La Costa di Barbaria Fra Capo di Rosa

Riferimento: ms2949
Autore Francesco Maria LEVANTO
Anno: 1664 ca.
Zona: Algeria
Luogo di Stampa: Genova
Misure: 520 x 400 mm
225,00 €

Riferimento: ms2949
Autore Francesco Maria LEVANTO
Anno: 1664 ca.
Zona: Algeria
Luogo di Stampa: Genova
Misure: 520 x 400 mm
225,00 €

Descrizione

Carta nautica dell’isola, per la prima volta inserita nello Specchio del Mare del Levanto, qui nella successiva ristampa tratta dal Isolario di Vincenzo Maria Coronelli, Venezia 1698.

Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Rara.

Francesco Maria LEVANTO (Attivo intorno al 1664)

Sulla scia delle nuove conquiste coloniali e nell'ambito della vasta produzione cartografica nautica promossa dalla Compagnia delle Indie Occidentali, si realizzano, soprattutto in Olanda, numerosi atlanti strettamente destinati alla navigazione, alcuni relativi al mare del Nord, all'Atlantico od al mondo intero (H. Doncker, De Zee-Atlas, 1659; P. Goos, De Zee-Spiegel, 1650), pochi altri ancora al Mediterraneo, ( J.A. Colom, Colom de la Mer Mediterrannée, 1644). Contemporaneamente compaiono sul mercato editoriale anche atlanti nautici in edizione italiana (Robert Dudley, Dell'arcano del mare, 1647) ed in questo contesto il lavoro del Levanto assume una grande importanza per il dettaglio e l'accuratezza scientifica: per meglio comprendere lo sforzo dedicato all’opera basta leggere la dedica "Al lettore" dove è riportato che l'autore è forte di una "pratica di passa 20 anni di navigatione" che intende ora mettere a disposizione degli altri attraverso il gemito dei "torchi con le stampe". Si tratta, oltre che del primo atlante nautico italiano dedicato al Mediterraneo, anche di un capolavoro tipografico per l'abbondanza delle xilografie e delle carte incise in rame in grande formato: il Seicento italiano si caratterizza infatti per l'assoluta eleganza delle illustrazioni applicate, oltre che ad opere letterarie, anche a quelle di discipline scientifiche, come la scienza della navigazione, che traggono ovvio giovamento estetico dal nitore dell'apparato iconografico, costituito principalmente dalle carte nautiche, alcune originali, altre basate su quelle del Colom e dello Jacobsz.

Francesco Maria LEVANTO (Attivo intorno al 1664)

Sulla scia delle nuove conquiste coloniali e nell'ambito della vasta produzione cartografica nautica promossa dalla Compagnia delle Indie Occidentali, si realizzano, soprattutto in Olanda, numerosi atlanti strettamente destinati alla navigazione, alcuni relativi al mare del Nord, all'Atlantico od al mondo intero (H. Doncker, De Zee-Atlas, 1659; P. Goos, De Zee-Spiegel, 1650), pochi altri ancora al Mediterraneo, ( J.A. Colom, Colom de la Mer Mediterrannée, 1644). Contemporaneamente compaiono sul mercato editoriale anche atlanti nautici in edizione italiana (Robert Dudley, Dell'arcano del mare, 1647) ed in questo contesto il lavoro del Levanto assume una grande importanza per il dettaglio e l'accuratezza scientifica: per meglio comprendere lo sforzo dedicato all’opera basta leggere la dedica "Al lettore" dove è riportato che l'autore è forte di una "pratica di passa 20 anni di navigatione" che intende ora mettere a disposizione degli altri attraverso il gemito dei "torchi con le stampe". Si tratta, oltre che del primo atlante nautico italiano dedicato al Mediterraneo, anche di un capolavoro tipografico per l'abbondanza delle xilografie e delle carte incise in rame in grande formato: il Seicento italiano si caratterizza infatti per l'assoluta eleganza delle illustrazioni applicate, oltre che ad opere letterarie, anche a quelle di discipline scientifiche, come la scienza della navigazione, che traggono ovvio giovamento estetico dal nitore dell'apparato iconografico, costituito principalmente dalle carte nautiche, alcune originali, altre basate su quelle del Colom e dello Jacobsz.