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Riferimento: | s19803 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1597 ca. |
Zona: | Ischia |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 540 x 420 mm |
Riferimento: | s19803 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1597 ca. |
Zona: | Ischia |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 540 x 420 mm |
Nel cartiglio in alto a sinistra il titolo ISCHIA Isola, olim AENARIA. In basso a destra il cartiglio con la dedica All’ Ill.mo mio S.r et P[at]ron[us] Col.mo il Sig.r Conte Lodovico Fachenetti Marchese di Viairino. Fabio di Gio. Ant.o Magini. e la scala grafica Scala di Miglia due (2 miglia pari a mm 91). Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord in basso.
La carta dell'isola di Ischia del Magini ha come fonti principali l'opera di Giulio Iasolino incisa da Mario Cartaro (1586) e le nozioni fornite da Nicola Stigliola e dallo stesso Mario Cartaro.
“Giulio Iasolino è medico e scienziato calabrese, originario di Monteleone Calabro, e autore di diversi trattati di anatomia. Il De rimedi costituisce il suo lavoro più importante, al quale è legata la sua fama. L’opera tratta dell’antichità d’Ischia e, mediante le testimonianze di numerosi antichi scrittori greci e latini, dimostra come in epoca antica i bagni di quest’isola fossero d’uso comune e celebratissimi. L’opera fu pubblicata per la prima volta a Napoli nel 1588 da Giuseppe Cacchi. In realtà, Iasolino aveva completato un manoscritto in latino sull’isola e le sue sorgenti già nel 1582, ma le sue nobili pazienti lo persuasero a pubblicarlo in italiano, per cui passarono altri sei anni prima che l’opera vedesse la luce, dopo essere stata privata delle questioni estremamente tecniche ed integrata con nuovi capitoli riguardanti la descrizione topografica dell’isola e questioni di carattere generale. Nel 1586, Mario Cartaro delineò la carta dell’isola, sulle precise indicazioni fornitegli da Iasolino. La carta, tuttavia, è presente in pochissimi esemplari del libro, probabilmente poiché stampata separatamente a Roma due anni prima della pubblicazione del volume. Il lavoro del Cartaro, prototipo della cartografia dell’isola, venne subito ripreso da Abraham Ortelius per la tavola che pubblica nel Theatrum Orbis Terrarum del 1590” (cfr. S. Bifolco/F. Ronca, Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, p. 2064).
Carta geografica tratta dal L’Italia a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre.
Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright.
Acquaforte, in ottimo stato di conservazione.
Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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