Nova Africae Tabula
Riferimento: | ms7313 |
Autore | Jodocus HONDIUS |
Anno: | 1609 ca. |
Zona: | Africa |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 510 x 380 mm |
Riferimento: | ms7313 |
Autore | Jodocus HONDIUS |
Anno: | 1609 ca. |
Zona: | Africa |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 510 x 380 mm |
Descrizione
Attrattiva carta dell'Africa, pubblicata da Jodocus Hondius per le numerose edizioni del Gerardi Mercatoris Atlas sive Cosmographicae Meditationes, edite dal 1606 al 1630.
La carta fa parte delle 37 nuove mappe incise da Hondius per aggiornare l’opera cartografica del Mercator. La geografia di questa mappa deriva da diverse fonti, prima fra tutte la mappa dell'Africa di Mercator del 1595, con aggiunte e modifiche, ma Hondius aveva anche accesso ai vari libri di esplorazione di Pigafetta, Ramusio e altri, integrati con le più recenti pubblicazioni olandesi, come ad esempio l'Itinerario di Van Linschoten. La mappa, dunque, costituisce una sorta di transizione tra la geografia di Ortelius e Mercator, e quella più moderna di Blaeu, Claesz e altri, dei primi decenni del '600. Questa mappa è conosciuta in un unico stato.
Nel 1604, Jodocus Hondius (1563-1612) - probabilmente tramite Cornelis Claesz - acquistò le matrici in rame dell'Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi di Gerard Mercator all’asta. Aggiunse circa 40 mappe, comprese nuove mappe dei continenti e importanti mappe regionali delle Americhe, prima di pubblicare una nuova edizione dell’opera, nel 1606, in concorrenza con il Theatrum Orbis Terrarum di Ortelius. Poiché molte delle mappe erano più aggiornate, la raccolta di Mercator & Hondius sostituì effettivamente il Theatrum di Ortelius. L’atlante del 1606 include tutte le 107 mappe dell’edizione del 1595, oltre a 37 nuove mappe, abilmente incise dallo stesso Hondius.
La seconda edizione della raccolta seguì già nel 1607/08, mentre la prima edizione in un’altra lingua, il francese, fu messa sul mercato nel 1609. Apparentemente questa fu considerata come la terza edizione, perché nel 1611 apparve l'Editio Quarta, con un totale di 150 mappe. Dopo la morte di Jodocus Hondius (1612) la sua vedova e i suoi figli continuarono la stampa dell’atlante. Jodocus Junior ( o Jodocus II, 1594-1629) produsse diverse ristampe tra il 1613 e il 1619, sempre con le stesse 150 mappe; nel 1619 furono invece aggiunte sei nuove mappe. Dopo il 1620 la pubblicazione venne curata da Hendrick (Henricus) Hondius (1597-1651), il secondo figlio di Jodocus senior. Varie edizioni apparvero, nel 1623, 1628 e 1630. Hendrick fu il primo ad apportare dei veri cambiamenti: nell’edizione del 1628 firmò alcune mappe di Mercatore con il proprio nome. Nel 1630, quando probabilmente stava già collaborando con suo cognato Johannes Janssonius, aggiunse nove nuove carte.
Incisione in rame, finemente colorata a mano, in ottime condizioni.
Bibliografia
R. L. Betz "The Mapping of Africa…" (2007), map 52; O. I. Norwich, "Norwich's Maps of Africa", map 27
|
Jodocus HONDIUS (Amsterdam 1563 - 1612)
Jodocus Hondt (1563-1612) è meglio conosciuto con la versione latinizzata del suo cognome olandese, Jodocus Hondius; è stato un incisore, cartografo ed editore fiammingo. Nato a Wakken da Olivier de Hondt, e Petronella d’Havertuyn, crebbe a Gand, dove la famiglia si era trasferita, affermandosi inizialmente come incisore, liutaio e costruttore di globi terrestri e celesti. Per sfuggire alle guerre di religione che infiammavano le Fiandre, nel 1584 si trasferì a Londra, dove apprese l’arte della cartografia dagli inglesi Richard Hakluyt e Edward Wright. Era accompagnato dalla sorella Jacomina che in seguito sposò un altro olandese, Pieter van den Berghe. Jodocus sposò, invece, Coletta van den Keere, sorella del cartografo ed incisore Pieter van den Keere. Trasferitosi nel 1593 ad Amsterdam, vi rimase fino alla morte. Jodocus fu il fondatore dell’azienda familiare di editoria e cartografia avviata ad Amsterdam, nonché uno dei più importanti incisori del suo tempo. Nel 1604 acquistò dal nipote di Gerard Mercator le lastre dell’Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi e lo ristampò poi nel 1606 (in latino) con tavole aggiuntive nelle principali lingue. Seguì una versione tascabile dell’opera, l’Atlas Minor, con le carte oggi note come Mercator/Hondius. Tra il 1605 ed il 1610 incise le carte per The Theatre of the Empire of Great Britaine, di John Speed. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1612, il suo lavoro di editore ad Amsterdam fu continuato dalla vedova e dai due figli, Jodocus II e Henricus, in seguito in società con il cognato Jan Jansson.
|
Bibliografia
R. L. Betz "The Mapping of Africa…" (2007), map 52; O. I. Norwich, "Norwich's Maps of Africa", map 27
|
Jodocus HONDIUS (Amsterdam 1563 - 1612)
Jodocus Hondt (1563-1612) è meglio conosciuto con la versione latinizzata del suo cognome olandese, Jodocus Hondius; è stato un incisore, cartografo ed editore fiammingo. Nato a Wakken da Olivier de Hondt, e Petronella d’Havertuyn, crebbe a Gand, dove la famiglia si era trasferita, affermandosi inizialmente come incisore, liutaio e costruttore di globi terrestri e celesti. Per sfuggire alle guerre di religione che infiammavano le Fiandre, nel 1584 si trasferì a Londra, dove apprese l’arte della cartografia dagli inglesi Richard Hakluyt e Edward Wright. Era accompagnato dalla sorella Jacomina che in seguito sposò un altro olandese, Pieter van den Berghe. Jodocus sposò, invece, Coletta van den Keere, sorella del cartografo ed incisore Pieter van den Keere. Trasferitosi nel 1593 ad Amsterdam, vi rimase fino alla morte. Jodocus fu il fondatore dell’azienda familiare di editoria e cartografia avviata ad Amsterdam, nonché uno dei più importanti incisori del suo tempo. Nel 1604 acquistò dal nipote di Gerard Mercator le lastre dell’Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi e lo ristampò poi nel 1606 (in latino) con tavole aggiuntive nelle principali lingue. Seguì una versione tascabile dell’opera, l’Atlas Minor, con le carte oggi note come Mercator/Hondius. Tra il 1605 ed il 1610 incise le carte per The Theatre of the Empire of Great Britaine, di John Speed. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1612, il suo lavoro di editore ad Amsterdam fu continuato dalla vedova e dai due figli, Jodocus II e Henricus, in seguito in società con il cognato Jan Jansson.
|