Umbria, Overo Ducato di Spoleto
Riferimento: | CO-120 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1601 ca. |
Zona: | Spoleto |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 470 x 375 mm |
Riferimento: | CO-120 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1601 ca. |
Zona: | Spoleto |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 470 x 375 mm |
Descrizione
A destra, nel cartiglio in alto, troviamo il titolo UMBRIA, OVERO DUCATO DI SPOLETO. Nel cartiglio in basso la dedica All’ Ill.mo et Rev.mo mio Sig.r et P[at]ron[us] Col.mo il S.r Card:e Barberini. Gio: Ant.o Magini. In basso a destra la scala grafica Scala di Miglia dieci (10 miglia pari a mm 65). Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septe[n]trio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord in alto. Graduazione ai margini di 1’ in 1’ da 42° 11’ 30’’ a 43° 20’’ di latitudine, e da 35° 21’ a 36° 45’ di longitudine.
Almagià sostiene che il Magini prepara la carta del Ducato di Spoleto intorno al 1601/1607, basandosi su fonti nuove e sulla precedente carta del Parenzio. Ad oggi non sono note edizioni precedenti di questa con la dedica al cardinal Barberini.
Tavola tratta dal L’Italia a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre.
Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright.
Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Almagià, L'Italia di Giovanni Antonio Magini e la Cartografia dell'Italia nei secoli XVI e XVII (1922), pp. 66-70, n. 18; Almagià (1960): p. 24, tav. XLII; Cassano (1990): pp. 28-29; Ronca-Sorbini (2005): pp. 44-45, n. 8.
Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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