Parte della Terra di Lavoro, e del Principato di Salerno
Riferimento: | S36925 |
Autore | Vincenzo FORMALEONI |
Anno: | 1781 ca. |
Zona: | Campania |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 650 x 510 mm |
Riferimento: | S36925 |
Autore | Vincenzo FORMALEONI |
Anno: | 1781 ca. |
Zona: | Campania |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 650 x 510 mm |
Descrizione
Sconosciuta carta geografica della regione, priva di data ed indicazioni editoriali.
Come possiamo supporre dall'iscrizione in basso "PARTE DELLA TERRA DI LAVORO, E DEL PRINCIPATO DI SALERNO" si tratto di un foglio (di 6 probabilmente) di una grande carta del Regno di Napoli.
La carta è pubblicata nel "Atlante d'Italia dedicato alli Augusti Viaggiatori il Conte, e la Contessa, Del Nort" Venezia MDCCLXXXII presso Vincenzo Formaleoni.
Nessun esemplare di questa raccolta ci è noto, mentre la carta in questione è parte della raccolta conservata alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia (284. c. 86). Si tratta di una raccolta fattizia, dunque senza il forntespizio con il titolo, che contiene carte di più editori.
Il forntespizio dell'atlante del Formaleoni, è presente nella collezione privata dove abbiamo acquistato questa carta.
Da quanto abbiamo potuto capire, le carte del Formaleoni sono quelle che poi vengono ristampate, con l'aggiunta di alcuni cartigli ed elementi decorativi, dalla Società Calcografica di Zatta e Remondini, attiva a Venezia alla fine del XVIII secolo e ai primi del XIX.
Incisione in rame, con margini, in perfetto stato di conservazione. Rarissima.
Bibliografia
Non descritta.
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Vincenzo FORMALEONI (Fiorenzuola d'Arda 1752 - Mantova 1797)
Scarse sono le notizie sulla sua educazione e sugli anni giovanili. Nel 1775 era correttore nella grande stamperia di Antonio Zatta, col quale rimase sempre in buoni rapporti. Contemporaneamente faceva pratica di cartografia e si dedicava agli studi geografici. Nel 1776 pubblicò la sua prima esperienza, una carta topografica del dogado dedicata a Pietro Gradenigo. Collaborava intanto con il grande cartografo padovano A.G. Rizzi Zannoni alla realizzazione del primo foglio della Gran carta del Padovano, ritenuta una delle più rilevanti opere cartografiche della fine del Settecento. e. Tra 1777 e 1780 pubblicò sempre a proprie spese una Descrizione topografica e storica del Bergamasco ed un’altra del dogado di Venezia, nonché un saggio idrografico sulle acque dello stato veneto. Furono certamente le competenze in tale campo che gli valsero nel 1778 la nomina da parte dei Provveditori ai beni comunali a “pubblico perito agrimensore”12
Negli anni successivi, ad alcuni romanzi di carattere storico-avventuroso, affiancò ulteriori libri sulla nautica antica e sulla storia della navigazione.
All’attività pubblicistica, come autore, accompagnò presto una brillante attività editoriale, ricchissima di iniziative, anche se non tutte condotte a termine. Tra le sue iniziative più interessanti vi sono la prima edizione veneta del Dei delitti e delle pene, per
la quale aveva invano contattato Beccaria. La permanenza di Formaleoni a Venezia si concluse improvvisamente nel maggio del 1792 quando, in occasione della morte dell'ammiraglio Angelo Emo, iparafrasò sarcasticamente, con lo pseudonimo di Onocefalo Cinaglosa, la roboante orazione funebre dell'abate U. Bregolini.
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Bibliografia
Non descritta.
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Vincenzo FORMALEONI (Fiorenzuola d'Arda 1752 - Mantova 1797)
Scarse sono le notizie sulla sua educazione e sugli anni giovanili. Nel 1775 era correttore nella grande stamperia di Antonio Zatta, col quale rimase sempre in buoni rapporti. Contemporaneamente faceva pratica di cartografia e si dedicava agli studi geografici. Nel 1776 pubblicò la sua prima esperienza, una carta topografica del dogado dedicata a Pietro Gradenigo. Collaborava intanto con il grande cartografo padovano A.G. Rizzi Zannoni alla realizzazione del primo foglio della Gran carta del Padovano, ritenuta una delle più rilevanti opere cartografiche della fine del Settecento. e. Tra 1777 e 1780 pubblicò sempre a proprie spese una Descrizione topografica e storica del Bergamasco ed un’altra del dogado di Venezia, nonché un saggio idrografico sulle acque dello stato veneto. Furono certamente le competenze in tale campo che gli valsero nel 1778 la nomina da parte dei Provveditori ai beni comunali a “pubblico perito agrimensore”12
Negli anni successivi, ad alcuni romanzi di carattere storico-avventuroso, affiancò ulteriori libri sulla nautica antica e sulla storia della navigazione.
All’attività pubblicistica, come autore, accompagnò presto una brillante attività editoriale, ricchissima di iniziative, anche se non tutte condotte a termine. Tra le sue iniziative più interessanti vi sono la prima edizione veneta del Dei delitti e delle pene, per
la quale aveva invano contattato Beccaria. La permanenza di Formaleoni a Venezia si concluse improvvisamente nel maggio del 1792 quando, in occasione della morte dell'ammiraglio Angelo Emo, iparafrasò sarcasticamente, con lo pseudonimo di Onocefalo Cinaglosa, la roboante orazione funebre dell'abate U. Bregolini.
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