Liesena, Insula della Dalmatia...

Riferimento: S22268
Autore Giovanni Francesco CAMOCIO
Anno: 1571
Zona: Hvar
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 210 x 157 mm
400,00 €

Riferimento: S22268
Autore Giovanni Francesco CAMOCIO
Anno: 1571
Zona: Hvar
Luogo di Stampa: Venezia
Misure: 210 x 157 mm
400,00 €

Descrizione

In basso al centro, in un riquadro, si legge: LIESENA Insula della Dalmatia patria di Demetrio locho delli S.ri Ill.mi Venetiani Insula ricca di terreni et bestiami Qual per longezza tien mill: 60. largezza mill. 25. In Venetia apresso Gio. Franc.o Camotio 1571. Cum privilegio. Orientazione fornita da una rosa dei venti, con il nord-est in alto. Priva di scala grafica.

Carta dell’isola di Hvar (it. Lesina), nella Croazia meridionale. Le fonti della carta sono da ricercare nei modelli gastaldini e nella mappa della Dalmazia del Camocio stesso. Appartiene al corpus di opere dell’editore asolano che confluisce nelle varie edizioni della raccolta Isole Famose.

Camocio, nato nella prima metà del secolo XVI probabilmente ad Asolo, si trasferì poi a Venezia, dove la sua attività editoriale e registrata dal 1552, anno in cui ottenne dal Doge un privilegio di quindici anni per la pubblicazione di due volumi di alcuni scritti di autori greci in traduzione latina. Era proprietario della libreria Al segno della Piramide a San Lio in Merceria, dove la sua attività principale era la vendita di stampe e incisioni, riproduzioni calcografiche di opere d’arte e carte geografiche. Il disegno di una piramide su quattro sfere, poggiata su un piedistallo con il motto Prudentia perpetuat e la testa di un serpenterappresentano la sua marca tipografica. Si suppone che l’editore sia morto intorno al 1575, perché dopo questa data, che corrisponde poi all’anno di diffusione di una grave pestilenza a Venezia, non si hanno più notizie della sua attività. Furono molte le carte di piccolo formato, pubblicate sciolte tra il 1566 e il 1574, che confluirono nella raccolta Isole famose, porti, fortezze e terre maritime. L’opera di Camocio nasce come una raccolta di carte sciolte, principalmente relative al 1570-71 circa, molte delle quali descrivono i territori veneziani nei Balcani e in Grecia. La produzione di piccole mappe nel biennio crebbe a dismisura; le opere furono prodotte in gran parte per documentare le scorribande turche nel Mediterraneo, con i tentativi di attacco, gli assedi, le battaglie che coinvolsero le fortezze veneziane sulle coste balcaniche e le principali isole della Grecia durante la cosiddetta Guerra di Cipro (1570-73, cfr. Brummet, Mapping the Ottomans, 2015). Le prime stesure della raccolta camociana sono prive del numero ordinale, e si trovano spesso legate in volumi di piccolo formato, privi del frontespizio. Non e assolutamente raro trovare le piccole incisioni anche in raccolte fattizie cinquecentesche di grande formato, spesso stampate due per foglio.

Esemplare nel primo stato di due, avanti la numerazione, impresso su carta vergata coeva, rifilato al rame ed applicato su supporto coevo, in ottimo stato di conservazione. 

Bibliografia

Bifolco-Ronca (2018), Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, p. 1346, tav. 602 I/II; Gallo (1950): p. 97, n. 15; Novak (2005): p. 305, fig. 12; Tolias (2011): n. 0364.

Giovanni Francesco CAMOCIO (Attivo a Venezia tra 1558 - 1575)

Editore veneziano, nato nella prima metà del sec. XVI, in luogo incerto: forse ad Asolo (Treviso) forse ad Asola (Crema). Più probabile la prima ipotesi in quanto la presenza della famiglia Camocio, di origine piemontese, è ampiamente documentata nella cittadina trevigiana. Alla famiglia Camocio, appartenne anche il celebre ellenista Giovanni Battista, ritenuto, da alcuni storici, parente se non addirittura fratello di Giovanni Francesco. Camocio già residente a Venezia, nel 1552 chiese al doge ed ottenne, insieme ad altri soci, in qualità di editore, il privilegio per quindici anni di pubblicare la traduzione in latino di alcuni scritti di autori greci. A lui editore di libri, sono attribuite anche circa dieci edizioni di carattere medico (fino al 1571). L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. Anche se è molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano nomi di autori, di editori, e si cambiavano le date. Tuttavia la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi (Zenoni), Donato e Ferdinando (Ferrando) Bertelli;, Paolo Furlani (Forlani) e Giacomo Gastaldi.

Giovanni Francesco CAMOCIO (Attivo a Venezia tra 1558 - 1575)

Editore veneziano, nato nella prima metà del sec. XVI, in luogo incerto: forse ad Asolo (Treviso) forse ad Asola (Crema). Più probabile la prima ipotesi in quanto la presenza della famiglia Camocio, di origine piemontese, è ampiamente documentata nella cittadina trevigiana. Alla famiglia Camocio, appartenne anche il celebre ellenista Giovanni Battista, ritenuto, da alcuni storici, parente se non addirittura fratello di Giovanni Francesco. Camocio già residente a Venezia, nel 1552 chiese al doge ed ottenne, insieme ad altri soci, in qualità di editore, il privilegio per quindici anni di pubblicare la traduzione in latino di alcuni scritti di autori greci. A lui editore di libri, sono attribuite anche circa dieci edizioni di carattere medico (fino al 1571). L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Alla “Piramide” si vendevano anche libri di contenuto piccante, come i sonetti stampati da Domenico Zenoi, che gli valsero il pagamento di una multa: 10 ducati per l’autore e 5 ducati al proprietario della libreria. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. Anche se è molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano nomi di autori, di editori, e si cambiavano le date. Tuttavia la presenza del suo nome in molte carte e le sue richieste di privilegio testimoniano la sua intensa attività. Soggetti presi da grandi artisti come Tiziano e Michelangelo, vedute di città, fortezze e carte geografiche, per la cui realizzazione furono chiamati a collaborare come si evince dalle firme presenti sulle carte, incisori e cartografi del valore di Domenico Zenoi (Zenoni), Donato e Ferdinando (Ferrando) Bertelli;, Paolo Furlani (Forlani) e Giacomo Gastaldi.