Globi Coelestis in tabulas Planas Redacti Pars I
Riferimento: | ms2831 |
Autore | Gabriel DOPPELMAIER |
Anno: | 1742 |
Zona: | Carta Celeste |
Luogo di Stampa: | Norimberga |
Misure: | 580 x 500 mm |
Riferimento: | ms2831 |
Autore | Gabriel DOPPELMAIER |
Anno: | 1742 |
Zona: | Carta Celeste |
Luogo di Stampa: | Norimberga |
Misure: | 580 x 500 mm |
Descrizione
Globo celeste proiettato sul piano, Parte I.
Rappresenta le stelle fisse alla fine dell’Anno Domini 1730 secondo le regole dell’aritmetica e della geometria. Vista interna dell’emisfero Nord incentrata sul polo equatoriale settentrionale in una proiezione gnomica e in una declinazione di 45° Nord. Rappresenta anche il percorso delle comete C/1590 E1 (studiata da Tycho Brahe), C/1618 W1 (Johannes Kepler), C/1652 Y1 (Johannes Hevelius), 1P/1682 Q1 [Halley’s Comet] (Johannes Hevelius), C/1683 O1 (Johannes Hevelius) e C/1699 D1 (Giovanni Domenico Cassini).
La cometa del 1692, osservata da Philippe de la Hire, sembra non essere menzionata nelle moderne cometografie. Incisa tra il 1716 e il 1724.
Tratta dal Atlas Coelestis edito da Johanne Baptispe Homann in Norimberga. Incisione in rame, coloritura coeva, in ottime condizioni.
Gabriel DOPPELMAIER (1677-1750)
Il Doppelmaier, astronomo di fama, pubblicò diversi saggi e studi di astronomia, ma il suo Atlas Coelestis del 1742, dal quale è tratta questa tavola, può essere considerato senza dubbio la sua opera più importante. In questo atlante sono raccolte la maggior parte delle lastre che Dopplemaier aveva preparato nel corso degli anni per la casa editrice di Homann e che erano apparse in alcuni dei loro atlanti. Questi atlanti precedenti ci permettono di stabilire date approssimative per i disegni e la preparazione di molte delle lastre astronomiche di Doppelmaier.
Le più antiche sono la lastra 2 e la 11, poiché sono già incluse nel primo atlante di Homann, il Neuer Atlas (Norimberga, 1707). La numero 3 e quelle dalla 7 alla 10 sono state stampate per la prima volta in Atlas von hundert Charten (Norimberga, 1712), sempre di Homann, mentre la lastra 1, la 4 e quelle dalla 15 alla 25 possono essere datate tra il 1716 e il 1724, dal momento che non comparivano nel Grossen Atlas (Norimberga, 1716), ma sono menzionate nella lista, redatta da Hager, delle lastre vendute da Homann alla sua morte, nel 1724. Le lastre raffiguranti le costellazioni (dalla 16 alla 25) vennero probabilmente preparate ed incise all’inizio degli anni ’20 del XVIII sec., poiché l’Atlas Portatilis Coelestis (1723) di Johann Leonard Rost fa riferimento ad un set di emisferi celesti disegnato da Dopplemaier. La scelta e lo stile delle costellazioni rappresentate si basano sul Firmamentum Sobiescianum sive Uranographia (Danzica, 1687) dell’astronomo polacco Johannes Hevelius, che aveva anche evitato l’uso delle lettere greche, alla stregua di Bayer, per identificare le stelle singole; inoltre, vennero chiaramente eseguite prima della pubblicazione del catalogo stellare di John Flamsteed (Londra, 1725) e l’atlante stellare (Londra, 1729). Secondo Sandler, le altre lastre (numero 6, dalla 12 alla 14 e dalla 26 alla 30) sono da collocare dopo il 1735. Le lastre delle comete (dalla 26 alla 28) risalgono all’incirca al 1740, o poco dopo.
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Gabriel DOPPELMAIER (1677-1750)
Il Doppelmaier, astronomo di fama, pubblicò diversi saggi e studi di astronomia, ma il suo Atlas Coelestis del 1742, dal quale è tratta questa tavola, può essere considerato senza dubbio la sua opera più importante. In questo atlante sono raccolte la maggior parte delle lastre che Dopplemaier aveva preparato nel corso degli anni per la casa editrice di Homann e che erano apparse in alcuni dei loro atlanti. Questi atlanti precedenti ci permettono di stabilire date approssimative per i disegni e la preparazione di molte delle lastre astronomiche di Doppelmaier.
Le più antiche sono la lastra 2 e la 11, poiché sono già incluse nel primo atlante di Homann, il Neuer Atlas (Norimberga, 1707). La numero 3 e quelle dalla 7 alla 10 sono state stampate per la prima volta in Atlas von hundert Charten (Norimberga, 1712), sempre di Homann, mentre la lastra 1, la 4 e quelle dalla 15 alla 25 possono essere datate tra il 1716 e il 1724, dal momento che non comparivano nel Grossen Atlas (Norimberga, 1716), ma sono menzionate nella lista, redatta da Hager, delle lastre vendute da Homann alla sua morte, nel 1724. Le lastre raffiguranti le costellazioni (dalla 16 alla 25) vennero probabilmente preparate ed incise all’inizio degli anni ’20 del XVIII sec., poiché l’Atlas Portatilis Coelestis (1723) di Johann Leonard Rost fa riferimento ad un set di emisferi celesti disegnato da Dopplemaier. La scelta e lo stile delle costellazioni rappresentate si basano sul Firmamentum Sobiescianum sive Uranographia (Danzica, 1687) dell’astronomo polacco Johannes Hevelius, che aveva anche evitato l’uso delle lettere greche, alla stregua di Bayer, per identificare le stelle singole; inoltre, vennero chiaramente eseguite prima della pubblicazione del catalogo stellare di John Flamsteed (Londra, 1725) e l’atlante stellare (Londra, 1729). Secondo Sandler, le altre lastre (numero 6, dalla 12 alla 14 e dalla 26 alla 30) sono da collocare dopo il 1735. Le lastre delle comete (dalla 26 alla 28) risalgono all’incirca al 1740, o poco dopo.
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