Carta esprimente lo Stato paludoso dell'Agro Pontino come fù trovato / Carta esprimente lo Stato paludoso dell'Agro Pontino...

Riferimento: CO-476
Autore Serafino SALVATI
Anno: 1795
Zona: Agro Pontino
Misure: 700 x 515 mm
1.500,00 €

Riferimento: CO-476
Autore Serafino SALVATI
Anno: 1795
Zona: Agro Pontino
Misure: 700 x 515 mm
1.500,00 €

Descrizione

Coppia di mappe sulle Paludi Pontine di Serafino Salvati, realizzate nel 1795 e inserite nell’opera di De bonificamenti delle terre pontine libro IV di Nicolò Maria Nicolaj, stampato a Roma, Stamperia Pagliarini, nel 1800.

La Carta esprimente lo stato paludoso della pianura come fu ritrovato nella Visita dell’anno 1777 e la Carta esprimente lo stato dell’agro pontino già Bonificato dalla Santità di Nostro Signore Papa Pio VI felicemente regnante sono entrambe realizzate sulla base del progetto dell’ingegner Giovan Battista Dasori su disegno di Serafino Salvati. Quest’ultimo inserisce nella parte inferiore delle tavole una legenda intitolata Schiarimenti, che consente di individuare le peculiarità del territorio pontino grazie a chiari e intuitivi segni e simboli grafici. A sinistra, è presente la sottoscrizione del cartografo e a destra quella dell’incisore, mentre in basso è riportato il titolo, con al centro lo stemma di papa Braschi. Le carte esprimono un elevato valore estetico attraverso una cura particolare nella resa del rilievo idrografico e di quello topografico di tutta la struttura di bonifica.

La prima carta testimonia come alla fine del XVIII secolo l’impaludamento della pianura pontina avesse raggiunto la sua massima estensione. Nella carta si legge che il territorio pontino «fu trovato paludoso e inondato in ogni tempo dell’anno». Risultano ancora sommerse dalle acque le zone di Piscinara, Campi di Sermoneta e l’intero territorio che si estendeva lungo l’Appia fino a Terracina; il toponimo Appia deserta indica proprio il diffuso stato di degrado e abbandono dell’area. Periodicamente impaludati sono anche i Campi di Sezze, di Piperno, l’antico Decennovio e la zona occidentale del Fiume Sisto.

La seconda carta, invece, testimonia i cambiamenti apportati nella pianura alluvionale a seguito dei lavori di bonifica e appoderamento voluti da papa Pio VI. Il tracciato della via Appia appare ristabilito, nuovamente praticabile e affiancato dal Canale Linea Pia. I terreni del Decennovio, che nella tavola precedente risultavano sommersi dalle acque, sono bonificati grazie alla realizzazione di una serie di opere idrauliche tra cui il Canale Schiazza e la Fossa della Botte, che raccolgono le acque medie e quelle sorgive.

Nicolò Maria Nicolaj (1756-1833) è stato un letterato, archeologo ed economista italiano. Referendario votante nel Tribunale della Segnatura di Grazia, è commissario generale della Camera apostolica per circa mezzo secolo; è inoltre presidente della Pontificia accademia romana di archeologia dal 1817 alla sua morte e presidente dell'Accademia dei Lincei. In campo economico, studia una riforma tributaria dello Stato pontificio, la ristrutturazione del porto di Civitavecchia e l'introduzione dell'eucalipto nelle bonifiche delle zone paludose. Progetta una «Storia de' luoghi una volta abitati nell'Agro Romano» per la quale chiama come collaboratore Antonio Coppi, incaricandolo della raccolta di memorie e dei documenti necessari per la stesura; questa opera non viene tuttavia portata a termine e gran parte del materiale raccolto viene disperso.

Incisioni all’acquaforte, impresse su carta vergata coeva, più volte ripiegate come pubblicate, in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia

P. A. Frutaz, Le carte del Lazio, XLII; Sara Carallo, Cartografia storica e GIS nella pianificazione del territorio. I laghi costieri pontini, in “Itinera. Nuove prospettive della ricerca storica e geografica” a cura di Arturo Gallia, CISGE, pp. 110-113; Masetti, Cartografia storica e GIS. Laghi costieri e zone umide del litorale pontino attraverso la cartografia storica, in Atti del I Seminario di studi “Dalla mappa al GIS”, Roma 5-7 marzo 2007, a cura di MASETTI C., Genova, Brigati, pp. 231-261.

Serafino SALVATI(attivo alla fine del XVIII secolo)

Serafino SALVATI(attivo alla fine del XVIII secolo)