(Fig. 50 da "Prospectiva Pictorum et Architectorum")

Tavola tratta dalla celebre PERSPECTIVA PICTORUM ET ARCHITECTORUM - PROSPETTIVA DE' PITTORI E ARCHITETTI. IN QUAE DOCETUR MODUS EXPEDITISSIMUS DELINEANDI OPTICÈ OMNIA QUE PERTINENT AD ARCHITECTURAM / IN CUI S’INSEGNA IL MODO PIÙ SBRIGATO DI METTERE IN PROSPETTIVA TUTTI I DISEGNI D’ARCHITETTURA, stampata da Giovanni Giacomo Komarek nel 1693.

Trattato importantissimo nella storia della prospettiva poiché ideato in funzione dell’utilizzo pratico da parte dei pittori e degli architetti, con una esposizione semplice ed accurata, aiutata dall’utilizzo delle chiare tavole illustrative, con difficoltà crescenti: la prima parte tratta la teoria della prospettiva, la seconda rappresenta una guida pratica per il disegno prospettico in funzione pratica. Con il Pozzo la prospettiva torna ad essere materia artistica e non più scientifico-matematica come era stata affrontata nel ‘600.

Le incisioni all’acquaforte sono di Vincenzo Mariotti allievo dell’Autore e Benoist Thieboust. L’opera ebbe un successo enorme e moltissime furono le edizioni.

Andrea Pozzo, pittore, architetto e teorico della prospettiva (Trento 1642 - Vienna 1709). Lavorò dapprima a Milano, dove entrò nella Compagnia di Gesù, poi a Genova, a Venezia, nell’Emilia, a Mondovì e a Torino. Chiamato a Roma nel 1681, vi svolse un’intensa attività e vi compì il suo capolavoro: la grandiosa decorazione della tribuna e della volta di S. Ignazio, raffigurante la gloria del Santo (1685-91 ca.). Per invito di Leopoldo I si recò a Vienna nel 1703 e vi rimase sino alla morte.

Bibliografia

Cfr. Studi e documenti d’architettura, n. 9-10 - Riccardi, I,317-318.