesta, poiché tace fino all'evento raccontato nel Chronicon Cassinense: “Sanctissimus pater Benedictus, relictis litterarum studiis, clam fugiens ad locum qui Sublacus dicitur, XL ferme ab urbe millibus disparatum devenit”. Subiaco è dunque la culla dell'Ordine di San Benedetto. In effetti, tutto qui è legato a questa circostanza e alle tracce che ha lasciato. La città è dominata da una sorta di castello fortificato. È la residenza ufficiale dell'abate del monastero, che è sempre un cardinale. A due miglia dalla città si trova il convento di Santa Scolastica […]. È in questo convento che la stampa fu forse utilizzata per la prima volta in Italia. Nel 1465 vi fu pubblicata la prima edizione delle opere di Lattanzio. Un chilometro più avanti, in un'area selvaggia perfettamente rappresentata nel disegno che accompagna queste righe, si trova un altro stabilimento dell'Ordine di San Benedetto, a cui è stato dato il nome di Sacro Speco. Gli edifici risalgono all'XI secolo; metà di essi sono sotterranei e proteggono la grotta – Speco- dove San Benedetto si ritirò e visse] (Rome dans sa Grandeur, Rome Moderne, c. V, pp. 15-16).
La terza foto, solo di repertorio e non in vendita, rappresenta la litografia tinta inserita in Rome dans sa grandeur. Vues, monument ancient et modernes, e consente di paragonarla al disegno preparatorio.
Felix Benoist (Saumur, 1818- Nantes, 1896). Da Saumur (Maine- et- Loire), dove era nato il 15 aprile 1818, si trasferì ben preso ad Angers, paese natale della madre. Qui divenne apprendista del pittore di storia e ritrattista Jean- Michel Mercier (Versailles, 1786-Paris,1874) che dal 1831 al 1850 fu conservatore del Museo d’ Angers. La produzione di Félix ha inizio nel 1831 con una tavola che riproduce il castello di La Fléche, edita da Charpentier, ma il suo vero esordio avvenne con l’album pubblicato nel 1843 in cui si rivela come abile disegnatore di Angers pittoresca. Prima del 1850 si trasferì a Nantes, dove risiedette per tutto il resto della sua vita. Lavorò prevalentemente per l’editore Charpentier durante l’arco di quarant’anni. Alternò l’attività di disegnatore dal vero con quella di litografo. Si dedicò ai luoghi di sua elezione intorno a Nantes e la parte ovest della Francia. È del 1850 Nantes et la Loire inférieure disegnata e litografata prevalentemente da Félix con altri collaboratori. Seguì La Normandia illustrata e Monumenti Luoghi e costumi editi nel 1854 in collaborazione con François Hippolyte Lalaisse (Nancy, 1812- Paris,1884). Tra il 1861 e il 1864 vedeva la luce l’edizione Nizza e Savoia con un corredo di 92 cromolitografie. Quindi era la volta di La Bretagna contemporanea in 160 tavole la maggior parte delle quali riconducibili a Benoist e a cui lavorò tra il 1861 e il 1866. In un continuo crescendo, si rese contemporaneamente protagonista di Paris dans sa splendeur edito in 100 tavole, incisioni a cui lavorò tra il 1857 e il 1861. L’opera che lo ha reso celebre fuori dai confini nazionali è senza dubbio la pubblicazione di Rome dans sa grandeur in 100 tavole a cui si dedicò tra il 1864 e il 1869. Per quest’ultima raccolta egli ha fornito la maggior parte dei disegni, tutte le piccole incisioni, oltre che i fregi, molto ben elaborati, ed inseriti nel testo dei tre volumi. Nei primi anni della sua attività si firmava Benoist d’Angers; più tardi Benoist de Nantes, per distinguersi da Philippe Benoist, come lui disegnatore e litografo di paesaggi e di architetture. Félix è stato descritto Plus naif rispetto a Philippe, ma questo non gli rende merito, infatti il confronto tra i due è molto ostico quando le rispettive opere non sono firmate o le firme sono incomplete.
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Felix Benoist (Saumur, 1818- Nantes, 1896). Da Saumur (Maine- et- Loire), dove era nato il 15 aprile 1818, si trasferì ben preso ad Angers, paese natale della madre. Qui divenne apprendista del pittore di storia e ritrattista Jean- Michel Mercier (Versailles, 1786-Paris,1874) che dal 1831 al 1850 fu conservatore del Museo d’ Angers. La produzione di Félix ha inizio nel 1831 con una tavola che riproduce il castello di La Fléche, edita da Charpentier, ma il suo vero esordio avvenne con l’album pubblicato nel 1843 in cui si rivela come abile disegnatore di Angers pittoresca. Prima del 1850 si trasferì a Nantes, dove risiedette per tutto il resto della sua vita. Lavorò prevalentemente per l’editore Charpentier durante l’arco di quarant’anni. Alternò l’attività di disegnatore dal vero con quella di litografo. Si dedicò ai luoghi di sua elezione intorno a Nantes e la parte ovest della Francia. È del 1850 Nantes et la Loire inférieure disegnata e litografata prevalentemente da Félix con altri collaboratori. Seguì La Normandia illustrata e Monumenti Luoghi e costumi editi nel 1854 in collaborazione con François Hippolyte Lalaisse (Nancy, 1812- Paris,1884). Tra il 1861 e il 1864 vedeva la luce l’edizione Nizza e Savoia con un corredo di 92 cromolitografie. Quindi era la volta di La Bretagna contemporanea in 160 tavole la maggior parte delle quali riconducibili a Benoist e a cui lavorò tra il 1861 e il 1866. In un continuo crescendo, si rese contemporaneamente protagonista di Paris dans sa splendeur edito in 100 tavole, incisioni a cui lavorò tra il 1857 e il 1861. L’opera che lo ha reso celebre fuori dai confini nazionali è senza dubbio la pubblicazione di Rome dans sa grandeur in 100 tavole a cui si dedicò tra il 1864 e il 1869. Per quest’ultima raccolta egli ha fornito la maggior parte dei disegni, tutte le piccole incisioni, oltre che i fregi, molto ben elaborati, ed inseriti nel testo dei tre volumi. Nei primi anni della sua attività si firmava Benoist d’Angers; più tardi Benoist de Nantes, per distinguersi da Philippe Benoist, come lui disegnatore e litografo di paesaggi e di architetture. Félix è stato descritto Plus naif rispetto a Philippe, ma questo non gli rende merito, infatti il confronto tra i due è molto ostico quando le rispettive opere non sono firmate o le firme sono incomplete.
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