Nuova Carta Topografica della Campagna di Roma Antica e Moderna

Riferimento: CO-658
Autore Gaudenzio BORDIGA
Anno: 1860 ca.
Zona: Lazio
Luogo di Stampa: Milano
Misure: 965 x 1000 mm
700,00 €

Riferimento: CO-658
Autore Gaudenzio BORDIGA
Anno: 1860 ca.
Zona: Lazio
Luogo di Stampa: Milano
Misure: 965 x 1000 mm
700,00 €

Descrizione

Si tratta della ristampa della carta di Gaudenzio Bordiga del 1820, del quale abbiamo questo esemplare:

https://www.antiquarius.it/it/campagna-di-roma-olim-latium/15019-nuova-carta-degli-stati-pontifici-meridionali.html

La firma del Bordiga è sempre in basso a destra, mentre al nuovo titolo Nuova Carta Topografica della Campagna di Roma Antica e Moderna fanno seguito i dettagli editoriali: Milano. Presso l’Editore Antonio Vallardi via S. Margherita.

La lastra è ritoccata e i toponimi più leggibili. La sostanziale modifica apportata è il disegno di alcune delle strade consolari romane; sono aggiunte la Via Appia a sud, la Cassia e la Flaminia a nord-est e l’Aurelia a nord-ovest. Il confine meridionale è ora denominato ABRUZZI al lugo del precedente REGNO DI NAPOLI. La datazione di questa edizione è da ricondurre a dopo il 1843, quando Antonio Vallardi aprì la propria casa editrice ed il 1876, anno della sua morte. Una date del 1860 ci sembra la più probabile in considerazione che questo esemplare reca Ex-libris di Giovanni Battista Maggi (editore, geografo e fotografo torinese con negozio a Torino e Roma).

La prima edizione della carta, che ricopre tutto il Lazio, parte della Tuscia e dell’Umbria, è datata 1820; viene commissionata da Antonio Litta (1748-1820), disegnata ed incisa da Gaudenzio o Benedetto Bordiga (sebbene sia firmata Gio. B. Bordiga inc. in basso a destra) e pubblicata a Milano da Giuseppe Vallardi.

È ritenuta la prima carta del Lazio in cui l'orografia è rappresentata col tratteggio. Distingue gli abitati secondo la loro importanza amministrativa e il numero degli abitanti, indicando inoltre vescovadi, abbadie, rovine, luoghi di battaglia, bagni, luoghi di posta, ponti, castelli, ecc., strade, acquedotti, confini, il nome antico degli abitati e la fata della loro fondazione, ecc., ecc. Il foglio nord-occidentale contiene una cartina di Roma col tracciato delle mura in varie epoche il foglio sud-occidentale contiene la leggenda dei segni convenzionali, le scale grafiche (miglia italiane, romane, moderne e antiche) ed alcune osservazioni sul Tevere. Il foglio sud-orientale contiene osservazioni sulle Paludi Pontine.

Ad alcuni esemplari si trovano, occasionalmente, annessi due fogli contenenti, l'uno notizie cronologiche, un quadro delle distanze tra i luoghi principali e i dati relativi alla popolazione, una tavola Peutingeriana l'altro una cartina dell'Italia settentrionale e centrale intitolata "Italia Postale" che serve anche di quadro d'unione, e una Tavola delle Altezze.

“È ritenuta la prima carta del Lazio in cui l'orografia è rappresentata col tratteggio. L'attribuzione di questa carta al Conte Litta del ramo Biumi si deve a Giuseppe Acerbi (1773-1846), direttore della rivista mensile "Biblioteca Italiana", periodico letterario pubblicato a Milano dal 1816 al 1840. La caratteristica principale di questa carta sta nell'elevato grado di dettaglio della rappresentazione del territorio, accompagnata da un gran numero di scritte a precisare caratteristiche geografico-fisiche dei luoghi, antiche denominazioni dei centri abitati, eventi e personaggi che li hanno resi celebri, e simili informazioni. Essa distingue gli abitati secondo la loro importanza amministrativa e il numero degli abitanti, indicando inoltre sedi vescovili, conventi, rovine, luoghi di battaglia, luoghi di posta, ponti, castelli, strade, acquedotti, confini, il nome antico degli abitati e la data della loro fondazione, ecc.” (cfr. M. G. Cocco in Associazione Roberto Almagià (a cura di) “L’Italia di mezzo, La cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo nelle collezioni private”, pp. 76-77, n. 33).

Incisione in rame, quattro fogli tagliati ed applicati su tela coeva, più volte ripiegata ad astuccio, leggere ossidazioni, per il resto in ottimo stato di conservazione. Bellissimo esemplare di questa assai rara carta geografica, con Ex-libris della libreria di Giovan Battista Maggi di Roma e Torino al verso del primo foglio.

Bibliografia

G. Acerbi, Proemio al sesto anno, carte geografiche, in "Biblioteca italiana: o sia giornale di Letteratura, Scienze ed Arti compilato da vari letterati", Vol. 21, anno VI (1821), p. 196; G. Acerbi, Nuova Carta degli Stati pontifici meridionali in quattro fogli topografici con due altri fogli d'illustrazioni. Del Conte Antonio Litta, in "Biblioteca italiana: o sia giornale di Letteratura, Scienze ed Arti compilato da vari letterati", Vol. 24, anno VI (1821), pp. 328-332; F. Porena, Primo contributo di cartografia romana, in "Rivista Geografica Italiana", anno I (1894), pp. 81-98; A.P. Frutaz (a cura di), Le Carte del Lazio, 1972, vol. III, pp. LIV a-b-c-d-f, tavv. 233-238; F. Ronca - A. Sorbini (a cura di), Le antiche terre del Ducato di Spoleto. I territori di Spoleto e Terni nella cartografia dei secoli XVI-XIX, 2005, pp. 250-251, n. 111.

Gaudenzio BORDIGA (1773 - 1837)

Gaudenzio Bordiga (Camasco, 10 febbraio 1773 – Milano, 18 gennaio 1837) è stato un incisore e cartografo italiano. Seguì gli studi letterari e di disegno. Nato in Valsesia nel 1773 nell'allora comune autonomo di Camasco, ora frazione di Varallo, inizia i suoi studi letterari e di disegno presso la celebre scuola di disegno di Varallo. In seguito, terminato il percorso di studi, sul finire del Settecento decide di stabilirsi a Milano insieme al suo fratello maggiore Benedetto, con il quale inizia una proficua collaborazione nella incisione di una serie di carte geografiche e topografiche e nella redazione di alcuni saggi. In questi anni, vista l'abilità e la precisione nei loro lavori, vengono ammessi nell'ufficio topografico militare di Milano, dove eseguono importanti commissioni per il governo, tra cui le carte della Lombardia, dell'Italia e dell'Europa (L'europa nel suo stato presente). Tra queste carte, vale la pena ricordare la Carte générale du théâtre de la guerre en Italie di Bacler-Dalbeche, commissionata nel 1797 ai due fratelli Bordiga direttamente dallo Stato Maggiore dell'Armata francese di Napoleone. Tale carta, celebrativa della prima campagna d'Italia, è stata da loro incisa in cinquantaquattro fogli sotto la direzione di Giacomo Pinchetti. Interessante anche la pubblicazione - sempre a due mani - dei seguenti volumi: Storia delle piante forastiere le più importanti nell'uso medico, od economico, 1793 (di cui seguirono le illustrazioni); Elementi di figura, 1807, contenente 17 incisioni riproducenti alcuni particolari di sculture classiche e due tavole anatomiche. Nella prima decade dell'Ottocento, anche senza la collaborazione del fratello Benedetto, disegna e incide varie carte geografiche militari tra le quali: Carta delle stazioni militari in Italia, 1804, la Carta militare del regno d'Etruria e del principato di Lucca, 1806, Isle de Corse (Corsica), 1813. Con il tempo, esattamente nel 1807, Gaudezio diventa capo incisore dell'Istituto Geografico Militare e viene in seguito confermato anche nel 1815. Più avanti, si occupa della redazione e della stampa di una serie di opere di valore storico-artistico ricche di descrizioni e spunti critici, tra cui: Notizie intorno alle opere di Gaudenzio Ferrari, pittore e plasticatore, 1821; Storia e guida del Sacro Monte di Varallo, 1830; Le opere del pittore e plasticatore Gaudenzio Ferrari disegnate ed incise da Silvestro Pianazzi, dirette e descritte da Gaudenzio Bordiga, 1837. Nel 1834 viene decorato dall'Imperatore d'Austria con la medaglia d'oro dell'onore civile. Muore celibe a Milano, città nella quale è sempre restato attivo professionalmente, il 18 gennaio 1837.

Gaudenzio BORDIGA (1773 - 1837)

Gaudenzio Bordiga (Camasco, 10 febbraio 1773 – Milano, 18 gennaio 1837) è stato un incisore e cartografo italiano. Seguì gli studi letterari e di disegno. Nato in Valsesia nel 1773 nell'allora comune autonomo di Camasco, ora frazione di Varallo, inizia i suoi studi letterari e di disegno presso la celebre scuola di disegno di Varallo. In seguito, terminato il percorso di studi, sul finire del Settecento decide di stabilirsi a Milano insieme al suo fratello maggiore Benedetto, con il quale inizia una proficua collaborazione nella incisione di una serie di carte geografiche e topografiche e nella redazione di alcuni saggi. In questi anni, vista l'abilità e la precisione nei loro lavori, vengono ammessi nell'ufficio topografico militare di Milano, dove eseguono importanti commissioni per il governo, tra cui le carte della Lombardia, dell'Italia e dell'Europa (L'europa nel suo stato presente). Tra queste carte, vale la pena ricordare la Carte générale du théâtre de la guerre en Italie di Bacler-Dalbeche, commissionata nel 1797 ai due fratelli Bordiga direttamente dallo Stato Maggiore dell'Armata francese di Napoleone. Tale carta, celebrativa della prima campagna d'Italia, è stata da loro incisa in cinquantaquattro fogli sotto la direzione di Giacomo Pinchetti. Interessante anche la pubblicazione - sempre a due mani - dei seguenti volumi: Storia delle piante forastiere le più importanti nell'uso medico, od economico, 1793 (di cui seguirono le illustrazioni); Elementi di figura, 1807, contenente 17 incisioni riproducenti alcuni particolari di sculture classiche e due tavole anatomiche. Nella prima decade dell'Ottocento, anche senza la collaborazione del fratello Benedetto, disegna e incide varie carte geografiche militari tra le quali: Carta delle stazioni militari in Italia, 1804, la Carta militare del regno d'Etruria e del principato di Lucca, 1806, Isle de Corse (Corsica), 1813. Con il tempo, esattamente nel 1807, Gaudezio diventa capo incisore dell'Istituto Geografico Militare e viene in seguito confermato anche nel 1815. Più avanti, si occupa della redazione e della stampa di una serie di opere di valore storico-artistico ricche di descrizioni e spunti critici, tra cui: Notizie intorno alle opere di Gaudenzio Ferrari, pittore e plasticatore, 1821; Storia e guida del Sacro Monte di Varallo, 1830; Le opere del pittore e plasticatore Gaudenzio Ferrari disegnate ed incise da Silvestro Pianazzi, dirette e descritte da Gaudenzio Bordiga, 1837. Nel 1834 viene decorato dall'Imperatore d'Austria con la medaglia d'oro dell'onore civile. Muore celibe a Milano, città nella quale è sempre restato attivo professionalmente, il 18 gennaio 1837.