Latium Seu Territorium Romae

Riferimento: CO-574
Autore Francesco SCOTO
Anno: 1654 ca.
Zona: Lazio
Luogo di Stampa: Padova
Misure: 175 x 135 mm
180,00 €

Riferimento: CO-574
Autore Francesco SCOTO
Anno: 1654 ca.
Zona: Lazio
Luogo di Stampa: Padova
Misure: 175 x 135 mm
180,00 €

Descrizione

Carta geografica della regione, tratta dall'Itinerario d'Italia di Francesco Scoto, edito da Matteo Cadorin, il cui nome si legge in basso a destra "In Padova per Matteo Cadorin.

Si tratta di una tarda derivazione - in forma ridotta - della carta della Campagna di Roma di Eufrosino della Volpaia.

Matteo Cadorin, chiamato il “Bolzetta” essendosi imparentato con la famiglia di Francesco Bolzetta, pubblicò diverse edizioni dell'Itinerario, ad iniziare dal 1654. Proseguì, sempre stampando a Padova, nel 1659 con almeno due edizioni distinte, quindi nel 1669 e nel 1670, quest'ultima pubblicazione ha un apparato iconografico più ricco delle altre e nelle lastre fu aggiunto “In Padova per Matteo Cadorin”.

Franz Schott (1548-1622), italianizzato come Francesco Scoto, era originario di Anversa. Giureconsulto e grande viaggiatore, fratello del più noto Andreas, gesuita, filologo e antiquario, redasse "Itinerario overo decrittione de' viaggi principali in Italia". L’opera apparve per la prima volta ad Anversa in occasione del Giubileo del 1600, con il titolo di Itinerari Italiae rerumq[ue] romanarum libri tres, stampata nell'Officina Plantiniana da Joannes Moretus. Priva dell'apparato iconografico, era intesa a servizio dei pellegrini che si recavano in Italia ed espressione di una particolare forma di scrittura odeporica che abbracciava tutti quei testi che assumono il carattere di guida per il viaggio e si offrono come strumento rivolto ad orientare il viaggiatore nel suo percorso. Ebbe un grande successo e venne poi pubblicata in numerose edizioni successive in latino, italiano, francese e inglese.

L'Itinerario d'Italia ebbe il suo pieno sviluppo nelle numerose edizioni italiane, che furono riccamente illustrate da vedute prospettiche e piante delle città. La prima edizione italiana illustrata fu curata da Pietro Bertelli e Francesco Bolzetta (Vicenza o Venezia 1601); seguirono diverse edizioni di Bolzetta con un sempre crescente numero di illustrazioni cartografiche. Il testo di Schott venne usato per le proprie edizioni dell’Itinerario d’Italia anche da Matteo Cadorin (Padova 1654 e successive) e Pietro Bigonci (Venezia 1665).

Anche a Roma, nell’anno giubilare 1650, l'editore Filippo de Rossi stampa l'Itinerario overo Nuova Descrittione de' Viaggi Principali d'Italia. Le stampe sono 19 a cui si aggiunge la mappa dell'Italia e risultano leggermente più accurate.

Le tavole dell'edizione romana (realizzate tramite nuove lastre di rame) furono ristampate nelle edizioni successive - accresciute - dagli editori Michelangelo e Pier Vincenzo de Rossi (1669, 1700 e 1717) e quindi in quelle curate da Fausto Amidei, mercante di libri al Corso, che fece stampare da Antonio de Rossi nel 1737 la prime delle sue tre edizioni dell'Itinerario d'Italia di Francesco Scoto. Le altre furono nel 1747 nella stamperia del Bernabò e Lazzarini e nel 1761 nella stamperia di Generoso Salomoni.


Acquaforte, traccia della piega editoriale al centro, sporadiche fioriture in generale in buono stato di conservazione.

Francesco SCOTO (1548 - 1622)

Franz Schott, italianizzato come Francesco Scoto, era originario di Anversa. Giureconsulto e grande viaggiatore, fratello del più noto Andreas, gesuita, filologo e antiquario, redasse "Itinerario overo decrittione de' viaggi principali in Italia". L'opera apparve per la prima volta, redatto in latino, ad Anversa nel 1600 (Itinerarium Italiae), in occasione del Giubileo, a servizio dei pellegrini che si recavano in Italia. L'opera fu poi pubblicata in numerose edizioni successive in latino, italiano, francese e inglese. L’Itinerario d’Italia di Schott è espressione di una particolare forma di scrittura odeporica che, nella molteplicità ed eterogeneità delle sue manifestazioni, abbraccia tutti quei testi che assumono il carattere di guida per il viaggio e si offrono come strumento rivolto ad orientare il viaggiatore nel suo percorso.

Francesco SCOTO (1548 - 1622)

Franz Schott, italianizzato come Francesco Scoto, era originario di Anversa. Giureconsulto e grande viaggiatore, fratello del più noto Andreas, gesuita, filologo e antiquario, redasse "Itinerario overo decrittione de' viaggi principali in Italia". L'opera apparve per la prima volta, redatto in latino, ad Anversa nel 1600 (Itinerarium Italiae), in occasione del Giubileo, a servizio dei pellegrini che si recavano in Italia. L'opera fu poi pubblicata in numerose edizioni successive in latino, italiano, francese e inglese. L’Itinerario d’Italia di Schott è espressione di una particolare forma di scrittura odeporica che, nella molteplicità ed eterogeneità delle sue manifestazioni, abbraccia tutti quei testi che assumono il carattere di guida per il viaggio e si offrono come strumento rivolto ad orientare il viaggiatore nel suo percorso.