Il Pignon
Riferimento: | S39300 |
Autore | Ferrando BERTELLI |
Anno: | 1568 |
Zona: | PEÑÓN DE VÉLEZ DE LA GOMERA |
Misure: | 245 x 165 mm |
Riferimento: | S39300 |
Autore | Ferrando BERTELLI |
Anno: | 1568 |
Zona: | PEÑÓN DE VÉLEZ DE LA GOMERA |
Misure: | 245 x 165 mm |
Descrizione
In alto al centro, lungo il bordo superiore, e inciso il titolo: IL PIGNON. In basso a destra, in una targhetta poggiata ad un tronco d’albero, troviamo le iniziali A.B.G. che vengono associate all’anonimo incisore della lastra. Nel margine bianco inferiore si legge fera, abbreviazione (forse non terminata) che identifica probabilmente Ferrando Bertelli, in qualità di editore della lastra.
Si tratta di una replica dell’opera di Paolo Forlani del 1567, a sua volta basata sul modello di Zenoi & Camocio del 1565 circa, realizzata in occasione del vittorioso assedio spagnolo dell’isola di Penon, posto nell’agosto 1564 e concluso il 6 settembre. Situata sulle coste mediterranee del Marocco, di fronte alla cittadina di Velez de Gomera, fu conquistata dalla Spagna nel 1508, dal condottiero Pedro Navarro; dal 1554 era caduta nelle mani dei pirati musulmani. Nel 1564, il re Filippo II organizzò una ingente flotta di 93 galere e 60 altre imbarcazioni, capitanata da Garcia de Toledo che riuscì nella riconquista del luogo; la vittoria contribuì a rendere più sicure la navigazione delle flotte mercantili spagnole nel Mediterraneo. Subito dopo il successo conseguito, il re commissionò due eccezionali disegni sull’evento al celebre pittore Antoon van den Wijngaerde, che divennero due modelli di riferimento per numerose incisioni e disegni. Il primo disegno mostra una veduta prospettica da una delle alture che circondano il Penon; il promontorio appare al centro dell’immagine, mentre sullo sfondo è visibile la flotta spagnola.
La tavola di Ferrando Bertelli, è conosciuta sia attraverso gli esemplari conservati in raccolte fattizie cinquecentesche di grande formato (Biblioteca Estense), che attraverso quelli inseriti nella prima edizione della raccolta Civitatum aliquot insigniorum et locorum, magis munitorum exacta delineatio…, edita da Ferrando a Venezia nel 1568. Il monogrammista AB è un ignoto incisore, autore di diverse lastre per la tipografia Bertelli.
“Altra opera di notevole interesse nell’ambito della cartografia urbana rinascimentale è il Civitatum aliquot insigniorum et locorum… di Ferdinando o Ferrando Bertelli. Bertelli nasce a Boarno di Salo, l’odierna Vobarno, intorno al 1520. Incisore, editore, calcografo e mercante di stampe attivo a Venezia all’insegna di S. Marco in Merzaria. Poco conosciamo della sua vita, di certo collaboro con Camocio e con Paolo Forlani per l’edizione e la vendita di incisioni, carte geografiche e piante di città. Nel filone dell’iconografia urbana, Ferrando si inserì nel periodo di iniziale fervore editoriale, che coinvolse molti degli editori veneziani. La sua opera più importante e appunto la raccolta dal frontespizio bilingue, italiano e latino, Civitatum aliquot insigniorum et locorum, magis munitorum exacta delineatio: cum additione aliquot insularum principalium. Disegni di alcune piu illustri citta, et fortezze del mondo, con aggionta di alcune Isole principali, con imprint Ferrando Bertelli formis M.D.LXVIII (1568). Si tratta di un’opera molto particolare, priva di indice, e quindi, anche in questo caso come già abbiamo visto per il “Primo Libro” di Forlani-Zenoi, ogni esemplare esaminato risulta diverso dall’altro. Questa peculiarità avvalora l’ipotesi che le raccolte urbane venissero assemblate secondo la richiesta del committente. La mancanza di indice, unitamente al fatto che il frontespizio venne in seguito utilizzato da Donato Bertelli (con il quale non si è potuto stabilire un legame di parentela) fa si che sotto lo stesso titolo possano talvolta ritrovarsi collezioni eterogenee, sia per soggetti che per numero di immagini. Altro elemento che caratterizza la raccolta di cartografia urbana di Bertelli è la presenza, sulla scia della tradizione rinascimentale veneziana, di numerose carte raffiguranti le isole, firmate dallo stesso Ferrando ma anche dal dalmata Natale Bonifacio (1538-1592). Per quanto riguarda le vedute e piante di città Bertelli si affida a molteplici incisori, alcuni dei quali rimangono noti solamente attraverso il monogramma riportato sulla lastra. Le opere sono monogrammate A.B., F.F., E.B. e L.P. Quest’ultimo e stato identificato con l’artista Lodovico Pozzoserrato o Lodovico Pozzo da Treviso (italianizzazione di Lodewijk Toeput, 1550-1605 circa), pittore e incisore fiammingo naturalizzato italiano, attivo in Veneto e in particolar modo a Treviso. Molte delle opere sono derivazioni (ovvero copie) di quelle pubblicate da Paolo Forlani nel “Primo Libro” del 1567. Altre lastre sono incise da Domenico Zenoi, Orazio Bertelli e alcune incisioni di Nicolo Nelli” (cfr. S. Bifolco, Città e Fortezze Principali del Mondo. Le prime raccolte italiane di cartografia urbana e gli isolari del XVI secolo, in Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, 2018, pp. 122-123).
Rarissima.
Bibliografia
Bifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, 2018, p. 501, tav. 132; Destombes (1970): n. 202; Tavernari (2014): n. 142; cfr. Bravo Nieto-Ramírez González (2016): pp. 236-238; Nordenskiöld (1981): n. 12(61); cfr. Valerio (1998): p. 43, n. 61.
Ferrando BERTELLI (attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)
La famiglia Bertelli rappresenta il gruppo più folto di editori, incisori, cartografi e mercanti di stampe del XVI secolo. Il più produttivo fu Ferrando Bertelli, attivo tra il 1560e il 1570, ma le mappe dell’ultimo quarto del secolo sono conosciute con le firme di Andrea, Donato, Lucca, Nicolò e Pietro. Quest’ultimo fu attivo principalmente a Padova, dove condusse un'officina tipografica e di incisioni. Le prime notizie certe lo indicano attivo alla data del 1589 in qualità di incisore di alcune tavole per una edizione dal titolo Diversarum nationum habitus che fu edita in collaborazione con Alciato Alciati. Pietro Bertelli aveva a Padova una libreria "all'insegna dell'Angelo". Alla sua morte l'attività fu ereditata dal figlio Francesco. errando Bertelli fu incisore, editore calcografo e mercante di stampe attivo a Venezia tra il 1561 ed il 1572. Non abbiamo notizie biografiche precise del Bertelli.
Collaborò con il Camocio e con il Forlani per l'edizione e il commercio di carte e piante, svolgendo inoltre l'attività fondamentale di diffondere in città care di autori italiani e stranieri, incrementando lo sviluppo della cartografia.
In qualità di editore calcografo uscirono dalla sua bottega carte da invenzione di Giacomo Gastaldi, di Pirro Ligorio ecc. Anche numerose carte dei Disegni delle più illustri città e fortezze del mondo (Venezia 1568) recano la sua firma. Del 1572 è l'ultima sua edizione, le Isole famose, porti, fortezze… sottoposte alla Sig.ria di Venezia,raccolta di 88 carte e piante, forse già pubblicate sciolte e di cui alcune ascrivibili per l'incisione a Martino Rota da Sebenico.
In seguito, carte di Ferrando furono ristampate da Donato Bertelli (con il quale non si può stabilire se vi fossero rapporti di parentela) e da Donato Rascicotti.
Bibliografia: Valerio, Cartografi Veneti, p. 149.
|
Ferrando BERTELLI (attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)
La famiglia Bertelli rappresenta il gruppo più folto di editori, incisori, cartografi e mercanti di stampe del XVI secolo. Il più produttivo fu Ferrando Bertelli, attivo tra il 1560e il 1570, ma le mappe dell’ultimo quarto del secolo sono conosciute con le firme di Andrea, Donato, Lucca, Nicolò e Pietro. Quest’ultimo fu attivo principalmente a Padova, dove condusse un'officina tipografica e di incisioni. Le prime notizie certe lo indicano attivo alla data del 1589 in qualità di incisore di alcune tavole per una edizione dal titolo Diversarum nationum habitus che fu edita in collaborazione con Alciato Alciati. Pietro Bertelli aveva a Padova una libreria "all'insegna dell'Angelo". Alla sua morte l'attività fu ereditata dal figlio Francesco. errando Bertelli fu incisore, editore calcografo e mercante di stampe attivo a Venezia tra il 1561 ed il 1572. Non abbiamo notizie biografiche precise del Bertelli.
Collaborò con il Camocio e con il Forlani per l'edizione e il commercio di carte e piante, svolgendo inoltre l'attività fondamentale di diffondere in città care di autori italiani e stranieri, incrementando lo sviluppo della cartografia.
In qualità di editore calcografo uscirono dalla sua bottega carte da invenzione di Giacomo Gastaldi, di Pirro Ligorio ecc. Anche numerose carte dei Disegni delle più illustri città e fortezze del mondo (Venezia 1568) recano la sua firma. Del 1572 è l'ultima sua edizione, le Isole famose, porti, fortezze… sottoposte alla Sig.ria di Venezia,raccolta di 88 carte e piante, forse già pubblicate sciolte e di cui alcune ascrivibili per l'incisione a Martino Rota da Sebenico.
In seguito, carte di Ferrando furono ristampate da Donato Bertelli (con il quale non si può stabilire se vi fossero rapporti di parentela) e da Donato Rascicotti.
Bibliografia: Valerio, Cartografi Veneti, p. 149.
|