

Riferimento: | S39302 |
Autore | Giovanni Francesco CAMOCIO |
Anno: | 1574 |
Zona: | Tunisi |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 358 x 210 mm |
Riferimento: | S39302 |
Autore | Giovanni Francesco CAMOCIO |
Anno: | 1574 |
Zona: | Tunisi |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 358 x 210 mm |
L’assedio di Tunisi dell’agosto 1574
La carta raffigura parte dell’odierna Tunisia con la città di Tunisi, il forte di La Goletta e le rovine di Cartagine. Si tratta di una cosiddetta “carta d’occasione” - termine coniato da Roberto Almagià per indicare delle mappe nate per documentare un determinato avvenimento - che rappresenta l’assedio turco a Tunisi nell’estate del 1574.
Nel cartiglio ornamentale in alto a destra si legge: Goletta, et Novo forte avanti Tunesi, co[n] l’Assedio p[er] terra, et p[er] Mare d[e] Turchi et Mori, el luglio, et agosto .74. Co[n] li gra[n] sforci de Sina[n] bassa[n], et d[e] Ucchiali capitt.o de l’Armata, et le mirabil prove fatte in Goletta da Do[n] Pietro Carreea et dal S.Gabrio Serbellone nel nuovo forte, con mortalita incredibile d[e] Turchi, et Mori. Apresso Gio. Franc.o Camocio. Orientazione fornita da una rosa dei venti, all’interno dello stagno, che mostra il nord, nord-ovest a destra. Sulla tavola, priva di scala grafica e orientazione, sono presenti alcuni toponimi.
A partire dal 1535, con l’assedio della zona da parte dell’Armata Cristiana guidata da Carlo V, la città di Tunisi è al centro di numerosi eventi bellici che la vedono passare tra la dominazione turca a quella imperiale più volte. L’evento ebbe grande eco in Italia e fu oggetto di numerose pubblicazioni. Un piccolo opuscolo contemporaneo, di 8 pagine, dal titolo Copia de Littere Mandate da Tunisi, viene pubblicato a Roma da Antonio Blado, tipografo camerale, il 29 giugno del 1535. Il libretto contiene una piccola mappa silografica che funge da modello per molte incisioni. Nel 1570, il capitano de La Goletta, Alfonso Pimentel, informato della presenza di 7 navi turche presso il lago di Tunisi, decise di inviare 10 navi e 300 archibugieri spagnoli e, con il favore della notte, mise a fuoco le imbarcazioni turche. L’operazione fu un vero successo, senza alcuna perdita per gli spagnoli. Nell’ottobre del 1573, Don Giovanni d’Austria, al comando della spedizione composta da 12.000 uomini che salpò da Marsala, su 80 galee, il 7 ottobre del 1573, sbarcò a La Goletta per dirigersi poi verso Tunisi e Biserta che furono conquistate con relativa facilità. Il dominio spagnolo però durò ben poco: meno di un anno dopo, nell’estate del 1574, l’impero ottomano eliminò definitivamente la presenza spagnola a Tunisi.
“L’incisione raffigura la baia di Tunisi durante l’assedio posto dai Turchi nel luglio del 1574 alla Goletta. L’opera del Camocio s’inserisce nella stampa propagandistica cristiana che, probabilmente per l’effetto della vittoria a Lepanto, nonché della più recente impresa di Giovanni d’Austria, confidava nella possibilità di respingere l’attacco ottomano. Invece, la spedizione turca, appoggiata da forze musulmane maghrebine elimina, questa volta per sempre, la presenza spagnola in Tunisia” (cfr. Bifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, p. 540).
Tunisi mostra la fortezza nuova che fu costruita, su progetto del comandante e ingegnere militare Gabrio Serbelloni, nel 1573. Anche la fortezza di La Goletta mostra dei cambiamenti; a destra dello stagno l’area è interamente occupata dalle forze turche schierate.
Giovanni Francesco Camocio, editore veneziano originario di Asolo. L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà; la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi, Donato e Ferdinando Bertelli, Paolo Forlani e Giacomo Gastaldi.
Acquaforte e bulino, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, con ampli margini, in eccellente stato di conservazione.
Opera rarissima, censita in soli 5 esemplari istituzionali.
Bibliografia
Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, Catalogo ragionato delle opere a stampa (2018), p. 540, tav. 154; Jalel Akacha & Marcella Garulli, Architetti e ingegneri militari italiani al presidio della Goletta di Tunisi, in «Architetti e Ingegneri Militari all’estero dal XV al XVIII», vol. I, Istituto Italiano del Castelli, 1994, pp. 88-89; Salvatore Bono, Tunisi e la goletta negli anni 1573-1574, in “Africa”, Istituto Italo-Africano, Roma 1976; pp. 1- 39.
Giovanni Francesco CAMOCIO (Attivo a Venezia tra 1558 - 1575)
Editore veneziano, nato nella prima metà del sec. XVI, in luogo incerto: forse ad Asolo (Treviso) forse ad Asola (Crema). Più probabile la prima ipotesi in quanto la presenza della famiglia Camocio, di origine piemontese, è ampiamente documentata nella cittadina trevigiana. Alla famiglia Camocio, appartenne anche il celebre ellenista Giovanni Battista, ritenuto, da alcuni storici, parente se non addirittura fratello di Giovanni Francesco. Camocio già residente a Venezia, nel 1552 chiese al doge ed ottenne, insieme ad altri soci, in qualità di editore, il privilegio per quindici anni di pubblicare la traduzione in latino di alcuni scritti di autori greci. A lui editore di libri, sono attribuite anche circa dieci edizioni di carattere medico (fino al 1571). L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. Anche se è molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano nomi di autori, di editori, e si cambiavano le date. Tuttavia la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi (Zenoni), Donato e Ferdinando (Ferrando) Bertelli;, Paolo Furlani (Forlani) e Giacomo Gastaldi.
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Giovanni Francesco CAMOCIO (Attivo a Venezia tra 1558 - 1575)
Editore veneziano, nato nella prima metà del sec. XVI, in luogo incerto: forse ad Asolo (Treviso) forse ad Asola (Crema). Più probabile la prima ipotesi in quanto la presenza della famiglia Camocio, di origine piemontese, è ampiamente documentata nella cittadina trevigiana. Alla famiglia Camocio, appartenne anche il celebre ellenista Giovanni Battista, ritenuto, da alcuni storici, parente se non addirittura fratello di Giovanni Francesco. Camocio già residente a Venezia, nel 1552 chiese al doge ed ottenne, insieme ad altri soci, in qualità di editore, il privilegio per quindici anni di pubblicare la traduzione in latino di alcuni scritti di autori greci. A lui editore di libri, sono attribuite anche circa dieci edizioni di carattere medico (fino al 1571). L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. Anche se è molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano nomi di autori, di editori, e si cambiavano le date. Tuttavia la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi (Zenoni), Donato e Ferdinando (Ferrando) Bertelli;, Paolo Furlani (Forlani) e Giacomo Gastaldi.
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