Exactissima Flandriae Descriptio
Riferimento: | S26653 |
Autore | Giovanni Francesco CAMOCIO |
Anno: | 1559 |
Zona: | Fiandre |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 503 x 420 mm |
Riferimento: | S26653 |
Autore | Giovanni Francesco CAMOCIO |
Anno: | 1559 |
Zona: | Fiandre |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 503 x 420 mm |
Descrizione
Nel cartiglio in basso a destra si legge: EXACTISSIMA FLANDRIAE DESCRIPTIO. Flandria, Caroli V. Aug. Imp. max. natione Illustrissima, Belgicae Provinciae est Comitatus longè nobilissimus, Haec a Septentrione Oceano alluitur vastissimo, ab Occidente Galliam habet, ab Orie[n]te Braba[n] tiae Ducatui coheret, a Meridie Hannoniae et Artesiae Comitatus co[n]tingit ac possidet Fla[n]driae item Comes in eoru[m] est Galliae Principu[m] numero, quos olim Patres appellare solebant. Regio autem haec omniu[m] reru[m] est maxime abunda[n]s quapropter opule[n]tissima, omnibusq[ue] bonis prae cu[n]ctis (si loci exiguitatem spectemus) afflue[n]tissima, nulli etia[m] vel Urbiu[m] frequentia, aedificioru[m]q[ue] exa[c]tissimo artificio, vel pagorum multitudine, tum ingeniosoru[m], ac in o[m]ni arte praesta[n]tissimoru[m] hominu[m] copia cedit. Huius igitur ta[m] inclytae Regionis designatione[m] ia[m] rece[n]ter su[m]ma diligentia expressa[m], Cosmographiae ca[n]didatis, operae pretium duximus impertire. Venetijs. MDLVIIII.
Nel piccolo cartiglio ornato al centro si trova la dedica: AD CORDATUM LECTOREM. N. STOPIUS. Flandria parva loco, sed nomine maxima et est re, In qua Mavortis vis animosa viget; Omnimo dae hic artes florent priscaeq[ue] novaeq[ue], Singula sunt alijs, haec bona cuncta tenet. A sinistra troviamo un compasso con tre scale grafiche: Iusta miliaria flandrica itineris unius horae (13 miglia, pari a mm 165), Miliaria maiuscula (9 miglia, pari a mm 122), Miliaria magna (9 miglia, pari a mm 130). Duplice orientazione, con una rosa dei venti e con il nome dei punti cardinali: SEPTENTRIO, MERIDIES, ORIENS, OCCIDENS, il nord è in alto. Gradazione ai margini di 1' in 1', da 49° 47’ a 51° 50’ di latitudine e da 22° 54’ a 26° 52’ di longitudine.
La prima derivazione italiana della carta della Fiandria di Gerard Mercator - Vlanderen. Exactissima Flandriae Descriptio del 1540 circa il cui unico esemplare conosciuto è conservato al Museo Plantin-Moretus di Anversa - si deve alla tipografia di Francesco e Michele Tramezzino, e viene stampata a Roma nel 1555. Rispetto all’originale, l’opera del Tramezzino presenta molti toponimi fiamminghi latinizzati, ed è stata inoltre aggiunta la graduazione ai margini.
Nel 1559 vengono pubblicate due repliche della carta destinate al mercato di Venezia; una firma di Domenico Zenoi e questa carta anonima, la cui seconda stesura della lastra vede aggiunto l’imprint editoriale del Camocio. Non è possibile stabilire la sequenza cronologica e quindi quale delle due carte sia stata il modello dell’altra. Le due opere sono molto simili: identica è anche la dedica al poeta fiammingo Nicolaus Stopius, che ha indotto gran parte della letteratura a ritenere che le due lastre fossero stampate dalla stessa matrice. In realtà, le due opere differiscono per tanti piccoli particolari che si evidenziano solo attraverso un attento esame comparativo (cfr. Bifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, pp. 808-811).
Acquaforte e bulino, 1559, priva di indicazioni editoriali. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame e con margini coevi aggiunti, minimi restauri nel cartiglio in basso a destra, per il resto in ottimo stato di conservazione.
Esemplare nel primo stato di due, dove nel cartiglio è presente solo la data, Venetijs. MDLVIIII. Nel secondo stato viene aggiunto l’imprint apud Ioannem Franciscum Camocium.
Molto rara.
Bibliografia
Bifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, pp. 808-811, tav. 286, I/II; Borroni Salvadori (1980): n. 81; Gallo (1954): p. 14, n. 17 e p. 36 n. 13; Ruge (1904-16): III, n. 29.13 e IV, n. 86.65 & n. 89.23; Tavernari (2014): n. 17; cfr. Bagrow (1928): p. 6; Destombes (1972): p. 10, nn. D-E; Van der Heijden (1998): p. 36; Karrow (1993): n. 56/6.5; Tooley (1939): n. 200 & n. 202.
Giovanni Francesco CAMOCIO (Attivo a Venezia tra 1558 - 1575)
Editore veneziano, nato nella prima metà del sec. XVI, in luogo incerto: forse ad Asolo (Treviso) forse ad Asola (Crema). Più probabile la prima ipotesi in quanto la presenza della famiglia Camocio, di origine piemontese, è ampiamente documentata nella cittadina trevigiana. Alla famiglia Camocio, appartenne anche il celebre ellenista Giovanni Battista, ritenuto, da alcuni storici, parente se non addirittura fratello di Giovanni Francesco. Camocio già residente a Venezia, nel 1552 chiese al doge ed ottenne, insieme ad altri soci, in qualità di editore, il privilegio per quindici anni di pubblicare la traduzione in latino di alcuni scritti di autori greci. A lui editore di libri, sono attribuite anche circa dieci edizioni di carattere medico (fino al 1571). L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. Anche se è molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano nomi di autori, di editori, e si cambiavano le date. Tuttavia la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi (Zenoni), Donato e Ferdinando (Ferrando) Bertelli;, Paolo Furlani (Forlani) e Giacomo Gastaldi.
|
Giovanni Francesco CAMOCIO (Attivo a Venezia tra 1558 - 1575)
Editore veneziano, nato nella prima metà del sec. XVI, in luogo incerto: forse ad Asolo (Treviso) forse ad Asola (Crema). Più probabile la prima ipotesi in quanto la presenza della famiglia Camocio, di origine piemontese, è ampiamente documentata nella cittadina trevigiana. Alla famiglia Camocio, appartenne anche il celebre ellenista Giovanni Battista, ritenuto, da alcuni storici, parente se non addirittura fratello di Giovanni Francesco. Camocio già residente a Venezia, nel 1552 chiese al doge ed ottenne, insieme ad altri soci, in qualità di editore, il privilegio per quindici anni di pubblicare la traduzione in latino di alcuni scritti di autori greci. A lui editore di libri, sono attribuite anche circa dieci edizioni di carattere medico (fino al 1571). L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. Anche se è molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano nomi di autori, di editori, e si cambiavano le date. Tuttavia la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi (Zenoni), Donato e Ferdinando (Ferrando) Bertelli;, Paolo Furlani (Forlani) e Giacomo Gastaldi.
|