Campagna di Roma olim Latium
Riferimento: | S40991 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1607 ca. |
Zona: | Lazio |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 470 x 370 mm |
Riferimento: | S40991 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1607 ca. |
Zona: | Lazio |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 470 x 370 mm |
Descrizione
Nel cartiglio in basso a sinistra il titolo CAMPAGNA DI ROMA, Olim Latium, e la dedica All’ Ill.mo et Rev.mo mio Sig.r et P[at]ron[us] Col.mo il Sig.r Luigi Car.e Capponi. Fabio di Gio[vanni] Ant.o Magini. In alto a sinistra la scala grafica Miglia cinque (5 miglia pari a mm 26). Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septe[n]trio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord in alto. Graduazione ai margini di 1’ in 1’ da 41° 16’ 30’’ a 42° 6’ 20’’ di latitudine, e da 35° 49’ 30’’ a 37° 17’ 30’’ di longitudine.
Per la realizzazione di questa carta il Magini guarda alla carta della campagna romana di Eufrosino della Volpaia, mentre per la zona delle paludi Pontine si basa sul disegno fatto fare da Sisto V per la prima bonifica delle paludi, eseguiti dall’architetto Ascanio Fenizi.
Carta geografica tratta dal L’Italia a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre.
Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright.
Incisa da Benjamin Wright. In ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Almagià (1960): p. 25, tav. XLIV; Frutaz (1972): pp. 41-42, XXII, tav. 54.
Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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