Territorio di Bergamo

Riferimento: s28102
Autore Giovanni Antonio MAGINI
Anno: 1598 ca.
Zona: Bergamo
Luogo di Stampa: Bologna
Misure: 470 x 350 mm
800,00 €

Riferimento: s28102
Autore Giovanni Antonio MAGINI
Anno: 1598 ca.
Zona: Bergamo
Luogo di Stampa: Bologna
Misure: 470 x 350 mm
800,00 €

Descrizione

Carta geografica tratta dal L’Italia a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre.

Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright.

La carta del territorio bergamasco del Magini deriva in tutto e per tutto dal disegno a penna di Giulio Sorte eseguito nel 1575, parziale copia della carte realizzata dal padre Cristoforo Sorte, del quale si sono perse le notizie.

La grande carta del Sorte, commissionatagli dal doge di Venezia, riguardava tutto il Dominio Veneto; la copia del figlio Giulio del territorio di Bergamo differisce in diversi particolari dalla carta del Magini, il che lascia presupporre che questi in realtà si ispirò direttamente al particolare della grande carta del Dominio Veneto.

In alto, nel cartiglio a destra, il titolo TERRITORIO DI BERGAMO. Nel cartiglio a sinistra la dedica Al Cl.mo S.or mio p[ad]rone oss.mo il S.or Gio. Francesco Sagredo dell’ Ill.mo S.or Nicolò. Gio. Antonio Magini. In basso a sinistra la scala grafica Scala di Miglia dieci (10 miglia pari a mm 64). Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord a destra. Graduazione ai margini di 1’ in 1’ da 44° 57’ a 45° 58’ 30’’ di latitudine, e da 31° 24’ 40’’ a 32° 27’ 30’’ di longitudine. 

Le carte del Magini in coloritura coeva sono assolutamente rarissime. Lieve gora nei margini, nel complesso in ottimo stato di conservazione. 

Bibliografia

Almagià (1922): pp. 36-48, n. 8; Moreschi (2005): pp. 90-91, n. 2; Tacconi-Serra (1975): p. 17.

Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)

Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.

Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)

Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.