Il vero et natural sito della Villa di Velez de Gomera..
Riferimento: | MS7276 |
Autore | Paolo FORLANI |
Anno: | 1569 |
Zona: | Velez de Gomera |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 286 x 190 mm |
Riferimento: | MS7276 |
Autore | Paolo FORLANI |
Anno: | 1569 |
Zona: | Velez de Gomera |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 286 x 190 mm |
Descrizione
Rara pianta prospettica della città di Paolo Forlani. Esemplare della tiratura di Bolognino Zaltieri, con il testo descrittivo al verso di Giulio Ballino, stampata a Venezia nel 1569.
“In alto al centro, nel mare, troviamo il titolo: IL PIGNON. Lungo il bordo superiore è incisa una lunga descrizione della carta: Il vero et natural sito della villa di Velez de Gomera, et l’in’espugnabile forte et Castello chiamato il Pignon situato in’Africa di Barbaria à l’incontro di Spagna, nel qual luogo solevano li MORI et Corsari di mare far la spia per poter rubbare et prender navilij de MERCANTI; hora è preso per il Re Catolico Filippo Re di Spagna etc: sua Maestà assignò la sua armata navale, in Malaga à D. Garcia de Toledo, nalla quale si trovorno 5 Gallere di Malta, 10 di Sicilia, 11 di Napoli, 8 di Firenze, 6 del S. Marc’ant o Colonna, 12 del S. Giò. Andrea, 4 del S. Marco Centurione, 3 di Savoia, 22 di Spagna, 8 di Portogallo, un’urca grossa di 3000 salme, con Cap.ni et Gentil’huomeni, che qui sotto serano nominati alli lochi loro; et essendo l’armata guarnita di bona provisione, navigo verso Barbaria, con 150 velle et gionse ad ‘Alcala, la qual è 3 leghe lontana dal Pignon, fu sbarcato una parte di essa, et l’altra navigo verso il Pignon, et circondandolo da tutte le parti, à forza d’artiglieria lo prese et a messo in detto Pignon, una guardia de soldati spagnoli la qual vittoria, è stata di grande importanza per la navigationi d’Italia et Spagna.
Carta anonima, priva di data ed indicazioni editoriali, attribuita a Paolo Forlani. Si tratta di una derivazione della precedente lastra di Zenoi – Camocio (1565) realizzata in occasione del vittorioso assedio spagnolo dell’isola di Penon, posto nell’agosto 1564 e concluso il 6 settembre. Situata sulle coste mediterranee del Marocco, di fronte alla cittadina di Velez de Gomera, fu conquistata dalla Spagna nel 1508, dal condottiero Pedro Navarro; dal 1554 era caduta nelle mani dei pirati musulmani. Nel 1564, il re Filippo II organizzò una ingente flotta di 93 galere e 60 altre imbarcazioni, capitanata da Garcia de Toledo che riuscì nella riconquista del luogo; la vittoria contribuì a rendere più sicure la navigazione delle flotte mercantili spagnole nel Mediterraneo. Subito dopo il successo conseguito, il re commissionò due eccezionali disegni sull’evento al celebre pittore Antoon van den Wijngaerde, che divennero due modelli di riferimento per numerose incisioni e disegni. Il primo disegno mostra una veduta prospettica da una delle alture che circondano il Penon; il promontorio appare al centro dell’immagine, mentre sullo sfondo è visibile la flotta spagnola. Il secondo disegno mostra in primo piano le galere e le imbarcazioni usate per l’operazione, con il promontorio sullo sfondo.
La presente tavola è inserita in tre delle cinque copie conosciute de Il primo libro delle citta et fortezze del mondo, che contiene lastre di Forlani e Domenico Zenoi. Viene ristampata, inalterata, da Bolognino Zaltieri nelle due diverse edizioni dell’opera De’ disegni delle più illustri citta, et fortezze del mondo di Giulio Ballino, entrambe pubblicate a Venezia nel 1569. Non si conoscono varianti di lastra, ma le tirature dello Zaltieri presentano un testo descrittivo al verso” (cfr. Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, pp. 498-500).
Paolo Forlani, nativo di Verona, nel 1560 aprì una propria bottega calcografica a Venezia, Al segno del pozzo, come risulta da alcune sue opere. Dal 1566 è attivo a Merzaria al segno della colonna e dal 1569 a Merzaria al segno della nave. Forlani ebbe rapporti commerciali con i maggiori editori di materiale cartografico del tempo, tra questi Antonio Lafreri, la famiglia Bertelli ed altri. Oltre ad essere un talentuoso incisore, era altresì rapido nell’esecuzione, qualità che gli consentì di lavorare contemporaneamente per editori diversi, e di eseguire una gran quantità di lavori. Woodward attribuisce a Forlani circa cento opere, di cui la maggior parte però non sono firmate. Tra il 1560 e il 1567, Forlani collaborò con Ferrando Bertelli, per cui incise una decina di rami, con Camocio, Bolognino Zaltieri e con Claudio Duchetti, per il quale incise alcune mappe. Per la sua attività professionale fu però molto importante e preziosa la collaborazione con Giacomo Gastaldi per il quale incise tredici carte. Nel 1567 Forlani pubblicava e commerciava la sua opera Il primo libro delle città et fortezze principali del mondo, i cui rami passarono poi a Bolognino Zaltieri. È probabile che il Forlani sia morto durante la peste che si diffuse a Venezia dal 1575.
Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, testo descrittivo al verso, consueta piega centrale, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
S. Bifolco, F. Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, tav. 131; S. Bifolco, Città e Fortezze Principali del Mondo. Le prime raccolte italiane di cartografia urbana e gli isolari del XVI secolo, in “Cartografia e topografia italiana del XVI secolo”, pp. 137-152; Albert Ganado, The Forlani-Zenoi town books of 1567. A description and analysis, in “Florilegium Cartographicum. Beiträge zur Kartographiegeschichte und Vedutenkunde des 16. Bis 18. Jahrhunderts”, a cura di Peter H. Köhl e Peter H. Meurer, Lipsia, 1993, pp. 21-34; Béla Szalai, (adattamento e traduzione inglese Ivan Matković), The Representation of the Hungarian Towns in Domenico Zenoi’s and Paolo Forlani’s Cartographic Work, in “Kartografija i geoinformacije”, Vol.11 (Budapest, No.18 December 2012), pp. 4-37; Vladimiro Valerio, Piante e vedute di Napoli dal 1486 al 1599. L’origine della iconografia urbana europea, Napoli, 1998; p. 40, n. 32 e p. 47, n. 16; David Woodward, Paolo Forlani: Compiler, Engraver, Printer, or Publisher? in Imago Mundi, Vol. 44 (Londra, 1992), pp. 45-64.
Paolo FORLANI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)
Paolo Forlani (o Furlani) fu attivo a Venezia tra il 1560 e il 1574 come mercante di stampe e incisioni, in particolare di carte geografiche, vedute e piante. Le sue incisioni, in gran parte di soggetto geografico, risultano pubblicate dai principali editori e stampatori veneziani. Importante per il Forlani è la collaborazione con Giacomo Gastaldi del quale incise ben 13 carte. Le prime opere note risalgono al 1560 circa , e tra queste: un Globo (10 cm di diametro) in cui Forlani ricorda “Giacomo gastaldo cosmografo raro” che “ questi mesi addietro me ha dato un disegno, o descrittone universale di tutta la terra”; la carta della Germania, tratta dal Gastaldi, una carta dell’ Oceano Atlantico di Niccolò de Nicolai. Esclusa la carta della Germania, nelle altre il nome di Forlani è associato con quello di Giovanni Francesco Camocio che si firma proprietario dei rami “aereis formis” . Dotato di una considerevole capacità tecnica e di una velocità nella realizzazione delle incisioni, collaborò nello stesso momento con altri tipografi e stampatori veneziani: Ferrando Bertelli, uca Bertelli, Bolognino Zaltieri per il quale incise “Il Gran Consiglio”, una delle rare immagini figurative dell’incisore nella quale viene rappresentata la riunione del gran consiglio della Repubblica di Venezia, svoltasi nel palazzo Ducale l’8 luglio 1566. Tra gli autori da cui trasse le sue incisioni è da ricordare l’olandese Jacob van Deventer (Olanda 1566)e Girolamo Bellarmato (Toscana 1563).
Il Forlani intreccia una relazione commerciala anche con Claudio Duchetti, editore romano, per il quale incide alcune carte tra cui l’Europa con il Mediterraneo, un planisfero, l’isola di Creta, la Morea e Rodi. Attraverso le dediche riportate sulle sue stampe è stato possibile avere delle interessanti informazioni circa la sua attività commerciale e appurare l’esistenza di una sua bottega per lo smercio delle stampe. L’opera più importante dell’incisore è la prima raccolta organica di cartografia urbana stampata in Italia, con incisioni datate 1566 e 1567 dal titolo Il primo delle città, et fortezze principali del mondo, pubblicata nel 1567 e venduta nella bottega “ al segno della colonna”. Opera dedicata ad Alfonso dal Corno, funzionario del duca di Ferrara. L’unica raccolta completa di tale volume è conservata nella Osterreichische Nationalbibliothek e consta di 32 vedute e piante urbane (21x29cm). Forlani non pubblicò mai la seconda parte in quanto egli consegnò i rami che furono utilizzati, nello stesso anno, da Domenico Zenoi in una raccolta senza titolo di immagini urbane , e da Bolognino Zaltieri, nel 1569, nel volume De’ disegni delle più illustri città, et fortezze del mondo, curato da Giulio Ballino. Dopo il 1574 si perdono le notizie di Paolo Forlani, il planisfero del 1581, la Germania del 1583 ed il Golfo di Venezia del 1585 sono tarde edizioni stampate da successivi proprietari dei rami. Molto probabilmente egli morì durante la pestilenza che afflisse Venezia tra il 1575 ed il 1576.
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Paolo FORLANI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)
Paolo Forlani (o Furlani) fu attivo a Venezia tra il 1560 e il 1574 come mercante di stampe e incisioni, in particolare di carte geografiche, vedute e piante. Le sue incisioni, in gran parte di soggetto geografico, risultano pubblicate dai principali editori e stampatori veneziani. Importante per il Forlani è la collaborazione con Giacomo Gastaldi del quale incise ben 13 carte. Le prime opere note risalgono al 1560 circa , e tra queste: un Globo (10 cm di diametro) in cui Forlani ricorda “Giacomo gastaldo cosmografo raro” che “ questi mesi addietro me ha dato un disegno, o descrittone universale di tutta la terra”; la carta della Germania, tratta dal Gastaldi, una carta dell’ Oceano Atlantico di Niccolò de Nicolai. Esclusa la carta della Germania, nelle altre il nome di Forlani è associato con quello di Giovanni Francesco Camocio che si firma proprietario dei rami “aereis formis” . Dotato di una considerevole capacità tecnica e di una velocità nella realizzazione delle incisioni, collaborò nello stesso momento con altri tipografi e stampatori veneziani: Ferrando Bertelli, uca Bertelli, Bolognino Zaltieri per il quale incise “Il Gran Consiglio”, una delle rare immagini figurative dell’incisore nella quale viene rappresentata la riunione del gran consiglio della Repubblica di Venezia, svoltasi nel palazzo Ducale l’8 luglio 1566. Tra gli autori da cui trasse le sue incisioni è da ricordare l’olandese Jacob van Deventer (Olanda 1566)e Girolamo Bellarmato (Toscana 1563).
Il Forlani intreccia una relazione commerciala anche con Claudio Duchetti, editore romano, per il quale incide alcune carte tra cui l’Europa con il Mediterraneo, un planisfero, l’isola di Creta, la Morea e Rodi. Attraverso le dediche riportate sulle sue stampe è stato possibile avere delle interessanti informazioni circa la sua attività commerciale e appurare l’esistenza di una sua bottega per lo smercio delle stampe. L’opera più importante dell’incisore è la prima raccolta organica di cartografia urbana stampata in Italia, con incisioni datate 1566 e 1567 dal titolo Il primo delle città, et fortezze principali del mondo, pubblicata nel 1567 e venduta nella bottega “ al segno della colonna”. Opera dedicata ad Alfonso dal Corno, funzionario del duca di Ferrara. L’unica raccolta completa di tale volume è conservata nella Osterreichische Nationalbibliothek e consta di 32 vedute e piante urbane (21x29cm). Forlani non pubblicò mai la seconda parte in quanto egli consegnò i rami che furono utilizzati, nello stesso anno, da Domenico Zenoi in una raccolta senza titolo di immagini urbane , e da Bolognino Zaltieri, nel 1569, nel volume De’ disegni delle più illustri città, et fortezze del mondo, curato da Giulio Ballino. Dopo il 1574 si perdono le notizie di Paolo Forlani, il planisfero del 1581, la Germania del 1583 ed il Golfo di Venezia del 1585 sono tarde edizioni stampate da successivi proprietari dei rami. Molto probabilmente egli morì durante la pestilenza che afflisse Venezia tra il 1575 ed il 1576.
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