Carte du Kamtchatka Dressee sur Les Observations de Mr. Kacheninnikow raportees dans son Voyage au Kamtchatka

Riferimento: S42719
Autore Jean-Baptiste Chappe d'Auteroche
Anno: 1768
Zona: Kam?atka, Isole Curili
Luogo di Stampa: Parigi
Misure: 490 x 860 mm
575,00 €

Riferimento: S42719
Autore Jean-Baptiste Chappe d'Auteroche
Anno: 1768
Zona: Kam?atka, Isole Curili
Luogo di Stampa: Parigi
Misure: 490 x 860 mm
575,00 €

Descrizione

Carte du Kamtchatka Dressee sur Les Observations de Mr. Kacheninnikow raportees dans son Voyage au Kamtchatka.

Una splendida mappa della Kamchatka del 1768 di Jean-Baptiste Chappe d'Auteroche e Stepan Petrovič Krašeninnikov. Questa mappa copre, approssimativamente, dalla baia di Korfa a sud fino alle isole Curili più a nord, e dal Mare di Okhotsk all'Oceano Pacifico. C'è un dettaglio superbo in tutta la mappa, compresi i bellissimi rendering delle montagne interne, dei sistemi fluviali, dei laghi e delle strade. Quando questa mappa è stata pubblicata, la Kamchatka era uno dei luoghi più remoti e scarsamente abitati della Terra.

Importante lavoro scientifico che l'abate Jean Chappe d'Auteroche (1728-1769), membro dell'Accademia delle Scienze, realizzò su richiesta di quest'ultima per osservare in Siberia il passaggio di Venere davanti al sole. Tornò con registrazioni astrologiche, mineralogiche e geologiche, così come una descrizione degli usi e costumi russi. In particolare, Chappe d'Auteroche denuncia il dispotismo, che degrada l'anima e rende l'uomo schiavo. Questa presa di posizione provocò la furia dell'imperatrice Caterina II, che confutò l'opera di Chappe d'Auteroche in un'altra che scrisse insieme a Schouwaloff: Antidote ou examen du mauvais livre intitulé: Voyage en Sibérie.

Jean-Baptiste Chappe d'Auteroche è stato un astronomo francese. Nel 1760 fu prescelto dalla Accademia delle scienze francese per recarsi a Tobolsk ad osservare il transito di Venere sul Sole atteso per il 6 giugno del 1761. Si recò via terra a San Pietroburgo e quindi in Siberia. Giunto a Tobolsk, dopo un viaggio faticoso e non privo di pericoli, alla fine di aprile del 1761 ebbe occasione di fare osservazioni che gli permisero di stabilire la differenza oraria tra il meridiano di quel luogo rispetto a quello di Parigi. Il 6 giugno 1761, dopo aver costruito un piccolo osservatorio, poté fare le rilevazioni del transito di Venere i cui risultati pubblicò nello stesso 1761 a San Pietroburgo con il titolo Mémoire du passage de Vénus sur le soleil, avec des observations sur l’astronomie et la déclinaison de la boussole faites à Tobolsk, en Sibérie. Tornato in Francia pubblicò il testo Voyage en Sibérie fait en 1761 che conteneva descrizioni del paesaggio siberiano e sugli usi, costumi e organizzazione sociale di quelle popolazioni che fu oggetto di numerose critiche.

Acquaforte, in ottimo stato di conservazione. Rara.

Bibliografia

Brunet, I-1798 / Cohen, 225.

Jean-Baptiste Chappe d'Auteroche (1728-1769)

Jean-Baptiste Chappe d'Auteroche (Arrondissement di Mauriac, 23 marzo 1728 o 1722 – San José del Cabo, 1º agosto 1769) è stato un astronomo francese. Nato da una famiglia nobile della regione dell’Alvernia fu avviato alla vita ecclesiastica. Si dedicò all’astronomia dopo gli studi compiuti presso il Collegio dei Gesuiti di Mauriac en Haute Auvergne. Nel 1760 fu prescelto dalla Accademia delle scienze francese, di cui era membro, per recarsi a Tobolsk ad osservare il transito di Venere sul Sole atteso per il 6 giugno del 1761. Si recò via terra a San Pietroburgo e quindi in Siberia. Giunto a Tobol'sk, dopo un viaggio faticoso e non privo di pericoli, alla fine di aprile del 1761 ebbe occasione di fare osservazioni che gli permisero di stabilire la differenza oraria tra il meridiano di quel luogo rispetto a quello di Parigi. Il 6 giugno 1761, dopo aver costruito un piccolo osservatorio, poté fare le rilevazioni del transito di Venere i cui risultati pubblicò nello stesso 1761 a San Pietroburgo con il titolo Mémoire du passage de Vénus sur le soleil, avec des observations sur l’astronomie et la déclinaison de la boussole faites à Tobolsk, en Sibérie. Tornato in Francia pubblicò il testo Voyage en Sibérie fait en 1761 che conteneva descrizioni del paesaggio siberiano e sugli usi, costumi e organizzazione sociale di quelle popolazioni che fu oggetto di numerose critiche. Nel 1764, per ordine di Luigi XV l'Accademia delle Scienze lo scelse, insieme a Henri Louis Duhamel du Monceau per la prova di un orologio realizzato da Ferdinand Berthoud per la determinazione precisa dell’ora durante la navigazione. Partito il 7 ottobre da Brest su una nave chiamata L’Hirondelle, dopo diciassette giorni di crociera fece ritorno a Brest e relazionò sui risultati della missione all’Accademia delle scienze senza tuttavia pubblicare i risultati ottenuti. Nel 1769 si recò a San José del Cabo nella penisola della California per osservare un nuovo transito di Venere. Poco dopo aver terminato le osservazioni astronomiche, infuriando nella zona una epidemia di febbri, si ammalò gravemente e morì, insieme ad altri membri della spedizione, nel mese di agosto dello stesso anno. Le sue osservazioni astronomiche furono pubblicate a Parigi nel 1772 da César-François Cassini con il titolo Voyage en Californie, pour l’observation du passage de Vénus sur le disque du soleil che, come per il precedente viaggio in Siberia, conteneva anche numerose descrizioni del paesaggio e degli usi e costumi delle popolazioni messicane. A Jean-Baptiste Chappe d'Auteroche la UAI ha intitolato il cratere lunare Chappe.

Jean-Baptiste Chappe d'Auteroche (1728-1769)

Jean-Baptiste Chappe d'Auteroche (Arrondissement di Mauriac, 23 marzo 1728 o 1722 – San José del Cabo, 1º agosto 1769) è stato un astronomo francese. Nato da una famiglia nobile della regione dell’Alvernia fu avviato alla vita ecclesiastica. Si dedicò all’astronomia dopo gli studi compiuti presso il Collegio dei Gesuiti di Mauriac en Haute Auvergne. Nel 1760 fu prescelto dalla Accademia delle scienze francese, di cui era membro, per recarsi a Tobolsk ad osservare il transito di Venere sul Sole atteso per il 6 giugno del 1761. Si recò via terra a San Pietroburgo e quindi in Siberia. Giunto a Tobol'sk, dopo un viaggio faticoso e non privo di pericoli, alla fine di aprile del 1761 ebbe occasione di fare osservazioni che gli permisero di stabilire la differenza oraria tra il meridiano di quel luogo rispetto a quello di Parigi. Il 6 giugno 1761, dopo aver costruito un piccolo osservatorio, poté fare le rilevazioni del transito di Venere i cui risultati pubblicò nello stesso 1761 a San Pietroburgo con il titolo Mémoire du passage de Vénus sur le soleil, avec des observations sur l’astronomie et la déclinaison de la boussole faites à Tobolsk, en Sibérie. Tornato in Francia pubblicò il testo Voyage en Sibérie fait en 1761 che conteneva descrizioni del paesaggio siberiano e sugli usi, costumi e organizzazione sociale di quelle popolazioni che fu oggetto di numerose critiche. Nel 1764, per ordine di Luigi XV l'Accademia delle Scienze lo scelse, insieme a Henri Louis Duhamel du Monceau per la prova di un orologio realizzato da Ferdinand Berthoud per la determinazione precisa dell’ora durante la navigazione. Partito il 7 ottobre da Brest su una nave chiamata L’Hirondelle, dopo diciassette giorni di crociera fece ritorno a Brest e relazionò sui risultati della missione all’Accademia delle scienze senza tuttavia pubblicare i risultati ottenuti. Nel 1769 si recò a San José del Cabo nella penisola della California per osservare un nuovo transito di Venere. Poco dopo aver terminato le osservazioni astronomiche, infuriando nella zona una epidemia di febbri, si ammalò gravemente e morì, insieme ad altri membri della spedizione, nel mese di agosto dello stesso anno. Le sue osservazioni astronomiche furono pubblicate a Parigi nel 1772 da César-François Cassini con il titolo Voyage en Californie, pour l’observation du passage de Vénus sur le disque du soleil che, come per il precedente viaggio in Siberia, conteneva anche numerose descrizioni del paesaggio e degli usi e costumi delle popolazioni messicane. A Jean-Baptiste Chappe d'Auteroche la UAI ha intitolato il cratere lunare Chappe.