(Calabria)

Riferimento: s24958
Autore Giovanni Antonio RIZZI ZANNONI
Anno: 1788 ca.
Zona: Calabria
Luogo di Stampa: Napoli
Misure: 1760 x 2620 mm
Non Disponibile

Riferimento: s24958
Autore Giovanni Antonio RIZZI ZANNONI
Anno: 1788 ca.
Zona: Calabria
Luogo di Stampa: Napoli
Misure: 1760 x 2620 mm
Non Disponibile

Descrizione

Grande carta geografica della Calabria, in 6 fogli, tratta dal famoso Atlante Geografico del Regno di Napoli, grandioso lavoro in 31 fogli realizzato dal Rizzi Zannoni nell’arco di un trentennio – iniziato nel 1788 e completato nel 1810. Le tavole relative alla Calabria sono incise da Giuseppe Guerra, tra il 1788 e il 1794.

Scrive Valerio: “L’atlante geografico del Regno di Napoli ebbe una vita ben più travagliata e lenta del suo compagno marittimo. Trascorsero ben 24 anni tra l'incisione del primo foglio, relativo alla punta meridionale della Calabria con lo Stretto di Messina, e quella dell'ultimo foglio contenente la Basilicata. I continui dubbi sulle coordinate, le difficoltà e i ripensamenti dovettero procurare non poche sofferenze a Rizzi Zannoni, che vedeva il tempo trascorrere e allontanarsi sempre più la conclusione della sua opera. Non bisogna sottovalutare la circostanza che la carta del Regno di Napoli costituiva, dopo quella della Francia, della quale adottò la stessa proiezione (Cassini), la più grossa impresa cartografica dell'c della carta francese, questa napoletana era portata epoca e, a differenza avanti un solo uomo. Per realizzare il progetto, fu istituita nell'ottobre del 1781 un'apposita "Commissione per la carta geografica", diretta da Ferdinando Galiani per la parte amministrativa e da Rizzi Zannoni per quella scientifica. I primi rami, relativi alla Calabria, furono incisi nel 1788 da Giuseppe Guerra che "se distingue journellement dans la suit des cartes" (MÉMORIAL TOPOGRAPHIQUE 1803: 74); la stessa fonte contemporanea ci informa che "les montagnes s'ont ébauchées à l'eau-forte et terminées à la pointe sèche", dando un notevole effetto di chiaroscuro all'immagine cartografica. 

Il catastrofico terremoto del 1783 in Calabria aveva sollecitato la corte borbonica ad accelerare la realizzazione della cartografia geodetica di quella regione, essendo assolutamente inadeguate le realizzazioni fatte dopo il terremoto dall'ingegnere La Vega, dal padre Eliseo della Concezione e da Ruel. La nuova carta serviva anche alla ricostruzione, e molti dei progetti dei centri abitati distrutti sono disegnati sulla carta come se fossero già realizzati, ma non per tutti questo avvenne. I rilevamenti nella Terra di Lavoro e nell'area napoletana erano già pronti nel 1783-84 ma furono incisi successivamente, proprio a causa del terremoto. Negli anni 1788-89 furono eseguiti sei fogli relativi alle Calabrie, cha avevano una numerazione provvisoria da 27 a 32, il foglio del basso Cilento e Caserta. A questi fecero seguito, negli anni 1792-94, i fogli delle isole Pontine, Gaeta (segnata anche questa provvisoriamente come numero 8) e Napoli. Il 1794 è una data che segna una svolta nell'attività dell'Officina Topografica: d'ora in avanti, e per un decennio, verranno interrotte le incisioni dei fogli della carta del Regno e, soprattutto con la morte dell'ultimo Commissario della carta, Saverio Mattei, le attività dell'Officina furono messe sotto il controllo degli alti gradi militari. Il coinvolgimento politico e militare dei Borbone contro la Francia rivoluzionaria determinò un mutamento di finalità nella vita dell'Officina, la cui produzione cartografica fu spinta ben oltre i confini del Regno, con la realizzazione di una carta della Lombardia nel 1794, di una carta della Stato Pontificio nel 1798 e di una carta dell'Italia settentrionale nel 1799. Durante la breve parentesi della Repubblica Partenopea, vi fu il serio pericolo che il Rizzi Zannoni potesse trasferirsi in Francia con tutto il materiale cartografico di sua proprietà, inclusi i rami; ma i convulsi avvenimenti politici e la repentina evacuazione delle truppe francesi da Napoli e da Roma impedirono che tale progetto potesse realizzarsi, determinando la fine del progetto della carta del Regno. Svanita la possibilità di un rientro a Parigi, nel 1801 l'attività cartografica nel Regno di Napoli riprese regolarmente; per la prima volta venne inciso un quadro d'unione di tutta l'opera, dal quale risulta l'intenzione di procedere a un rilevamento della Sicilia, da incidersi alla stessa scala e proiezione utilizzata per il resto del Regno. I dieci anni di interruzione determinarono una maturazione nell'esecuzione dei rilievi topografici. Nel 1804, infatti, compare per la prima volta la campagna, grande assente nella stesura delle undici carte precedentemente incise. Le pianure, lasciate bianche nella prima redazione, si coprono indicazioni relative alle colture e all'assetto fondiario dei terreni. Il foglio di Gaeta, già inciso nel 1794, fu sostituito da un diverso rame, più grande degli altri, in quanto il rilievo si ampliava per dieci miglia ad occidente, per gli accresciuti interessi verso i confini e per congiungersi con la carta dello Stato Pontificio, che venne di lì a poco abbandonata. Il ritorno dei Francesi nel 1806 determinò una notevole spinta verso la conclusione dell'opera, che si protraeva da più di un ventennio. In tre anni, tra il 1806 ed il 1808, vengono incisi ben 13 fogli; inoltre, nel 1808 Giuseppe Bonaparte fece aggiungere, nel secondo foglio già terminato nel 1806, un frontespizio con il suo stemma e le armi francesi. Dovettero passare ancora quattro anni prima che potesse venire inciso l'ultimo foglio, il numero 20, relativo alla Basilicata interna. La revisione del rilievo della Terra di Bari, inciso nel 1807 e completamente rifatto nel 1810, a causa di un errore nelle longitudini e nel tracciamento della linea di costa, fu causa di ulteriori ritardi. Col rientro dei Borbone nel 1815, il frontespizio fu modificato con la sostituzione dello stemma e con la modifica del nome del committente, per cui l'atlante risultava "delineato per ordine di Ferdinando IV"; fu anche inciso un nuovo e definitivo quadro d'unione. L'atlante geografico fu aggiornato, soprattutto a partire dagli anni '30 dell'Ottocento, in considerazione della lentezza con la quale procedeva la nuova carta del Regno in scala 1:80 000. Aggiornamenti consistenti si ebbero a partire dal 1860, soprattutto con l'inserimento delle nuove arterie viarie e delle ferrovie, intervenendo in maniera grossolana direttamente sui vecchi rami incisi da Giuseppe Guerra, creando uno iato incomprensibile tra la data apposta sotto ogni singola carta e la realtà infrastrutturale rappresentata” (cfr. V. Valerio, L’Italia del Cavaliere Rizzi Zannoni pp. 102-103).

Rizzi Zannoni è considerato come il più importante cartografo italiano dai tempi di Giovanni Antonio Magini. Attivo in Francia, a Padova e soprattutto a Napoli (1781/1814), dove, nel periodo borbonico, poté fregiarsi anche del titolo di Geografo del Re. Con la venuta dei francesi, Rizzi Zannoni continuò ad attendere alla realizzazione delle carte del Regno. Nel 1807, fu posto a capo del Deposito topografico, istituito da Giuseppe Bonaparte; nel 1812, sotto il regno di Gioacchino Murat, riuscì a stampare l'ultimo dei 31 fogli dell'atlante geografico, la cui pubblicazione era iniziata nel 1788. Le opere realizzate a Napoli, in oltre trenta anni di attività, lo consacrarono come il maggiore cartografo italiano dell'età moderna ed uno dei più accreditati in Europa.

Incisioni in rame, impresse su carta vergata coeva, con pieni margini, un paio di tavole lievemente brunite, per il resto in ottimo stato di conservazione. Dimensioni del rame di ogni foglio 780x560 mm, dimensioni della carta una volta disposta come in foto 1760x2600 mm circa.

Bibliografia

V. Valerio, L’Italia del Cavaliere Rizzi Zannoni (2014): pp. 102-109, scheda 22; I. Principe, Carte geografiche di Calabria nella raccolta Zerbi, pp. 186 – 190.

Giovanni Antonio RIZZI ZANNONI (1736 - 1814)

Rizzi Zannoni era un famoso astronomo, topografo e matematico di grande versatilità. Ottenne la nomina di Geografo della Repubblica Veneta e Idrografo del Dèpot de Marine a Parigi. Fu, inoltre, direttore scientifico per la carta geografica del Regno di Napoli dal 1781, e direttore dell'Officio Topografico di Napoli dal 1807 al 1814. Con lui nasce la moderna cartografia geodetica del Regno di Napoli. Le mappe dei suoi numerosi atlanti erano magnificamente incise, con dettagli raffinati e abbellite da cartigli pregiati. I suoi primi atlanti vennero pubblicati a Parigi, mentre la sua ultima produzione venne pubblicata per la prima volta a Napoli.

Giovanni Antonio RIZZI ZANNONI (1736 - 1814)

Rizzi Zannoni era un famoso astronomo, topografo e matematico di grande versatilità. Ottenne la nomina di Geografo della Repubblica Veneta e Idrografo del Dèpot de Marine a Parigi. Fu, inoltre, direttore scientifico per la carta geografica del Regno di Napoli dal 1781, e direttore dell'Officio Topografico di Napoli dal 1807 al 1814. Con lui nasce la moderna cartografia geodetica del Regno di Napoli. Le mappe dei suoi numerosi atlanti erano magnificamente incise, con dettagli raffinati e abbellite da cartigli pregiati. I suoi primi atlanti vennero pubblicati a Parigi, mentre la sua ultima produzione venne pubblicata per la prima volta a Napoli.