Scenografia del Nobiliss. Palazzo di Caprarola del Illuss. Card. Farnese

Riferimento: CO-896
Autore Francesco VILLAMENA
Anno: 1773
Zona: Caprarola
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 445 x 380 mm
300,00 €

Riferimento: CO-896
Autore Francesco VILLAMENA
Anno: 1773
Zona: Caprarola
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 445 x 380 mm
300,00 €

Descrizione

Bulino, 1617, impresso su carta vergata coeva, con filigrana,  in ottimo stato di conservazione. Ristampa di Carlo Losi, con data 1773.

Lungo il margine superiore: SCENOGRAFIA DEL NOBILISS PALAZZO DI CAPRAROLA DEL ILLVS CARD FARNESE INVENTIONE DEL ECCELENTISS ARCHITETTO ACOMO BAROTO DA VINGNOLA

In alto a sinistra: Questo nobiliss.o (o as superscript) Palazzo è talmente accominodato che no vi sta alcuna particella otiosa et quel che è mirabile, le stanze de patroni sono / talmente poste che non veggorio officina nessuna ne essercitio forido. Il che ha fatto amirarllo da chiunche l'ha veduto, per il piu / compitamente ornato, et comodo palazzo del mondo; et ha con disiderio tirato à vedere la miraniglie sue da lontane parti huomini molto / guiditosi, come fu per semepio Monsignor Daniel Barbaro, persona molto squesita nelle cose dell'Architetura; il qual' mosso dalla gran fana di / questo palazzo, per no se n andar preso alle grida vene à posta a vederllo; et havendolo considerato à parte et inteso minutamente al istesso / Vignola l'ordine di tutti membri di si compita macina disse queste parole. Non minuit immo magnopere vicit presentia famam. Eg giudico in / quel sito non poterse far cosa piu compita.

In alto a destra: Il terzzo ordine di questo Palazzo segnato in questo disegno al profile A ancorche tutto questo piano overo [...] / dissimile à questo luogo il quale ha nel mezzo a coritore B che volte intorno per servitio di 60 carnere essendo [...] / con 40 mezzane sopra el D per l'altra fila delle 23 altre carnere con otto porte comune che escono sopra la loggia circolare [...] / grosezza del muro per cicever et condurre l'aque fuori del palazzo. F. corritore largo di 10 palini portato sopra [...] / del muro il qual coperto per non esser fatta la balaustrata G. Canne di tutti li camini del palazzo. H Torre del palazzo minore / che l'disegno dell'Architetto, Altezza principale di questo palazzo palmi 120 per l'altezza di tutto il palazzo cioe de l'piano del / cortile a K. sopora l'ultima cornice palmi 80 per l'altezza de doi ordini del cortile

In basso a sinistra: F. Villamaerna F. Romae Anno 1617 cum Privilegio Summi Pont, et superior licentia

 

Della serie: “Alcune opera d’archiettetura di Jacomo Barotio da Vignola Raccolte e poste in luce da Francesco Villamena l’anno MDCXVII

Francesco VILLAMENA (Assisi, 1564 - Roma, 7 Luglio 1624)

Incisore italiano. Secondo la tradizione, fu allievo di Cornelis Cort, le cui incisioni aveva copiato, e lavorò in età giovanile con Agostino Carracci. Realizzò poche incisioni originali, e riprodusse disegni di molti artisti, tra cui Raffaello, Paolo Veronese, Federico Barocci, Girolamo Muziano e Giulio Romano. La sua produzione include anche frontespizi e illustrazioni di libri. Strettamente collegato a quegli artisti nordici che tardivamente aderirono al Manierismo, come Hendrick Goltzius e Jacques Bellange, egli unì all'elegante stile calligrafico espressivo un perfetto controllo del bulino. Oltre a soggetti storici e religiosi, eseguì dei ritratti, tra cui ricordiamo una serie di figure di genere (Roma, Gab. N. Stampe). Nel 1594 eseguì una serie di incisioni che illustravano scene dalla Vita di San Francesco. La sua opera comprende all’incirca mille lastre.

Francesco VILLAMENA (Assisi, 1564 - Roma, 7 Luglio 1624)

Incisore italiano. Secondo la tradizione, fu allievo di Cornelis Cort, le cui incisioni aveva copiato, e lavorò in età giovanile con Agostino Carracci. Realizzò poche incisioni originali, e riprodusse disegni di molti artisti, tra cui Raffaello, Paolo Veronese, Federico Barocci, Girolamo Muziano e Giulio Romano. La sua produzione include anche frontespizi e illustrazioni di libri. Strettamente collegato a quegli artisti nordici che tardivamente aderirono al Manierismo, come Hendrick Goltzius e Jacques Bellange, egli unì all'elegante stile calligrafico espressivo un perfetto controllo del bulino. Oltre a soggetti storici e religiosi, eseguì dei ritratti, tra cui ricordiamo una serie di figure di genere (Roma, Gab. N. Stampe). Nel 1594 eseguì una serie di incisioni che illustravano scene dalla Vita di San Francesco. La sua opera comprende all’incirca mille lastre.