Accurata pianta della città di Pompei, con la situazione degli scavi archeologici aggiornata al 1844, tratta a “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” edito a Napoli in tre ristampe dal 1840 al 1856. Interessante e ricca sotto il profilo storico-archeologico, la carta fornisce una tavola cronologica delle pricipali eruzioni del Vesuvio da quella più devastante del 79 dC, che seppellì l'intera cittò, a quella del 1838. Un secondo elenco offre, invece, i principali monumenti segnati sulla pianta e l'anno della relativa scoperta. Infine, una vignetta, in basso al centro, raffigura simbolicamente il Vesuvio in eruzione, visto da un anfitetaro vuoto.
L’Atlante Corografico, come consuetudine all’epoca, uscì a dispense. Venne anche stampato un Manifesto di Associazione, probabilmente nel 1843) allo scopo di raccogliere sottoscrizioni per l’opera, nel quale era descritto il contenuto dell’opera, le carte già realizzate e il relativo costo. Nel prospetto erano previste anche due tavole con la “Posizione astronomica, topografica e geodesia, popolazione e divisione amministrativa…” che non furono mai realizzate. Il materiale che utilizzò per la compilazione, era costituito dai due atlanti, anteriori solo di un decennio, realizzati dal Marzolla e da De Salvatori. Di fatto, De Sanctis non era né geografo né topografo, e il suo atlante è anzitutto un’opera di compilazione. Le tavole, prive di reticolo geografico, sono veri e proprio esercizi di grafica e calligrafica, che fanno dell’opera uno dei più raffinati atlanti del secolo. Inoltre, riflettono il suo interesse per i dati statistici. Ogni tavola è adornata con lo stemma della provincia rappresentata.
Incisione in rame, coloritura coeva dei contorni, in ottime condizioni.