Caryophyllus Barbatus hortensis Latifolius...
Riferimento: | S1217 |
Autore | Giorgio Bonelli |
Anno: | 1772 ca. |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 230 x 375 mm |
Riferimento: | S1217 |
Autore | Giorgio Bonelli |
Anno: | 1772 ca. |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 230 x 375 mm |
Descrizione
Tavola botanica tratta dal monumentale Hortus Romanus Juxta Systema Tournefortianum Paulo Strictius Distributus A Georgio Bonelli Monregalensi In Subalpinis, Publico Medicinae Professore: Specierum Nomina Suppeditante, Praestantiorum, Quas Ipse Selegit, Adumbrationem Dirigente Liberato Sabbati Maevaniensi In Umbria Chirurgicae Professore, Et Horti Custode; Adjectis Unicuique Volumini Rariorum Plantarum Tabulis C. Aere Incisis. Tom. I. (- Tom. VII.) L’opera viene stampata a Roma durante l’arco di ben 22 anni e da diversi editori: a spese di Bouchard e Gravier: Paolo Giunchi, 1772-1780-Tipografia Salomoni, 1784-Giovanni Zempel, 1793.
Prima edizione di questa monumentale opera di botanica, sicuramente la più vasta e riccamente illustrata tra quelle prodotte in Italia fino ad allora.
Intorno al 1770 gli editori francesi Bouchard e Gravier, avendo intenzione di dare alle stampe un catalogo illustrato dell’Orto botanico di Roma, ne proposero la direzione al medico piemontese Giorgio Bonelli (1724-1782), allora docente presso l’università romana. La cura della preparazione dei campioni per l’apparato iconografico fu invece affidata a Liberato Sabbati (1714-1778), un farmacista umbro, che era allora custode dell’Orto medesimo. Il primo volume uscì nel 1772 con una ricca introduzione del Bonelli, in cui questi fornisce un resoconto dei più recenti sviluppi della botanica e dei nuovi sistemi di classificazione e adduce poi i motivi della sua preferenza per il sistema elaborato da Joseph Pitton de Tournefort, a suo avviso più semplice e adatto all’apprendimento.
Per ragioni ignote Bonelli abbandonò tuttavia l’impresa. Nel 1774, a partire dal secondo volume, essa fu presa in mano e poi condotta a termine da Niccolò Martelli (1735-1829), docente di botanica della Sapienza. Questi dette all’opera un’impostazione più linneana, pur continuando ad avvalersi della collaborazione di Liberato Sabbati fino alla sua morte, che avvenne nel 1778 al termine della pubblicazione dei primi cinque volumi. Il suo posto fu quindi preso dal figlio Costantino Sabbati.
L’Hortus romanus contiene la classificazione delle varie specie di piante ospitate nell’Orto Botanico di Roma, che, stando a quanto affermato nella Horti Romani brevis historia che apre il primo volume, fu fondato a metà del Quattrocento sotto il pontificato di Niccolò V. In realtà i primi orti botanici italiani furono quelli creati a Padova e a Pisa intorno al 1545. L’Orto Romano sorse poco tempo dopo e, ampliatosi più volte, nel 1660 fu trasferito dalla sede vaticana al Gianicolo, dove ancora oggi si trova.
La maggior parte delle tavole numerate non sono firmate, ma alcune sono firmate come incise da Magdalena Bouchard
Il primo volume è dedicato dagli editori, Joannes Bouchard et Joannes Josephus Gravier, al Papa Clemente XIV; il secondo, al Cardinale Bernis; il terzo, al Cardinale Zelada; il quarto, al Cardinale Giraud. Il sesto volume è dedicato - dall'autore, Nicolaus Martelli - al cardinale Boncompagni.
Acquaforte, finemente colorata a mano in epoca, in perfetto stato di conservazione.
Bibliografia
K. Nissen, Die botanische Buchillustration, 2 v. & suppl. (1951-1966); Great Flower Books p. 51. Hunt 629. Cleveland Botanical 509. Dunthorne 45. Pritzel 976. Nissen, BBI 200. Stafleu & Cowan TL2 634.
Giorgio Bonelli (Vicoforte, 5 luglio 1724 – Roma, 1803)
Giorgio Bonelli è stato un botanico e medico italiano. Nacque a Vicoforte, presso Mondovì, nel 1724 e lì compì i primi studi. In seguito, vinta una borsa di studio presso il Collegio delle province di Torino, conseguì la laurea in medicina, dopo la quale rientrò a Mondovì dove iniziò ad esercitare la professione medica. Seppur impegnato ad esercitare la professione, Bonelli non abbandonò la sua passione per la botanica, tanto è vero che, già durante il periodo di studio torinese, approfondì la materia sotto la guida di Giovanni Bartolomeo Caccia (primo direttore dell'Orto botanico di Torino) e intrattenne rapporti di amicizia epistolare con Carlo Allioni e Giulio Pontedera. Rimasto vedovo prematuramente, Bonelli decise di trasferirsi a Roma; nel 1757 vinse il concorso come lettore di medicina pratica presso l'Università della Sapienza; la docenza previde anche l'insegnamento di nozioni di chimica e farmacologia. Il suo posizionamento accademico come lettore risultò inviso a molti partecipanti alla selezione che si evidenziarono in diverse occasioni, tra cui la controversia tra Bonelli e Giovanni Battista Bassani per l'utilizzo del sublimato di mercurio. Tra i due si accese una forte polemica, che vide, per la notorietà e le vaste aderenze dei due contendenti, una grande risonanza negli ambienti medici e una vasta pubblicazione di libelli e brevi pubblicazioni che si schieravano su due fronti. La notorietà del Bonelli continuò a crescere tanto che venne eletto membro del Collegio degli archiatri e fu a più riprese protomedico pontificio. La data della morte è incerta: per molto tempo venne collocata poco dopo la sua ultima opera, ma si ritiene che si debba posizionare nel 1803 e che la sua ultima opera sia stata pubblicata postuma. Fu sepolto a Roma, nella chiesa di San Marco.
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Giorgio Bonelli (Vicoforte, 5 luglio 1724 – Roma, 1803)
Giorgio Bonelli è stato un botanico e medico italiano. Nacque a Vicoforte, presso Mondovì, nel 1724 e lì compì i primi studi. In seguito, vinta una borsa di studio presso il Collegio delle province di Torino, conseguì la laurea in medicina, dopo la quale rientrò a Mondovì dove iniziò ad esercitare la professione medica. Seppur impegnato ad esercitare la professione, Bonelli non abbandonò la sua passione per la botanica, tanto è vero che, già durante il periodo di studio torinese, approfondì la materia sotto la guida di Giovanni Bartolomeo Caccia (primo direttore dell'Orto botanico di Torino) e intrattenne rapporti di amicizia epistolare con Carlo Allioni e Giulio Pontedera. Rimasto vedovo prematuramente, Bonelli decise di trasferirsi a Roma; nel 1757 vinse il concorso come lettore di medicina pratica presso l'Università della Sapienza; la docenza previde anche l'insegnamento di nozioni di chimica e farmacologia. Il suo posizionamento accademico come lettore risultò inviso a molti partecipanti alla selezione che si evidenziarono in diverse occasioni, tra cui la controversia tra Bonelli e Giovanni Battista Bassani per l'utilizzo del sublimato di mercurio. Tra i due si accese una forte polemica, che vide, per la notorietà e le vaste aderenze dei due contendenti, una grande risonanza negli ambienti medici e una vasta pubblicazione di libelli e brevi pubblicazioni che si schieravano su due fronti. La notorietà del Bonelli continuò a crescere tanto che venne eletto membro del Collegio degli archiatri e fu a più riprese protomedico pontificio. La data della morte è incerta: per molto tempo venne collocata poco dopo la sua ultima opera, ma si ritiene che si debba posizionare nel 1803 e che la sua ultima opera sia stata pubblicata postuma. Fu sepolto a Roma, nella chiesa di San Marco.
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