Parte Alpestre dello Stato di Milano. Con il Lago maggiore di Lugano e di Como

Riferimento: S40961
Autore Giovanni Antonio MAGINI
Anno: 1595 ca.
Zona: Lombardia
Luogo di Stampa: Bologna
Misure: 485 x 355 mm
450,00 €

Riferimento: S40961
Autore Giovanni Antonio MAGINI
Anno: 1595 ca.
Zona: Lombardia
Luogo di Stampa: Bologna
Misure: 485 x 355 mm
450,00 €

Descrizione

Nel cartiglio in alto al centro, con le allegorie della Giustizia e dell’Abbondanza, si trova il titolo PARTE ALPESRE DELLO STATO DI MILANO. Con il Lago Maggiore di Lugano, e di Como. Nel cartiglio a destra, dove si notano abrasioni, è invece incisa la dedica All’ Ill.mo et Rev.mo mio Sig.et P[at]ron[us] Col.mo il S.Card.Borromeo. Segue l’imprint editoriale Fabio di Gio. Ant.Magini. In alto a sinistra in una colonna la scala grafica Scala di Miglia dieci (10 miglia pari a mm 50). Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord in alto. Graduazione ai margini di 1’ in 1’ da 44° 54’ a 45° 54’ 15’’ di latitudine, e da 29° 57’ a 31° 54’ 30’’ di longitudine.

"Le carte dello Stato di Milano nell'Italia maginiana sono cinque [...] sono della stessa fattura e del medesimo stile delle carte del Piemonte e della Liguria della prima redazione e come quelle sono certo opera dell'incisore Arnoldo di Arnoldi; le dediche sono tutte firmate da Fabio Magini, ma parte sono aggiunte posteriormente, parte sono sovrapposte ad altre precedenti cancellate sul rame. Queste carte dello Stato di Milano sono certamente tra le prime, alle quali il Magini mise mano nell'accingersi alla sua grande opera: sappiamo infatti dalla lettera al duca di Mantova in data 25 novembre 1596, che a quell'epoca esse erano già intagliate" (cfr. Roberto Almagià, L'Italia di Giovanni Antonio Magini e la Cartografia dell'Italia nei secoli XVI e XVII (1922), p. 30).

Le fonti cartografiche per questa mappa, come giustamente nota Almagià, sono da ricercarsi nelle precedenti carte a stampa - la Langobardia di Luca Antonio degli Uberti del 1520 circa, la Lombardia di Giacomo Gastaldi del 1559, il Ducatus Mediolanensis di Giorgio Settala riprodotto da A. Ortelius nel 1570, la Lombardia di Gerard Mercator del 1589 - e nella pittura di Ignazio Danti nelle Logge Vaticane. 

Esemplare di secondo stato con la dedica di Fabio Magini, tratto dal L’Italia, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la scomparsa del padre.


Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright.

Bibliografia

R. Almagià, L'Italia di Giovanni Antonio Magini e la Cartografia dell'Italia nei secoli XVI e XVII (1922): pp. 30-34, n. 4.

Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)

Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.

Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)

Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.