Il Regno della China detto presentemente Catay e Magin...

Riferimento: S43965
Autore Giacomo CANTELLI
Anno: 1682
Zona: Cina
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 550 x 440 mm
1.300,00 €

Riferimento: S43965
Autore Giacomo CANTELLI
Anno: 1682
Zona: Cina
Luogo di Stampa: Roma
Misure: 550 x 440 mm
1.300,00 €

Descrizione

Carta di Cantelli da Vignola della Cina, del Giappone e della Corea, che presenta una visione suggestiva e aggiornata dell'Estremo Oriente grazie alle relazioni dei gesuiti e degli olandesi. L'inquadramento e i contorni derivano dalla carta di Martino Martini del 1652 prodotta da Blaeu, ma questa carta è significativamente aggiornata, almeno in parte, dalle relazioni dei gesuiti Bento de Góis e Johann Grueber.

Carta geografica tratta dal Mercurio geografico overo Guida Geografica in tutte le parti del Mondo conforme le Tavole Geografiche del Sansone Baudran de Cantelli Data in luce con direttione, e cura di Gio. Giacomo de Rossi nella sua stamperia raccolta di carte edita a Roma tra il 1660 ed il 1730 dalla tipografia De Rossi - la datazione delle carte va dal 1669 al 1715 - la cui prima stesura si deve a Giovanni Giacomo de Rossi. Nel corso degli anni l’atlante fu arricchito da un numero sempre maggiore di carte nelle successive edizioni curate prima da Domenico de Rossi e poi dal figlio Filippo.

Il Mercurio Geografico è una raccolta che raccoglie lavori di cartografi quali Michele Antonio Baudrand, Nicolas Sanson, Augustin Lubin, Filippo Titi, Giacomo Ameti, Giovanni Antonio Magini e Innocenzo Mattei e che contempla come "corpus" principale la grande produzione del geografo Giacomo Cantelli da Vignola. Le carte sono finemente copiate ed intagliate dai maggiori incisori dell'epoca tra i quali Falda, Widman, Barbey, Widman, Lhuillier, Donia, Mariotti. 

Cantelli era un geografo e cartografo, originario di Montorsello presso Vignola; compiti gli studi umanistici a Bologna, nel 1669, entrò ivi a servizio del marchese Obizzo da Ferrara come segretario, poi passò a Venezia e di là a Parigi, dove strinse rapporti coi maggiori geografi francesi del tempo, il Du Val, Nicola Sanson e specialmente Michel Antoine Baudrand, col quale rimase poi sempre in corrispondenza. Tornato a Bologna, fu per lunghi anni segretario di Rinieri Marescotti; ma, intorno al 1675 o poco dopo, si recò, forse più volte, a Roma, ed entrò in relazione con la celebre officina cartografica dei De Rossi, la quale pubblicò poi la massima parte delle sue carte geografiche. La sua fama di cartografo si era ormai consolidata, tanto che venne chiamato sia dal papa Innocenzo XI che dal duca di Modena e Reggio Francesco II d'Este, che lo desideravano entrambi come cartografo ufficiale. Scelse la corte di Francesco II, e in novembre 1685 fu nominato geografo di corte. Dal 1686 al 1689 eseguì numerose carte di paesi e territori europei. Costruì di sua mano un mappamondo e un globo celeste, che rimasero esposti per qualche tempo nell'atrio della Biblioteca Estense a Modena. Morì in Modena il 30 novembre 1695. Quasi tutte le carte furono inserite nel Mercurio Geografico, il notissimo atlante pubblicato a Roma dai De Rossi. Nella prima edizione del Mercurio Geografico furono pubblicate 19 sue carte, assieme ad altre del Sanson e del Baudrand. Nel 1692 uscì una seconda edizione in due volumi, che conteneva lavori da lui eseguiti (88 carte, intagliate al bulino dall'incisore Antonio Barbey).

“Bento de Góis (1562-1607) was the first known European to travel from India to China via Afghanistan and the Pamirs; his mission was to establish whether the Cathay of Marco Polo's stories was the same country as China. The Jesuit Johannes Grueber (1623-1680) was a collaborator of Father Johann Adam Schall von Bell at the Beijing astronomical obser- vatory and in 1661 he made a land trip from Beijing to India by way of Tibet and Nepal. Jean-Baptiste Tavernier (1605-1689) was a French merchant and traveller, author of the 1670 book Six voyages through Europe into Asia.

The map features some updates about China compared with Martini's model; for example, to the north of Korea, about the "Kingdom of Niuche", Cantelli wrote Questi sono li Tartari, che occuparono, et al presente regnano nella China (These are the Tartars who occupied, and now reign in, China). However, the aim of this map was also to feed the dreams of those who travel with the mind, rather than to facilitate practical travel and trade initiatives. Cantelli's map also provides information about the Kingdom of Prester John; Martini had reported it only to deny its existence, whereas Cantelli and De Rossi used it to arouse the curiosity of their buyers, who were still fond of the medieval pastime of day dreaming about China (Quaini and Castelnovi 2007, 141). Thus, in the northwest beyond the "Desert of Belgian", we still find an account of the mythical kingdom of Prester John. On the other hand, Cantelli's map is among the first to mention BOVTAN, namely Bhutan (Gandolfo 2004) as well as BARANTOLA, namely Ti- bet, and Lassa, namely Lhasa, as well as NECBAL, namely Nepal. According to Kircher, Barantola was a name for Greater Tibet; although sometimes it was also mistaken for Bhutan (Mukherjee 2016, 48).

Publication Information

Giacomo Cantelli da Vignola (1643-1695) was one of the most active Italian cartographers at the end of the seventeenth century, notable for the delicacy of his drawing and the beauty of his art (Almagià 1922, 132; Palagiano 1975). He was also an engraver and geographer of considerable fame (Vischi 1886). For much of his geographic information, Cantelli relied on the Italian cartographer Giovanni Antonio Magini (1555-1617) and on French cartographers, with whom he maintained long-standing relationships.

Cantelli first moved to Venice; he was then called to Paris by King Louis XIV (r. 1643-1715) through the introduction of an ambassador. In Paris he established contacts with Nicolas Sanson's son, Guillaume, and with the Duval dynasty of cartographers. Later, because of his fame as a cartographer, he was appointed Librarian of the Duke of Modena, Francesco II d'Este (1660- 1694).

Cantelli's atlas Mercurio geografico (Geographic Mercury) was marketed to buyers as a sort of "travel guide" for trips of the imagination, to be taken comfortably seated in an armchair. The reference to the Greek god Mercury was not strictly connected with commerce, but rather with the speed of travelling with the mind. The atlas was published by Giovanni Giacomo de Rossi (1627-1691), an Italian publisher active in seventeenth-century Rome (Ceresa 1991). His father, Giuseppe de Rossi (1570-1639), had emigrated from Milan to Rome and founded a printing company there. When his father died, Giovanni was still a young boy. The company specialized in engravings of ancient and modern monuments, palaces, squares and streets of Rome; it occasionally also published maps, but only rarely of East Asia. Its vast production and long years of operation made the de Rossi firm the most important Italian publishing firm of the seventeenth century.

After being used for a second edition of the Mercurio in 1692, the copperplates of the Mercurio geografico, together with all the plates of the firm, were acquired in 1738 by the Apostolic Chamber. In 1741 the Chamber Chalcography edited a new edition that was very similar to the previous one (Grelle Lusco 1996b, 523). While many of the plates are still preserved in the collection of the Apostolic Chamber, which has been acquired by the Istituto Nazionale della Grafica in Rome, the plate for China has not been preserved (Grelle Lusco 1996a, 517).

Even though the map of China is dated 1682 in the cartouche, it is first recorded in a 1684 edition of the Mercurio geografico. In fact, according to Bonazzi (1995), no two copies of the Mercurio geografico are exactly the same. The map is first mentioned in the de Rossi inventories in 1686 (Grelle Lusco 1996а). The second state differs only for the date in the title cartouche, changed to 1692.

Giorgio Widman was a celebrated map and lettering engraver, who collaborated with Cantelli for his Mercurio Geografico as well as working with several pub- lishers and engravers, such as Giovanni Battista Falda for his famous map of Rome of 1675 (009 CERL Thesaurus, cnp01980371).“ (Caboara "Regnum Chinae", p. 378).

Incisione in rame, minimo foxing, per il resto in ottimo stato di conservazione.

 

Bibliografia:

Caboara "Regnum Chinae", pp. 378-379, n. 84; cfr. R. Almagià, Studi storici di cartografia napoletana, in “Archivio storico per le province napoletane”, 38 (1913), p. 645; A. Bonazzi, Il Mercurio geografico: il gioco e la differenza, in “Giacomo Cantelli: geografo del Serenissimo”, Bologna, 1995, p. 37-44 e 150-152; Bagrow 268; Phillips I 254-255; Shirley BL I, pp. 868-874.

Giacomo CANTELLI (Vignola 1643 - 1695)

Cantelli era un geografo e cartografo, originario di Montorsello presso Vignola; compiti gli studi umanistici a Bologna, nel 1669, entrò ivi a servizio del marchese Obizzo da Ferrara come segretario, poi passò a Venezia e di là a Parigi, dove strinse rapporti coi maggiori geografi francesi del tempo, il Du Val, Nicola Sanson e specialmente Michel Antoine Baudrand, col quale rimase poi sempre in corrispondenza. Tornato a Bologna, fu per lunghi anni segretario di Rinieri Marescotti; ma, intorno al 1675 o poco dopo, si recò, forse più volte, a Roma, ed entrò in relazione con la celebre officina cartografica dei De Rossi, la quale pubblicò poi la massima parte delle sue carte geografiche. La sua fama di cartografo si era ormai consolidata, tanto che venne chiamato sia dal papa Innocenzo XI che dal duca di Modena e Reggio Francesco II d'Este, che lo desideravano entrambi come cartografo ufficiale. Scelse la corte di Francesco II, e in novembre 1685 fu nominato geografo di corte. Dal 1686 al 1689 eseguì numerose carte di paesi e territori europei. Costruì di sua mano un mappamondo e un globo celeste, che rimasero esposti per qualche tempo nell'atrio della Biblioteca Estense a Modena. Morì in Modena il 30 novembre 1695. Quasi tutte le carte furono inserite nel Mercurio Geografico, il notissimo atlante pubblicato a Roma dai De Rossi. Nella prima edizione del Mercurio Geografico furono pubblicate 19 sue carte, assieme ad altre del Sanson e del Baudrand. Nel 1692 uscì una seconda edizione in due volumi, che conteneva lavori da lui eseguiti (88 carte, intagliate al bulino dall'incisore Antonio Barbey).

Giacomo CANTELLI (Vignola 1643 - 1695)

Cantelli era un geografo e cartografo, originario di Montorsello presso Vignola; compiti gli studi umanistici a Bologna, nel 1669, entrò ivi a servizio del marchese Obizzo da Ferrara come segretario, poi passò a Venezia e di là a Parigi, dove strinse rapporti coi maggiori geografi francesi del tempo, il Du Val, Nicola Sanson e specialmente Michel Antoine Baudrand, col quale rimase poi sempre in corrispondenza. Tornato a Bologna, fu per lunghi anni segretario di Rinieri Marescotti; ma, intorno al 1675 o poco dopo, si recò, forse più volte, a Roma, ed entrò in relazione con la celebre officina cartografica dei De Rossi, la quale pubblicò poi la massima parte delle sue carte geografiche. La sua fama di cartografo si era ormai consolidata, tanto che venne chiamato sia dal papa Innocenzo XI che dal duca di Modena e Reggio Francesco II d'Este, che lo desideravano entrambi come cartografo ufficiale. Scelse la corte di Francesco II, e in novembre 1685 fu nominato geografo di corte. Dal 1686 al 1689 eseguì numerose carte di paesi e territori europei. Costruì di sua mano un mappamondo e un globo celeste, che rimasero esposti per qualche tempo nell'atrio della Biblioteca Estense a Modena. Morì in Modena il 30 novembre 1695. Quasi tutte le carte furono inserite nel Mercurio Geografico, il notissimo atlante pubblicato a Roma dai De Rossi. Nella prima edizione del Mercurio Geografico furono pubblicate 19 sue carte, assieme ad altre del Sanson e del Baudrand. Nel 1692 uscì una seconda edizione in due volumi, che conteneva lavori da lui eseguiti (88 carte, intagliate al bulino dall'incisore Antonio Barbey).