Carte Corografiche di Alcune Provincie dello Stato Pontificio indicanti le Produzioni Naturali in Esse contenute

Riferimento: CO-513
Autore Giovanni Maria CASSINI
Anno: 1782
Zona: Patrimonio di San Pietro
Luogo di Stampa: Napoli
Misure: 535 x 405 mm
500,00 €

Riferimento: CO-513
Autore Giovanni Maria CASSINI
Anno: 1782
Zona: Patrimonio di San Pietro
Luogo di Stampa: Napoli
Misure: 535 x 405 mm
500,00 €

Descrizione

Rara carta della Tuscia costiera laziale; si estende a nord di Rieti fino agli attuali confini con la Toscana ed include il Lago di Bracciano.

In realtà si tratta di una sorta di carta geologica che Giovanni Maria Cassini incide per l’opera di Pier Maria Carmeli, Carte corografiche, e memorie riguardanti le pietre, le miniere, e i fossili per servire alla storia naturale delle provincie del patrimonio, Sabina, Lazio, marittima, campagna, e dell'Agro Romano abbozzate e raccolte dal prefetto degli studi del Reale Collegio Fernandiano alla Nunziatella, pubblicata a Napoli nel 1782.

Nella carta sono indicate, assieme ad alcuni essenziali toponimi, le caratteristiche geologiche del territorio, con le “pietre, le miniere, e i fossili”. In alto a sinistra, troviamo un riquadro con la "Pianta delle recenti Cave delle miniere sopra Civitavecchia".

Acquaforte, pieghe di carta, in ottimo stato di conservazione.

Giovanni Maria CASSINI (1745 - 1824)

Chierico Regolare Somasco, discepolo di Giovanni Battista Piranesi, fu geografo, cartografo e incisore operante a Roma nei decenni a cavallo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo. A lui si deve l'invenzione di un nuovo metodo di proiezione, detto appunto di Cassini, utilizzato anche per la realizzazione dell’atlante geografico del regno di Napoli in 32 fogli firmato da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni. Tra le sue opere maggiori, oltre ad una carta generale dell'Italia in 15 fogli pubblicata nel 1793, troviamo il Nuovo Atlante Geografico Universale in tre volumi editi a Roma, rispettivamente nel 1792, nel 1797, e l'ultimo volume nel 1801. Le tavole del primo volume sono precedute da un breve saggio introduttivo sullo studio della geografia e che si propone inoltre lo scopo di delineare il metodo seguito per la realizzazione dell'atlante stesso. L' opera venne commissionata dalla Calcografia Camerale di Roma al fine di sostituire l'ormai superato Mercurio Geografico. Il Cassini firma tutte le carte come incisore. Il volume 1 contiene due planisferi, settentrionale e meridionale, nei cui angoli sono disegnati, probabilmente su ispirazione delle tavole incise poco più di un ventennio prima da G. Zuliani a Venezia per conto di Antonio Zatta, in quello settentrionale le facciate degli edifici di quattro dei maggiori osservatori italiani: la Specola del Collegio Romano, la Specola di Bologna, la Specola di Milano e la Specola di Padova; in quello meridionale gli osservatori di Parigi, Cassel, Greenwich e Copenaghen.

Giovanni Maria CASSINI (1745 - 1824)

Chierico Regolare Somasco, discepolo di Giovanni Battista Piranesi, fu geografo, cartografo e incisore operante a Roma nei decenni a cavallo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo. A lui si deve l'invenzione di un nuovo metodo di proiezione, detto appunto di Cassini, utilizzato anche per la realizzazione dell’atlante geografico del regno di Napoli in 32 fogli firmato da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni. Tra le sue opere maggiori, oltre ad una carta generale dell'Italia in 15 fogli pubblicata nel 1793, troviamo il Nuovo Atlante Geografico Universale in tre volumi editi a Roma, rispettivamente nel 1792, nel 1797, e l'ultimo volume nel 1801. Le tavole del primo volume sono precedute da un breve saggio introduttivo sullo studio della geografia e che si propone inoltre lo scopo di delineare il metodo seguito per la realizzazione dell'atlante stesso. L' opera venne commissionata dalla Calcografia Camerale di Roma al fine di sostituire l'ormai superato Mercurio Geografico. Il Cassini firma tutte le carte come incisore. Il volume 1 contiene due planisferi, settentrionale e meridionale, nei cui angoli sono disegnati, probabilmente su ispirazione delle tavole incise poco più di un ventennio prima da G. Zuliani a Venezia per conto di Antonio Zatta, in quello settentrionale le facciate degli edifici di quattro dei maggiori osservatori italiani: la Specola del Collegio Romano, la Specola di Bologna, la Specola di Milano e la Specola di Padova; in quello meridionale gli osservatori di Parigi, Cassel, Greenwich e Copenaghen.