Latium Seu Territorium Romae
Riferimento: | CO-643 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1713 |
Zona: | Lazio |
Misure: | 180 x 140 mm |
Riferimento: | CO-643 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1713 |
Zona: | Lazio |
Misure: | 180 x 140 mm |
Descrizione
Carta geografica preparata per la Geografia cioè descrittione universale della Terra di Claudio Tolomeo curata dal Magini, per la prima volta stampata a Venezia nel 1596, presso gli Eredi di Simon Galignani de Karera.
La raccolta maginiana contiene 64 incisioni in rame finemente intagliate da Girolamo Porro e fu poco dopo copiata da Petrus Keschedt, un editore di Colonia (le mappe delle due edizioni sono pressoché indistinguibili).
Una successiva ristampa del lavoro di Magini, con la traduzione di Leonardo Cernoti dal testo latino, venne stampata a Padova dai fratelli Galignani nel 1621.
Questo esemplare è tratto dall'opera Universus terrarum orbis scriptorum calamo delineatus ... qui de Europae, Asiae, Africae, & Americae regnis, provinciis, populis, civitatibus.... pubblicata a Padova nel 1713, presso Matteo Cadorin, da Raffaello Savonarola, sotto lo pseudonimo di Lasor a Varea (o Varela).
L'opera era una sorta di enciclopedia che conteneva notizie sulle varie località del mondo disposte in ordine alfabetico, arricchita da mappe e vedute di tutto il mondo che appartengono a celebri raccolte cartografiche del passato – Bertelli, Valegio, Camocio, Bonifacio, Nelli, Magini e altri – del quale probabilmente l’editore Cadorin era in possesso delle matrici originali.
Incisione su rame, ampi margini, in ottimo stato di conservazione.
Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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