La Gran Penisola della Scandia madre d'innumerabili esserciti..
Riferimento: | S9029 |
Autore | Emanuele TESAURO |
Anno: | 1672 |
Zona: | Scandinavia |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 185 x 135 mm |
Riferimento: | S9029 |
Autore | Emanuele TESAURO |
Anno: | 1672 |
Zona: | Scandinavia |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 185 x 135 mm |
Descrizione
Carta geografica tratta da "Del Regno d'Italia sotto i Barbari" di Emanuel Tesauro e con le annotationi dell'abbate D. Valeriano Castiglione. Stampato "In Venetia, Gio. Giacomo Hertz, MDCLXXII".
Opera storica assai importante e ricercata che narra le guerre che varie popolazioni straniere (fra cui i Goti e i Longobardi) intrapresero per il dominio dell'Italia fra la fine del IV e l'inizio dell'XI secolo.
Contien e3 splendide e rare carte geografiche, ciascuna impressa su due fogli, rappresentanti "La gran penisola della Scandia ", "La vera Lombardia" e "Il contato del Canavese".
Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione.
Emanuele TESAURO (Torino 1592 - 1675)
Entrato nel 1611 nella Compagnia di Gesù, fu insegnante di retorica e predicatore, quindi precettore e storico di corte dei Savoia; nel 1635 uscì dalla Compagnia, restando sacerdote secolare, e passò al servizio dei principi di Carignano. Autore di numerose opere storiche ed erudite (Del Regno d'Italia sotto i barbari, 1669; Campeggiamenti, 1674, sulle guerre del Piemonte contro la Spagna; l'incompiuta Historia dell'augusta città di Torino, post., 1679), T. occupa un posto di primo piano nella cultura europea del suo tempo grazie al Cannocchiale aristotelico, o sia idea dell'arguta et ingeniosa elocutione che serve a tutta l'arte oratoria, lapidaria et simbolica esaminata co' principij del divino Aristotele (1655; ed. defin. 1670), ampia trattazione del concettismo e dei fondamenti della poetica secentista (metafore, emblemi, imprese). Gli stessi argomenti T. aveva affrontato in modo meno sistematico in opere precedenti (Idea delle perfette imprese, 1622-28, pubbl. 1975; Il giudicio, 1625, pubbl. nei Panegirici sacri, 1633). Nel 1661 raccolse in volume le sue tragedie (Ermenegildo, già rappr. in latino nel 1621; Edipo; Ippolito). Tra le altre sue opere si ricordano: Filosofia morale (1670), fortunato compendio di etica aristotelica; Inscriptiones (1670), raccolta di scritti d'occasione; L'arte delle lettere missive (1674).
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Emanuele TESAURO (Torino 1592 - 1675)
Entrato nel 1611 nella Compagnia di Gesù, fu insegnante di retorica e predicatore, quindi precettore e storico di corte dei Savoia; nel 1635 uscì dalla Compagnia, restando sacerdote secolare, e passò al servizio dei principi di Carignano. Autore di numerose opere storiche ed erudite (Del Regno d'Italia sotto i barbari, 1669; Campeggiamenti, 1674, sulle guerre del Piemonte contro la Spagna; l'incompiuta Historia dell'augusta città di Torino, post., 1679), T. occupa un posto di primo piano nella cultura europea del suo tempo grazie al Cannocchiale aristotelico, o sia idea dell'arguta et ingeniosa elocutione che serve a tutta l'arte oratoria, lapidaria et simbolica esaminata co' principij del divino Aristotele (1655; ed. defin. 1670), ampia trattazione del concettismo e dei fondamenti della poetica secentista (metafore, emblemi, imprese). Gli stessi argomenti T. aveva affrontato in modo meno sistematico in opere precedenti (Idea delle perfette imprese, 1622-28, pubbl. 1975; Il giudicio, 1625, pubbl. nei Panegirici sacri, 1633). Nel 1661 raccolse in volume le sue tragedie (Ermenegildo, già rappr. in latino nel 1621; Edipo; Ippolito). Tra le altre sue opere si ricordano: Filosofia morale (1670), fortunato compendio di etica aristotelica; Inscriptiones (1670), raccolta di scritti d'occasione; L'arte delle lettere missive (1674).
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