Vero Disegno dell'incendio nella Montagna di Somma...

Riferimento: S41733
Autore Giovan Battista Passari
Anno: 1631 ca.
Zona: Vesuvio
Misure: 335 x 190 mm
1.000,00 €

Riferimento: S41733
Autore Giovan Battista Passari
Anno: 1631 ca.
Zona: Vesuvio
Misure: 335 x 190 mm
1.000,00 €

Descrizione

Acquaforte e bulino, 1631, impressa su carta vergata coeva, con margini, in perfetto stato di conservazione.

Rarissima incisione raffigurante l'eruzione del 1631, disegnata, incisa e stampata da Giovanni Battista Passari, che la dedica ad Angelo Saluzzo. Opera giovanile del Passari, che ritornerà sull'incisione solo verso la fine della sua carriera artistica.

"Le immagini del Vesuvio in eruzione durante tutta la sua storia passata, hanno contribuito in maniera forte alla ricerca scientifica. Sono reperibili numerosissimi testi che ci narrano la storia del Vesuvio, ma in particolare l’evento del 16 dicembre del 1631, che mostriamo in questo contributo, assume un ruolo di primaria importanza nello scenario della cronologia storica. L’eruzione del 1631 rappresenta un momento molto importante di tutto il ciclo eruttivo del Vesuvio. Dopo il 79 d.C. il 1631 è l’evento certamente più importante in ambito vulcanologico e geologico. Si chiude un periodo di grande concitazione geologica e se ne apre uno nuovo. Un’edizione eruttiva fatta di fenomeni parossistici, effusivi, pliniani che caratterizzeranno tutto il secolo XVIII. 

La stampa del Passeri è di certo un contributo importante a questi studi e mostra l’edificio vulcanico costituito dal Somma e dal Vesuvio, in una prospettiva a volo d’uccello “ripresa” da ponente. Il vulcano è in eruzione e chi rilevò il fenomeno e lo disegnò, ritrasse realmente ciò che accadde. Torrenti di vapori e nubi ardenti scendono dalla sommità del Vesuvio e si dirigono verso San Giovanni a Teduccio, Leucopetra, Portici, Ercolano, Torre del Greco e Torre Annunziata. Una grande nube pliniana sovrasta l’edificio vulcanico, mentre in basso e lungo la costa le lave e le gigantesche colate di fango ricacciano il mare e modificano la linea di costa e creando così nuove terre. Il fenomeno del cosiddetto “mare seccato”, ossia dei “marosi” respinti oltre la battigia e la creazione di un nuovo territorio a mare. L’autore della stampa ha indicato anche la pioggia di ceneri, lapilli e bombe vulcaniche che si intravedono sul versante a nord del Vesuvio. Nel mare le imbarcazioni tentano di accostarsi per porre in salvo i fuggiaschi.

In basso si legge: VERO DISEGNO DELL’INCENDIO NELLA MONTAGNA DI SOMMA ALTRIMENTE DETTO MONS VESUVII DISTANTE DA NAPOLI SEI MIGLIA a 16 dicembre 1631.

In alto a destra si legge la dedica del Passeri: al molto illustre Signore Angelo Saluzzo , mio Padrone Colendissimo, Gio Battista Passeri D.D.

La didascalia recita: Nomi di tutti le Terre e Casali abruggiate: A Portici, B Pietra Bianca, C Resino, D Torre dello Grieco, E Torre Anuntiata, F Scafato, G Bosco, H Sarno, I S. Sebastian, Gio. Battista Passaru, Formis Neap.

Verso levante si legge lungo la costa il riferimento a Castellammare di Stabia.

In basso e a ridosso dell’abitato di San Giovanni a Teduccio si legge: In questa Chiesa di Santa Maria del Soccorso 3, miracolosamente si fermò il fuoco che veneva verso Napoli, et in detta Chiesa si salvarono da cento persone. Accanto la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, segue verso ovest il borgo di San Giovanni a Teduccio. Al centro del golfo, due imbarcazioni con la prua verso terra cercano di soccorrere i fuggiaschi" ( cfr. http://www.vesuvioweb.com/it/2014/04/vero-disegno-dellincendio-del-mons-vesuvii-1631 che però attribuisce erroneamente l'incisione a Giuseppe Aloja su disegno del Passari).

Biblografia 

L. Fino, Vesuvio e Campi Flegrei: due miti del grand tour nella grafica di tre secoli: stampe, disegni e acquerelli dal 1540 al 1876 (1993), p. 47; C. De Seta, A. Buccaro, Iconografia delle città in Campania: Napoli e i centri della provincia (2006): p. 272, n. 2; Antiquity Recovered: The Legacy of Pompeii and Herculaneum a cura di Victoria C. Coates Gardner, Victoria C. Gardner Coates, Victoria C.. Gardner Coates, Jon L. Seydl p. 28, n. 6.

Giovan Battista Passari (Roma 1610 -1679)

Pàsseri (o Pàssari), Giovanni Battista. - Pittore, scrittore ed incisore; seguace del Domenichino. Le sue Vite dei pittori, scultori e architetti che hanno lavorato in Roma, morti dal 1641 al 1673 (pubblicate postume nel 1772 da G. L. Bianconi con note di G. G. Bottari; ed. critica a cura di J. Hess, 1934), una delle fonti più importanti per l'arte italiana del sec. 17º, completano il panorama fornito da G. Baglione.

Giovan Battista Passari (Roma 1610 -1679)

Pàsseri (o Pàssari), Giovanni Battista. - Pittore, scrittore ed incisore; seguace del Domenichino. Le sue Vite dei pittori, scultori e architetti che hanno lavorato in Roma, morti dal 1641 al 1673 (pubblicate postume nel 1772 da G. L. Bianconi con note di G. G. Bottari; ed. critica a cura di J. Hess, 1934), una delle fonti più importanti per l'arte italiana del sec. 17º, completano il panorama fornito da G. Baglione.