Maiorana
Riferimento: | S43658 |
Autore | Pietro Andrea MATTIOLI |
Anno: | 1570 ca. |
Misure: | 235 x 340 mm |
Riferimento: | S43658 |
Autore | Pietro Andrea MATTIOLI |
Anno: | 1570 ca. |
Misure: | 235 x 340 mm |
Descrizione
Plate taken from I discorsi di M. Pietro Andrea Matthioli sanese, medico cesareo, et del serenissimo prencipe Ferdinando arcidvca d'Austria & c. Ne i sei Libri di Pedacio Dioscoride Anazarbeo della materia medicinale printed in Venice by Vincenzo Valgrisi.
Mattioli's Italian translation of the works of Dioscorides.
Mattioli (1501-1577) was a Siennese doctor and naturalist. He described more than one hundred new plants and contributed to the development of medical botany. This, his most important work, was first printed in 1544 in Italian, 1554 in Latin, French in 1561, Czech in 1562, and in German in 1563.
The wood cuts in his work were accurate and standardized enough to allow for easy identification. While nominally a commentary on the work of the botanist Dioscordies, Mattioli significantly expanded the work by adding major new contributions. He relied in part on the contributions of the Turkish diplomat, Buscecq, his doctor, Quakelbeen, and the famed botanist, Luca Ghini, who founded the botanical garden in Pisa.
In this work, Mattioli significantly provided the first known observation of a tomato being grown and eaten in Italy.
Woodcut with fine later hand colour, good condition.
Pietro Andrea MATTIOLI (1500 - 1577)
Medico e naturalista (Siena 1500 - Trento 1577). Esercitò la medicina a Siena, a Roma, a Trento e a Gorizia e fu medico cesareo di Ferdinando e di Massimiliano II. Raggiunta l'agiatezza con la professione medica, si dedicò agli studî di botanica, nel cui campo acquistò una notevole fama. Riunì e coordinò tutte le conoscenze di botanica medica del suo tempo nell'opera Pedanii Dioscoridis de materia medica libri sex (1544), che ebbe presto molte edizioni in latino, italiano, francese, tedesco e ceco, alcune riccamente illustrate, portando il numero delle piante descritte da Dioscoride da 600 a 1200 e dando di ognuna la descrizione, la storia e l’indicazione degli usi e delle virtù medicinali. Sempre tenendo conto degli insegnamenti degli antichi autori, inserisce le nuove piante importate dall’Oriente a dalle Americhe e tiene in buona considerazione anche tutte le tradizioni popolari e le farmacopee del suo tempo. L’aspetto fitografico delle iconografie, curato dai migliori incisori di scuola italiana e tedesca (Liberale e Meyerbeck) è preciso e utile al riconoscimento delle piante. I "Discorsi" avranno molte edizioni e saranno tradotte in italiano, francese, tedesco e boemo. Nel campo della medicina viene ricordato per aver suggerito l’uso del mercurio nella cura della sifilide nel De morbi gallici curandi ratione. Tra le opere principali: Compendium de plantis omnibus... (1574). De plantis epitome (1586). Morì a Trento, colpito dalla peste.
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Pietro Andrea MATTIOLI (1500 - 1577)
Medico e naturalista (Siena 1500 - Trento 1577). Esercitò la medicina a Siena, a Roma, a Trento e a Gorizia e fu medico cesareo di Ferdinando e di Massimiliano II. Raggiunta l'agiatezza con la professione medica, si dedicò agli studî di botanica, nel cui campo acquistò una notevole fama. Riunì e coordinò tutte le conoscenze di botanica medica del suo tempo nell'opera Pedanii Dioscoridis de materia medica libri sex (1544), che ebbe presto molte edizioni in latino, italiano, francese, tedesco e ceco, alcune riccamente illustrate, portando il numero delle piante descritte da Dioscoride da 600 a 1200 e dando di ognuna la descrizione, la storia e l’indicazione degli usi e delle virtù medicinali. Sempre tenendo conto degli insegnamenti degli antichi autori, inserisce le nuove piante importate dall’Oriente a dalle Americhe e tiene in buona considerazione anche tutte le tradizioni popolari e le farmacopee del suo tempo. L’aspetto fitografico delle iconografie, curato dai migliori incisori di scuola italiana e tedesca (Liberale e Meyerbeck) è preciso e utile al riconoscimento delle piante. I "Discorsi" avranno molte edizioni e saranno tradotte in italiano, francese, tedesco e boemo. Nel campo della medicina viene ricordato per aver suggerito l’uso del mercurio nella cura della sifilide nel De morbi gallici curandi ratione. Tra le opere principali: Compendium de plantis omnibus... (1574). De plantis epitome (1586). Morì a Trento, colpito dalla peste.
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