Disegno e prospetto del Romano Campidoglio Moderno con le sue fabriche et ornamenti come al presente si trova, dato in luce
Riferimento: | S35056 |
Autore | Alessandro SPECCHI |
Anno: | 1692 |
Zona: | Campidoglio |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 665 x 490 mm |
Riferimento: | S35056 |
Autore | Alessandro SPECCHI |
Anno: | 1692 |
Zona: | Campidoglio |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 665 x 490 mm |
Descrizione
Disegno, e prospetto del romano Campidoglio moderno, con le sue fabriche et ornamenti, come al presente si trova, dato in luce sotto gl'auspicij dell'Ill.mo, et Ecc.mo Sig. Marchese Ottavio Riario senatore di Roma da Domenico de Rossi Erede di Gio. Giac.o de Rossi nella sua stamparia in Roma alla Pace
Vista frontale del Campidoglio con carro in primo piano. Incisione pubblicata da Domenico de' Rossi nel 1692.
Il cartiglio in basso a destra contiene la Nota delle cose Memorabili nel disegno, e Prospetto del Moderno Campidoglio, con le note sugli elementi più importanti. Al centro in basso, l'iscrizione Alessandro Spechi disegno e intaglio.
Acquaforte e bulino, impressa su carta vergata coeva, restauro nell'angolo inferiore destro e alla piega centrale, per il resto in buono stato di conservazione.
La veduta di Specchi è la prima rappresentazione di un certo tipo: “ […] l’evoluzione sia della sensibilità di artisti, committenti e clienti, sia del modo di considerare il Campidoglio non più come un monumento isolato sulla collina, ma come parte del tessuto e dei percorsi urbani. Esse riguardano almeno tre parametri compositivi e prospettici: gli artisti iniziarono ad abbassare gradualmente l’orizzonte prospettico portandolo verso alla quota della piazza. Questo è evidente nell’incisione di Alessandro Specchi del 1692, che mostra l’orizzonte geometrico all’altezza del marcapiano degli edifici laterali, che sarà il riferimento per i successivi “ritratti” di Giuseppe Vasi, del Canaletto e di Giovanni Paolo Pannini; gli artisti iniziarono ad includere sia l’intera cordonata sia parte della sottostante piazza dell’Aracoeli; gli artisti iniziarono ad utilizzare punti di fuga eccentrici rispetto all’asse di simmetria e ad allargare il campo visivo per includere gli edifici limitrofi, in particolare la chiesa dell’Aracoeli” (cfr. F. Colonnese, L’immagine del Campidoglio e le pratiche di manipolazione visivatra XVI e XVIII secolo, 2018).
Bibliografia
Indice delle stampe de' Rossi, p. 30, n. 13.
Alessandro SPECCHI (Roma, 1668 - Roma, 1729)
Architetto, urbanista e incisore italiano. Allievo e collaboratore di C. Fontana, svolse una feconda attività di incisore di architetture, anche per i volumi editi dal maestro. Architetto dell'Annona (dal 1706), del Popolo Romano (dal 1713), della Fabbrica di S. Pietro (dal 1714), ecc., con la sua opera contribuì a diffondere un moderato gusto scenografico e decorativo in svariate tipologie architettoniche. Molte delle sue incisioni vennero pubblicate da Giovanni Giacomo de’ Rossi e suo figlio Domenico de’ Rossi (1684–1721), comprese 52 incisioni per il Quarto libro del nuovo teatro di palazzi di Roma (Roma, 1699); alcune delle lastre originali sono oggi alla Calcografia Nazionale di Roma. Lo Studio d’architettura civile (1702–21) di Domenico de’ Rossi fornisce una fonte architettonica della città di Roma in 286 lastre incise dallo Specchi.
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Alessandro SPECCHI (Roma, 1668 - Roma, 1729)
Architetto, urbanista e incisore italiano. Allievo e collaboratore di C. Fontana, svolse una feconda attività di incisore di architetture, anche per i volumi editi dal maestro. Architetto dell'Annona (dal 1706), del Popolo Romano (dal 1713), della Fabbrica di S. Pietro (dal 1714), ecc., con la sua opera contribuì a diffondere un moderato gusto scenografico e decorativo in svariate tipologie architettoniche. Molte delle sue incisioni vennero pubblicate da Giovanni Giacomo de’ Rossi e suo figlio Domenico de’ Rossi (1684–1721), comprese 52 incisioni per il Quarto libro del nuovo teatro di palazzi di Roma (Roma, 1699); alcune delle lastre originali sono oggi alla Calcografia Nazionale di Roma. Lo Studio d’architettura civile (1702–21) di Domenico de’ Rossi fornisce una fonte architettonica della città di Roma in 286 lastre incise dallo Specchi.
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