Carte réduite du Sunt contenant les côtes de l'île Séelande, de Gilleley à Stevens Klint, et les côtes de la Skanie…

Riferimento: S38095.15
Autore Dépôt des cartes et plans de la Marine
Anno: 1815
Zona: Oresund
Luogo di Stampa: Parigi
Misure: 600 x 930 mm
300,00 €

Riferimento: S38095.15
Autore Dépôt des cartes et plans de la Marine
Anno: 1815
Zona: Oresund
Luogo di Stampa: Parigi
Misure: 600 x 930 mm
300,00 €

Descrizione

Dettagliata carta nautica incentrata sullo stretto di Oresund, il braccio più a oriente dei tre (gli altri due sono il Grande e il piccolo Belt) che pongono in comunicazione il Baltico con il Kattegat.

Lo stretto s'interna tra la Penisola Scandinava (Svezia) e l'isola danese di Seeland; il punto più stretto si trova nella parte più settentrionale, mentre a sud si slarga in un'ampia baia che immette nel Baltico vero e proprio.
In un riquadro, la pianta della rada di Copenaghen.

Incisione su rame, in ottimo stato di conservazione

Dépôt des cartes et plans de la Marine

Per contrastare lo strapotere navale della flotta inglese re Luigi XIV comprese la necessita di dotare le sue navi di carte nautiche in grado di renderle competitive con la marina antagonista. Un primo tentativo si ebbe con il Neptune Francais del 1693, ma solo agli inizi del diciottesimo secolo iniziò una grande campagna di rilievo delle coste del Mediterraneo e di altri mari, che portò alla realizzazione di numerose mappe, raccolte nel “Dépot des Cartes et Planes” de la Marine del 1720. Tuttavia il fondatore dell’idrografia francese può essere considerato a tutti gli effetti Jacques Nicolas Bellin (1703-1772) che per oltre cinquant’anni fu al servizio della Marina quale ingegnere e cartografo, tanto che gli venne assegnato il titolo quale primo “Ingegnere Idrografo della Marina” e quindi addirittura quello di “Idrografo Reale”. Durante il suo servizio gli furono commissionati i rilievi delle coste francesi prima e successivamente quelle di praticamente tutto il mondo conosciuto. La sua produzione fu immensa e le sue carte nautiche, di grande qualità, apparvero in più edizioni fino oltre la fine del diciottesimo secolo. Questo grande fondo cartografico diede vita alla produzione ed alla vendita di carte navali, prima basate su quelle del Bellin, successivamente ampliate e migliorate da altri ingegneri di marina, sia francesi che non. Le carte nautiche venivano vendute separatamente e recavano tutte l’inconfondibile timbro con l’ancora e le corone (quando regnava la monarchia) del Depot Generale de la Marine. Raccolte delle stesse carte venivano invece pubblicate sotto il nome di Neptune Francois, monumentale opera che ebbe numerosissime ristampe fino alla metà del secolo successivo.

Dépôt des cartes et plans de la Marine

Per contrastare lo strapotere navale della flotta inglese re Luigi XIV comprese la necessita di dotare le sue navi di carte nautiche in grado di renderle competitive con la marina antagonista. Un primo tentativo si ebbe con il Neptune Francais del 1693, ma solo agli inizi del diciottesimo secolo iniziò una grande campagna di rilievo delle coste del Mediterraneo e di altri mari, che portò alla realizzazione di numerose mappe, raccolte nel “Dépot des Cartes et Planes” de la Marine del 1720. Tuttavia il fondatore dell’idrografia francese può essere considerato a tutti gli effetti Jacques Nicolas Bellin (1703-1772) che per oltre cinquant’anni fu al servizio della Marina quale ingegnere e cartografo, tanto che gli venne assegnato il titolo quale primo “Ingegnere Idrografo della Marina” e quindi addirittura quello di “Idrografo Reale”. Durante il suo servizio gli furono commissionati i rilievi delle coste francesi prima e successivamente quelle di praticamente tutto il mondo conosciuto. La sua produzione fu immensa e le sue carte nautiche, di grande qualità, apparvero in più edizioni fino oltre la fine del diciottesimo secolo. Questo grande fondo cartografico diede vita alla produzione ed alla vendita di carte navali, prima basate su quelle del Bellin, successivamente ampliate e migliorate da altri ingegneri di marina, sia francesi che non. Le carte nautiche venivano vendute separatamente e recavano tutte l’inconfondibile timbro con l’ancora e le corone (quando regnava la monarchia) del Depot Generale de la Marine. Raccolte delle stesse carte venivano invece pubblicate sotto il nome di Neptune Francois, monumentale opera che ebbe numerosissime ristampe fino alla metà del secolo successivo.