San Girolamo nello studio

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Riferimento: S47333
Autore Anonimo
Anno: 1550 ca.
Misure: 185 x 240 mm
1.250,00 €

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Riferimento: S47333
Autore Anonimo
Anno: 1550 ca.
Misure: 185 x 240 mm
1.250,00 €

Descrizione

San Girolamo nel suo studio; San Girolamo seduto a scrivere su uno scrittoio illuminato dal sole, con un leone e un cane in primo piano.

Bulino, circa 1550, copia in controparte della celebre incisione di Albrecht Durer datata 1514.

Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva, minimi restauri agli angoli visibili al verso, per il resto in ottimo stato di conservazione.

Dürer si dedicava spesso al tema di San Girolamo, per predilezione o per la popolarità del santo.

Per dimensioni, data e qualità, questa incisione è stata raggruppata con "Cavaliere Morte e Diavolo" (B. 098) e "Melencolia I" (B. 074). Sono state avanzate diverse ipotesi su una relazione ancora più stretta tra queste tre stampe considerate come una serie incompleta dei quattro temperamenti e rappresentanti le tre virtù, “intellectuales, morales, et theologicales". Il 'San Girolamo' e il 'Cavaliere Morte e Diavolo' simboleggiano la vita contemplativa e la vita attiva, e sebbene rappresentino due metodi opposti per raggiungere un obiettivo comune, il 'San Girolamo' e la 'Melencolia' esprimono due ideali antitetici. Tuttavia, durante il suo viaggio nei Paesi Bassi, Dürer non donò mai tutte e tre queste incisioni come un insieme, ma occasionalmente il "San Girolamo" e la "Melencolia" come coppia. Un evento storico è stato citato come prova di una particolare relazione di queste due ultime stampe: nel 374 d.C. San Girolamo ebbe una visione che gli fece abbandonare le litterae seculares per le litterae divinae.

La costruzione prospettica della camera del 'San Girolamo' è stata più volte analizzata e talvolta criticata perché distorta. Il Crocifisso sul tavolo è in linea visiva diretta tra il santo e il teschio, quest'ultimo simbolo di caducità. La zucca, sospesa al soffitto, fa riferimento a una controversia tra i santi Girolamo e Agostino sulla corretta traduzione della parola ebraica kikayon (Giona 4,6). Girolamo sosteneva che la parola significava edera (hedera), non zucca (curcurbita). La mezza finestra nell'angolo posteriore è stata considerata un riferimento all'insegnamento di San Paolo secondo cui l'uomo vede solo un riflesso di Dio, la cui vera gloria rimane nascosta in una nube di incoscienza.

Bibliografia

The Illustrated Bartsch p. 140, 060, C7; J. Heller, Das Leben un die Werke Albrecht Durer, n. 762.

Anonimo

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