Pianta in Veduta della Fortezza di Civita Castellana

Riferimento: CO-314
Autore Anonimo
Anno: 1780 ca.
Zona: Civita Castellana
Misure: 415 x 300 mm
900,00 €

Riferimento: CO-314
Autore Anonimo
Anno: 1780 ca.
Zona: Civita Castellana
Misure: 415 x 300 mm
900,00 €

Descrizione

Disegno a china ed acquarello, finemente eseguito su carta vergata con filigrana “doppio cerchio e giglio”, databile all’ultimo quarto del XVIII secolo.

Sul lato sinistro e in basso troviamo una legenda numerica di 26 richiami, dove sono individuati i punti di interesse della cittadella.

La fortezza di Civita Castellana, conosciuta anche come Forte Sangallo, è una grand’opera militare voluta da papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia) a difesa dello Stato Pontificio e della parte occidentale della cittadina, strategicamente più vulnerabile.

Fu progettato e costruito sopra un banco tufaceo, sui precedenti resti di un’antica fortificazione da Antonio da Sangallo il vecchio (1456-1535), avvalendosi d’esperti collaboratori. Poi furono realizzate altre opere di rafforzamento (fossato con ponte levatoio, rivellino bastonato) ed i rischi d’invasione di Luigi XII agli inizi dello XVI sec. stimolarono altre modifiche difensive del forte. Il nuovo papa Giulio II della Rovere commissionò ad Antonio da Sangallo il giovane, valente architetto formatosi alla scuola degli zii Giuliano ed Antonio la costruzione di un poderoso torrione. Lo stesso, realizzato a pianta ottagonale risolse brillantemente alcune lacune difensive, ottenendo, data la sua strategica ubicazione, un miglioramento della visibilità nel territorio circostante. Opere interne (cortile maggiore con doppio ordine d’arcate ed al centro pozzo ottagonale, portale bugnato, corpo di guardia) volute dallo stesso papa furono i primi interventi tesi all’abbellimento della struttura militare. Il culmine della bellezza raggiunta dalla sempre più residenza nobile è raggiunto nel 1597 in occasione della visita con tutti gli onori e fasti del pontefice Clemente VIII. Altri pontefici, Pio V (1782) e Pio VII (1800) vennero ospitati nella fortezza, ma un successivo decadimento riportò il forte al suo originario utilizzo militare. Agli inizi del XIX divenne carcere duro per i detenuti politici dello Stato Pontificio e successivamente all’Unità d’Italia carcere militare.

Applicata su supporto di carta “cina”, leggera brunitura dovuta, probabilmente, ad una precedente applicazione su tela, per il resto in ottimo stato di conservazione.

Anonimo

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