Issola d' Candia
Riferimento: | S26304 |
Autore | Natale BONIFACIO |
Anno: | 1568 ca. |
Zona: | Creta |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 155 x 210 mm |
Riferimento: | S26304 |
Autore | Natale BONIFACIO |
Anno: | 1568 ca. |
Zona: | Creta |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 155 x 210 mm |
Descrizione
Deriva dalla carta di Matteo Pagano del 1538. Secondo stato di quattro con la firma del Bonifacio in basso a destra. A destra in alto, in un cartiglio, ISSOIA D’ CANDIA. Orientazione con rosa dei venti, il nord a sinistra. Carta priva di scala grafica e graduazione ai margini. Acquaforte e bulino, mm 210x155.
La mappa è basata sul modello introdotto a Venezia dalla mappa di Zorzi/Pagano (1538); differisce l’orientazione, con l’est posto in alto. La carta appartiene ad un corpus di mappe raffiguranti le isole dell’arcipelago greco, sia del Mar Jonio che dell’Egeo. Meurer afferma che le mappe costituiscano il lavoro cartografico più noto del Bonifacio; non datate, è quindi difficile assegnare una sequenza cronologica alla serie, vengono fatte risalire al periodo 1567-70. Le carte si trovano occasionalmente nelle raccolte cinquecentesche, spesso in gruppo numeroso. Alcune Vengono incluse anche nella raccolta di carte di piccolo formato della famiglia Bertelli, il Civitatum aliquot insignorum et locorum magis monitorum exacta delineation cum additione aliquot Insularum principalium. Disegni di alcune più illustri città et fortezze del mondo con aggionta di alcune Isole principali edito da Ferrando Bertelli nel 1568. Altre compaiono solo nella successiva ristampa curata da Donato Bertelli nel 1574, quindi si presume siano state realizzate dopo la prima edizione del Civitatum. Le carte vengono spesso erroneamente attribuite dalla letteratura proprio a Donato Bertelli, che ne curò solamente la stampa. La lastra conosce una successiva ristampa nel 1713; è infatti inserita nell’opera Universus terrarum orbis scriptorum calamo delineatus di Alphonsus Lasor a Varea (prseudonimo di Raffaello Savonarola), edita a Padova. Sulla mappa viene inciso un numero relativo alla pagina di citazione nel libro.
Stati & edizioni: 1°: come descritto, prima del monogramma.
2°: nell’angolo in basso a destra aggiunta la firma NBF.
3°: con titolo cambiato in L’ISOLA DI CANDIA CRETA.
4°: aggiunto il riferimento pag. 304 T1 in alto a sinistra.
Bibliografia
Meurer (2002): n. 91; Gallo (1950): p. 99, n. 35; Zacharakis (1992): nn. 208, 1226; Zacharakis (2009): nn. 337-338, 1853.
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Natale BONIFACIO (Sebenico 1537- ? 1592)
Incisore, acquafortista, progettista, stampatore, editore e cosmografo originario di Sebenico. Attivo a Venezia all’incirca tra il 1570 e il 1574 e successivamente a Roma tra il 1575 e il 1591. Il 9 Febbraio 1578 venne candidato come membro della confraternita dei Virtuosi del Pantheon, segnalato come “intagliatore in rame” (Orbaan). Nel 1578 era però membro della Confraternita di San Girolamo degli Illirici. L’epitaffio sulla sua tomba ricorda la sua attività come incisore e cosmografo (“aeris caelator divinus ac optimus geographus”). A Venezia le sue opere vennero pubblicate da Camocio, Ferrando Bertelli, Luca e Donato Bertelli, Borgaruccio Borgarucci e Nelli. I suoi editori romani furono Lafrery, Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Nicolas van Aelst. Tra le sue opere ci sono mappe, antichità, soggetti didattici e devozionali. Lastre per Della trasportatione dell’obelisco Vaticano 1590 di Domenico Fontana.
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Bibliografia
Meurer (2002): n. 91; Gallo (1950): p. 99, n. 35; Zacharakis (1992): nn. 208, 1226; Zacharakis (2009): nn. 337-338, 1853.
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Natale BONIFACIO (Sebenico 1537- ? 1592)
Incisore, acquafortista, progettista, stampatore, editore e cosmografo originario di Sebenico. Attivo a Venezia all’incirca tra il 1570 e il 1574 e successivamente a Roma tra il 1575 e il 1591. Il 9 Febbraio 1578 venne candidato come membro della confraternita dei Virtuosi del Pantheon, segnalato come “intagliatore in rame” (Orbaan). Nel 1578 era però membro della Confraternita di San Girolamo degli Illirici. L’epitaffio sulla sua tomba ricorda la sua attività come incisore e cosmografo (“aeris caelator divinus ac optimus geographus”). A Venezia le sue opere vennero pubblicate da Camocio, Ferrando Bertelli, Luca e Donato Bertelli, Borgaruccio Borgarucci e Nelli. I suoi editori romani furono Lafrery, Claudio Duchetti, Lorenzo Vaccari e Nicolas van Aelst. Tra le sue opere ci sono mappe, antichità, soggetti didattici e devozionali. Lastre per Della trasportatione dell’obelisco Vaticano 1590 di Domenico Fontana.
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