Nova Discrittione di Tutto il Territorio de Roma
Riferimento: | CO-382 |
Autore | Ferrando BERTELLI |
Anno: | 1563 |
Zona: | Lazio |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 465 x 320 mm |
Riferimento: | CO-382 |
Autore | Ferrando BERTELLI |
Anno: | 1563 |
Zona: | Lazio |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 465 x 320 mm |
Descrizione
Nel cartiglio ornato in basso a destra si legge: NOVA DISCRITTIONE DI TUTTO IL TERRITORIO DE ROMA IN VENETIA M.D.L.XIII. Ferando Bertelli exc. Paulo Forlani Veronese f. Sotto, evidenziata da un compasso, troviamo la scala grafica di Cinque Miglia, pari a mm 38. Più in basso il MARE TOSCHANO. Orientazione nei quattro angoli con il nome dei venti: TRAMONTANA, OSTRO, LEVANTE, PONENTE, il nord-est è in alto. Carta priva di margine graduato.
La carta del Lazio incisa da Paolo Forlani per l’editore Ferrando Bertelli è una derivazione dal modello di Eufrosino della Volpaia del 1547, rispetto alla quale, però, descrive un più ampio territorio che copre quasi completamente l’odierna regione. Almagià descrive l’opera come “fedele derivazione della carta Territorio di Roma del 1559, con omissione delle rete stradale”.
La carta di Eufrosino Della Volpaia, si può considerare l’unica opera originale, per il XVI secolo, della Campagna Romana e venne presa a modello per numerose mappe del Lazio. Rivela strettissime analogie di contenuto con quanto riportato negli Otto libri di Domenico Bocca Maza quali narreno de varii et diverse cose apertinenti alli Cacciatori, stampati a Roma nel 1548. Almagià afferma: “Essa può definirsi una carta topografica, e tale è anche per la copia di particolari di ogni genere e per l’esattezza del disegno delle località, le cui figurazioni prospettiche corrispondono all’aspetto reale, quale è in molti casi ancora riconoscibile, e dimostrano una perfetta conoscenza personale della Regione. Altre figurazioni di vario genere, alcune delle quali singolarissime, porgono una viva immagine della Campagna Romana in quel tempo”.
Acquaforte e bulino, 1563, firmata e datata in lastra in basso a destra. Buona prova, stampata su carta vergata coeva, con margini, trappo di carta restaurato in basso a destra, abrasioni, tracce di colla al verso, nel complesso in discreto stato di conservazione.
Bibliografia
Bifolco-Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI Secolo (2018), pp. 2030-31, tav. 1025; Tooley, Maps in Italian Atlases of Sixsteenth century, 480; Almagià, Monumenta Cartographica Vaticana, Carte Geografiche a Stampa, pag. 93, 23; Frutaz (1972): vol I, p. 28, tav. 42; Lago (1994): p. 279, fig. 42; Lago (2002): p. 442, fig. 441; Meurer, The Strabo Illustratus Atlas, p. 69, 55; Bella, Collezione Novacco, 72; Woodward, Forlani, 23.
Ferrando BERTELLI (attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)
La famiglia Bertelli rappresenta il gruppo più folto di editori, incisori, cartografi e mercanti di stampe del XVI secolo. Il più produttivo fu Ferrando Bertelli, attivo tra il 1560e il 1570, ma le mappe dell’ultimo quarto del secolo sono conosciute con le firme di Andrea, Donato, Lucca, Nicolò e Pietro. Quest’ultimo fu attivo principalmente a Padova, dove condusse un'officina tipografica e di incisioni. Le prime notizie certe lo indicano attivo alla data del 1589 in qualità di incisore di alcune tavole per una edizione dal titolo Diversarum nationum habitus che fu edita in collaborazione con Alciato Alciati. Pietro Bertelli aveva a Padova una libreria "all'insegna dell'Angelo". Alla sua morte l'attività fu ereditata dal figlio Francesco. errando Bertelli fu incisore, editore calcografo e mercante di stampe attivo a Venezia tra il 1561 ed il 1572. Non abbiamo notizie biografiche precise del Bertelli.
Collaborò con il Camocio e con il Forlani per l'edizione e il commercio di carte e piante, svolgendo inoltre l'attività fondamentale di diffondere in città care di autori italiani e stranieri, incrementando lo sviluppo della cartografia.
In qualità di editore calcografo uscirono dalla sua bottega carte da invenzione di Giacomo Gastaldi, di Pirro Ligorio ecc. Anche numerose carte dei Disegni delle più illustri città e fortezze del mondo (Venezia 1568) recano la sua firma. Del 1572 è l'ultima sua edizione, le Isole famose, porti, fortezze… sottoposte alla Sig.ria di Venezia,raccolta di 88 carte e piante, forse già pubblicate sciolte e di cui alcune ascrivibili per l'incisione a Martino Rota da Sebenico.
In seguito, carte di Ferrando furono ristampate da Donato Bertelli (con il quale non si può stabilire se vi fossero rapporti di parentela) e da Donato Rascicotti.
Bibliografia: Valerio, Cartografi Veneti, p. 149.
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Ferrando BERTELLI (attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)
La famiglia Bertelli rappresenta il gruppo più folto di editori, incisori, cartografi e mercanti di stampe del XVI secolo. Il più produttivo fu Ferrando Bertelli, attivo tra il 1560e il 1570, ma le mappe dell’ultimo quarto del secolo sono conosciute con le firme di Andrea, Donato, Lucca, Nicolò e Pietro. Quest’ultimo fu attivo principalmente a Padova, dove condusse un'officina tipografica e di incisioni. Le prime notizie certe lo indicano attivo alla data del 1589 in qualità di incisore di alcune tavole per una edizione dal titolo Diversarum nationum habitus che fu edita in collaborazione con Alciato Alciati. Pietro Bertelli aveva a Padova una libreria "all'insegna dell'Angelo". Alla sua morte l'attività fu ereditata dal figlio Francesco. errando Bertelli fu incisore, editore calcografo e mercante di stampe attivo a Venezia tra il 1561 ed il 1572. Non abbiamo notizie biografiche precise del Bertelli.
Collaborò con il Camocio e con il Forlani per l'edizione e il commercio di carte e piante, svolgendo inoltre l'attività fondamentale di diffondere in città care di autori italiani e stranieri, incrementando lo sviluppo della cartografia.
In qualità di editore calcografo uscirono dalla sua bottega carte da invenzione di Giacomo Gastaldi, di Pirro Ligorio ecc. Anche numerose carte dei Disegni delle più illustri città e fortezze del mondo (Venezia 1568) recano la sua firma. Del 1572 è l'ultima sua edizione, le Isole famose, porti, fortezze… sottoposte alla Sig.ria di Venezia,raccolta di 88 carte e piante, forse già pubblicate sciolte e di cui alcune ascrivibili per l'incisione a Martino Rota da Sebenico.
In seguito, carte di Ferrando furono ristampate da Donato Bertelli (con il quale non si può stabilire se vi fossero rapporti di parentela) e da Donato Rascicotti.
Bibliografia: Valerio, Cartografi Veneti, p. 149.
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