Tab. XII Asiae, Taprobanam rapraesantans
Riferimento: | MS4947 |
Autore | Gerard MERCATOR (Kremer) |
Anno: | 1695 ca. |
Zona: | Sri Lanka |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 360 x 340 mm |
Riferimento: | MS4947 |
Autore | Gerard MERCATOR (Kremer) |
Anno: | 1695 ca. |
Zona: | Sri Lanka |
Luogo di Stampa: | Amsterdam |
Misure: | 360 x 340 mm |
Descrizione
Esemplare finemente colorato della carta di Mercator di Taprobana, l'isola di Ceylon, talvolta confusa con Sumatra nelle prime mappe.
Nell'antichità lo Sri Lanka era conosciuto con diversi nomi: Tolomeo lo chiamava Taprobana, gli arabi Serendib, i portoghesi Ceilo e gli inglesi Ceylon.
Situato al centro di numerose rotte commerciali attraverso l'Oceano Indiano, l’odierno Sri Lanka è sempre stato un importante collegamento commerciale tra est e ovest. In quanto grande esportatore di cannella, i commercianti arabi e cinesi frequentavano l'isola fin dai tempi più antichi ed era una tappa importante per i mercanti sulla rotta marittima tra Asia ed Europa. Tra i cartografi medievali esisteva una grande confusione sull'identità delle isole di Taprobana e Sumatra, dovuta principalmente alle descrizioni dei testi antichi che affermavano che Taprobana era l'isola più grande del mondo. Questa affermazione fu poi contraddetta da Marco Polo nel suo Il Milione, in cui affermava che era Giava Minore (Sumatra) ad essere in realtà l'isola più grande. Poiché Sumatra era praticamente sconosciuta alla maggior parte dei cartografi medievali, la loro preoccupazione principale era la collocazione di Taprobana sulle mappe. Invariabilmente era posizionata in modo errato al largo della costa sud-orientale dell'Arabia, ma quando alla fine del XIII secolo furono resi noti i resoconti di Marco Polo, i limiti orientali dell'Oceano Indiano si ampliarono notevolmente e la questione dell'identità delle isole divenne più critica per i cartografi.
I portoghesi arrivarono sull'isola nel 1505 e nel 1518 avevano costruito un forte a Colombo, consentendo loro di controllare le aree costiere strategiche che avevano precedentemente conquistato. Una volta copiate le informazioni e le carte portoghesi, la posizione di Ceylon e la confusione con Sumatra furono corrette.
Tuttavia, alcuni studiosi ritengono che sia in realtà una rappresentazione dell'isola di Sumatra. Le isole circostanti raffigurate, sono rappresentate nella posizione delle odierne Nias, Enggano e Mentawis. La terra nell'angolo in alto a destra corrisponde alla Malesia; diverse città e villaggi si trovano collocati vicino alle attuali città di Lampung, Medan, Sibolga e Banda Aceh. Si trovano anche montagne e corsi d'acqua, anch'essi molto vicini all’attuale rappresentazione idrografica di Sumatra.
La mappa è originalmente preparata per illustrare il Cl. Ptolemaei Alexandrini, Geographiae Libri Octo, pubblicato prima a Colonia da Gottfried von Kempen (1578), ristampato dallo stesso editore nel 1584 (Van der Krogt 1, 502) e poi da Isaac Elsevier per il Theatrum Geographiae veteris di Petrus Bertius (Leyden 1618).
Di tutte le edizioni di Tolomeo, quella di Gerard Kremer (Mercatore), pubblicata nel 1578, e forse tecnicamente la più bella. A questo punto la Geografia di Tolomeo perdeva pero ogni pretesa di “attualità”, laddove lo scopo di Mercatore era quello di produrre un atlante del mondo classico che servisse da complemento al suo atlante moderno (per tale ragione egli aveva tentato di recuperare la forma originale dell’atlante tolemaico, scartandone le moderne accrezioni).
L’opera è celebre anche per la sua longevità, poiché le lastre originali risultavano ancora in uso nel 1730, oltre centocinquanta anni dopo la loro incisione. Esemplare tratto dalla Tabulae geographicae Cl: Ptolemei di François Halma, stampata tra Utrecht, Amsterdam e Leida nel 1695, 1698, 1704 (2 tirature) e 1730.
Le lastre sono emendate e i cartigli completamenti cambiati; più piccoli e realizzati sopra i precedenti – abrasi – lasciando ampie aree bianche sulla stampa.
Acquaforte, finemente colorata a mano, in ottime condizioni.
Gerard MERCATOR (Kremer) (1512 - 1594)
Gerard de Cremer, meglio noto col cognome latinizzato Mercator (Mercatore in italiano), fu con Ortelius il massimo esponente della cartografia fiamminga cinquecentesca. Nato a Rupelmonde nel 1512, dopo gli studi classici, a Lovanio si specializzò nella tecnica dell’incisione su rame. Abile costruttore di strumenti scientifici e globi, iniziò la sua attività cartografica con una mappa della Palestina (1537). Ben presto le sue carte geografiche ottennero una grande reputazione in tutta Europa, grazie al nuovo sistema di proiezione cilindrica che per primo introdusse nelle mappe nautiche, e che consentiva di rappresentare i paralleli ed i meridiani mediante un reticolato cartesiano di rette tra di loro ortogonali. Nel 1538 pubblica il famoso Mappamondo cordiforme, utilizzando per la prima volta il nome geografico AMERICA in riferimento sia all’America Settentrionale che a quella Meridionale.Mercator fu inoltre il primo a usare sulle mappe geografiche il carattere corsivo italic migliorandone la leggibilità delle carte. In seguito all’accusa di eresia, nel 1552 si trasferì a Duisburg dove continuò la sua attività dedicandosi alla riproduzione delle mappe della Geographia tolemaica (in numero di 28), nonché alla preparazione di una raccolta di mappe in tre volumi alla quale, per la prima volta, venne applicato il termine di “Atlas” ovvero Atlante (Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi et fabricati figura), in riferimento all’omonimo titano che della mitologia greca reggeva il mondo sulle sue spalle. Le prime due parti dell’atlante vennero pubblicate nel 1585 e nel 1589 e la terza, che completava l’edizione, nel 1595, ad opera del figlio Rumold, un anno della morte del padre. Dopo una seconda edizione completa nel 1602, le lastre delle mappe vennero acquistate da Jodocus Hondius nel 1604 il quale, con i figli, Jodocus II and Henricus, pubblicò edizioni ampliate dello stesso, che dominarono il mercato della cartografia per i successivi trent'anni.
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Gerard MERCATOR (Kremer) (1512 - 1594)
Gerard de Cremer, meglio noto col cognome latinizzato Mercator (Mercatore in italiano), fu con Ortelius il massimo esponente della cartografia fiamminga cinquecentesca. Nato a Rupelmonde nel 1512, dopo gli studi classici, a Lovanio si specializzò nella tecnica dell’incisione su rame. Abile costruttore di strumenti scientifici e globi, iniziò la sua attività cartografica con una mappa della Palestina (1537). Ben presto le sue carte geografiche ottennero una grande reputazione in tutta Europa, grazie al nuovo sistema di proiezione cilindrica che per primo introdusse nelle mappe nautiche, e che consentiva di rappresentare i paralleli ed i meridiani mediante un reticolato cartesiano di rette tra di loro ortogonali. Nel 1538 pubblica il famoso Mappamondo cordiforme, utilizzando per la prima volta il nome geografico AMERICA in riferimento sia all’America Settentrionale che a quella Meridionale.Mercator fu inoltre il primo a usare sulle mappe geografiche il carattere corsivo italic migliorandone la leggibilità delle carte. In seguito all’accusa di eresia, nel 1552 si trasferì a Duisburg dove continuò la sua attività dedicandosi alla riproduzione delle mappe della Geographia tolemaica (in numero di 28), nonché alla preparazione di una raccolta di mappe in tre volumi alla quale, per la prima volta, venne applicato il termine di “Atlas” ovvero Atlante (Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi et fabricati figura), in riferimento all’omonimo titano che della mitologia greca reggeva il mondo sulle sue spalle. Le prime due parti dell’atlante vennero pubblicate nel 1585 e nel 1589 e la terza, che completava l’edizione, nel 1595, ad opera del figlio Rumold, un anno della morte del padre. Dopo una seconda edizione completa nel 1602, le lastre delle mappe vennero acquistate da Jodocus Hondius nel 1604 il quale, con i figli, Jodocus II and Henricus, pubblicò edizioni ampliate dello stesso, che dominarono il mercato della cartografia per i successivi trent'anni.
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