BELGII VETERIS TYPUS
Riferimento: | S46088 |
Autore | Abraham ORTELIUS |
Anno: | 1594 ca. |
Zona: | Belgio |
Luogo di Stampa: | Anversa |
Misure: | 490 x 385 mm |
Riferimento: | S46088 |
Autore | Abraham ORTELIUS |
Anno: | 1594 ca. |
Zona: | Belgio |
Luogo di Stampa: | Anversa |
Misure: | 490 x 385 mm |
Descrizione
Splendida carta storico-geografica del Belgio, pubblicata nel Parergon di Abraham Ortelius.
Esemplare dalla rara edizione italiana del Theatrum Orbis Terrarum stampata ad Anversa da Jean Baptiste Vrients nel 1608 e quindi nel 1612.
Nel cartiglio in alto a destra: BELGII VETERIS | TYPVS | "Ex conatibus geographicis Abrahami Ortelij". | HAC LITTERARVM FORMA, VETVSTIORA PINXIMVS. | Quæ paulo erant recentiora, his notavimus. | "Nulla autem antiquitate illustria, hoc charactere | Recentissima vero, his vernaculis ab alijs distinximus".
Nel cartiglio ovale in alto a destra: S[enatus].P[opulus].Q[ue].A[ntwerpiensis]. | PATRIAM AN:|TIQVITATI A SE | RESTITVTAM | DEDICABAT | LVB. MER. | ABRAHAMVS | ORTELIVS | CIVIS Nella cornice ovale del cartiglio: NESCIO QVA NATALE SOLVM DVLCEDINE CVNCTOS DVCIT, ET IMMEMORES NON SINIT ESSE SVI. (citazione da Ovidio' "Ex Ponto" 1,3,5). Nel cartiglio in basso a destra, l’indicazione del privilegio decennale: "1594 | Cum priuilegio | Imperiali et Bel:|gico, ad de:|cennium".
Nel cartiglio in basso a sinistra quattro versi poetici di Hugo Favolius, amico di Ortelius: "Prisca vetustatis Belgæ monumenta recludit | Ortelius, priscas dum legit historias. | Collige prima soli natalis semina Belga, | Et de quo veteri sis novus ipse vide. | Favolius caneb". (Studiando la storia antica Ortelius riscoprì gli antichi monumenti del Belgio di epoca romana, Raccogli, lettore, i primi semi del tuo suolo natio, e impara da quali antenati sei discendente).
Realizzato da Ortelius sulla base di fonti classiche. Quelle che cita, in particolare Cesare, trattano di popoli e nomi, piuttosto che della geografia dell'area.
Seconda lastra della carta del Belgio antico di Ortelius, che differisce dalla prima, in sostanza, per la data riportata nella parte superiore del cartiglio a destra con il privilegio: "1584" nella prima lastra, "1594" nella seconda.
Circa una decade dopo la pubblicazione del “moderno” Theatrum Orbis Terrarum, Ortelius rispose alle “preghiere di amici e studiosi di storia antica, sacra e profana” e compilò una serie di mappe di soggetto biblico e classico, quasi tutte disegnate da lui. Intitolò l’opera “Parergon theatri”, ovvero “aggiunta, appendice, del Theatrum”, ma al tempo stesso anche complementare al Theatrum: il Paregon theatri forniva per il mondo antico lo stesso materiale che Ortelius aveva fornito per il mondo moderno con il Theatrum: carte geografiche. Lo spirito del Parergon è tutto riassunto nel motto historiae oculus geographia riportato sul frontespizio: la geografia è l’occhio della storia. Le mappe del mondo antico avevano lo scopo di “rendere più chiari gli storici antichi e i poeti”. Le mappe del Paregon sono di tre tipologie: antiche regioni; carte letterarie e carte bibliche.
Come sottolinea Koeman “il Parergon deve essere considerato come lavoro personale di Ortelius. Per quest'opera, infatti, diversamente dal Theatrum, non copiò le mappe di altri cartografi, ma ne disegnò lui stesso di nuove ed originali. Riprese luoghi, regioni e territori delle civiltà classiche illustrandone e spiegandone la storia, una materia molto vicina al suo cuore. Le mappe e le lastre del Parergon devono essere valutate come le più importanti incisioni che rappresentano il diffuso interesse per la geografia classica nel XVI secolo”.
“La carta raffigurante l'antico Belgio può essere considerata una carta più particolareggiata della Gallia Belgica. Limite orientale dell'antico Belgio era il fiume Reno, il cui delta viene descritto con una certa attenzione da Plinio nel quarto libro della Naturalis Historia (IV. 101) tanto da lasciar ipotizzare ricordi e conoscenze personali. Il Reno si disperde a nord entro dei laghi, e a ovest nel fiume Mosa. Il reticolo fluviale del Reno e dei suoi affluenti è descritto con grande dovizia di particolari, particolarmente per quanto riguarda le zone più paludose e anche il grande numero di Fossae, quelle canalizzazioni dovute all'opera dell'uomo per il drenaggio delle acque. Poco distante dalla foce del Reno si vede la città di Lugdunum caput Germaniarum (odierna Leida). Né poteva mancare la sua città Andoverpae (Anversa) presso il corso del fiume Scaldis (Schelda). Interessante è la localizzazione che Ortelio offre per una località tristemente famosa per i Romani, Teotoburgo e la sua selva che videro una delle più sofferte sconfitte dei romani. Sempre presso le rive del Reno, alla sua sinistra si vede la zona ove risiedeva la XXX legione'. Presso la XXX Ortelio pone anche l'acquartieramento della IX legio. All'interno del cartiglio con il titolo si legge: HAC LITTERARUM FORMA, VETUSTIORA PINXIMUS. Quæ paulò erant recentiora, his notavimus. Nulla autem antiquitate illustria, hoc charactere. Della carta esiste un'edizione precedente, che si distingue dalla presente per alcuni particolari, primo tra i quali la data nel decorativo cartiglio in basso lungo il margine destro che riporta il privilegio di stampa decennale, precedentemente 1584. Sempre lungo il margine destro, tra i due cartigli, non si ritrova più un elenco su due colonne in campo libero dei luoghi la cui posizione era incerta, al posto dei quali compare la scritta Germaniae.
L'intera immagine del Belgio antico è stata racchiusa entro le seguenti coordinate: 49°27' e 54° lat. Ne 21° 60° e 31°20' long. E. Nel cartiglio ovale in alto a destra, si legge la dedica rivolta al Senato e al Popolo di Anversa, commentando la dolce presa che la terra natale ha sullo stesso cartografo: S.P.Q.A./ PATRIAM ANTIQUITATI A SE RESTITUTAM DEDICABAT LUB. MER. ABRAHAMUS ORTELIUS CIVIS. Nell'angolo in basso a sinistra, un cartiglio racchiude quattro versi poetici scritti dall'amico di Ortelio Hugo Favolius, esortando la razza belga a riconnettersi con il proprio antico passato: Prisca vetustatis Belga monumenta recludit/ Ortelius, priscas dum legit historias./ Collige prima soli natalis femina bedlga/ Et de quo veteri sis novus ipse vide. Il disegno del Belgii Veteris Typus riprende in qualche modo il disegno del Leo Belgicus di Michael Aitzinger del 1583” (cfr. Simonetta Conti in Associazione “Roberto Almagià”, Plinio, Guida e mito delle scoperte geografiche, Il Parergon di Ortelio, conoscenza geo-storica del mondo antico (2023), pp. 68-69, n. 11).
Esemplare con magnifica coloritura coeva, carta leggermente brunita, per il resto in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Cfr. L. Bagrow, A. Ortelli Catalogus Cartographorum; cfr. C. Koeman, Atlantes Neerlandici; Peter H. Meurer, Fontes Cartographici Orteliani, n. 33p; M. Van den Broecke, Ortelius Atlas Maps, n. 198; Van der Krogt, Koeman’s Atantes Neerlandici: 3000H:31B; H.A.M. van der Heijden "Old Maps of the Netherlands, 1548-1794, Canaletto, Alphen aan de Rijn, Netherlands, 1998, map 28, p. 200-202, map 42, p. 245-246; H.A.M. van der Heijden (2004) "De bataafse mythe in de cartografie", in "Caert-Thresoor" 23.2, p. 37-41
Abraham ORTELIUS (1528 - 1598)
Abraham Ortel, più noto come Ortelius, nacque ad Anversa nel 1528, e qui avviò un’attività come commerciante di libri e “pittore di mappe”. Viaggiò molto, specialmente per recarsi alle gradi fiere librarie, stabilendo contatti professionali e amichevoli con altri cartografi europei dai quali derivò la sua collezione di mappe. Punto cruciale nella sua carriera fu il 1564, con la pubblicazione della Mappa del Mondo in otto fogli, di cui si conosce solo una copia. Nel 1570 pubblicò, in una stessa scala, la sua collezione di mappe sotto il titolo di Theatrum Orbis Terrarum, opera che di fatto costituì il primo esempio di atlante sistematico, sebbene il termine stesso verrà usato per la prima volta da Mercator venti anni più tardi. Il Theatrum, le cui mappe furono elegantemente incise per lo più da Frans Hogenberg, ottenne un successo immediato e conobbe ben 42 edizioni in varie lingue fino a quella definitiva del 1612, inclusa l’Appendix, pubblicata di tanto in tanto, con le ultime scoperte dell’epoca. Ortelius fu anche il primo a citare le sue fonti menzionando i nomi dei cartografi. Inoltre compilò una serie di mappe storiche col titolo Parergon Theatri. L’opera, contenente anche una riproduzione della Tabula Peutingeriana, edito per la prima volta nel 1579, fu pubblicata sia separatamente sia come parte integrante del Theatrum.
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Abraham ORTELIUS (1528 - 1598)
Abraham Ortel, più noto come Ortelius, nacque ad Anversa nel 1528, e qui avviò un’attività come commerciante di libri e “pittore di mappe”. Viaggiò molto, specialmente per recarsi alle gradi fiere librarie, stabilendo contatti professionali e amichevoli con altri cartografi europei dai quali derivò la sua collezione di mappe. Punto cruciale nella sua carriera fu il 1564, con la pubblicazione della Mappa del Mondo in otto fogli, di cui si conosce solo una copia. Nel 1570 pubblicò, in una stessa scala, la sua collezione di mappe sotto il titolo di Theatrum Orbis Terrarum, opera che di fatto costituì il primo esempio di atlante sistematico, sebbene il termine stesso verrà usato per la prima volta da Mercator venti anni più tardi. Il Theatrum, le cui mappe furono elegantemente incise per lo più da Frans Hogenberg, ottenne un successo immediato e conobbe ben 42 edizioni in varie lingue fino a quella definitiva del 1612, inclusa l’Appendix, pubblicata di tanto in tanto, con le ultime scoperte dell’epoca. Ortelius fu anche il primo a citare le sue fonti menzionando i nomi dei cartografi. Inoltre compilò una serie di mappe storiche col titolo Parergon Theatri. L’opera, contenente anche una riproduzione della Tabula Peutingeriana, edito per la prima volta nel 1579, fu pubblicata sia separatamente sia come parte integrante del Theatrum.
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