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![](https://www.antiquarius.it/48849-large_default/la-vera-et-fidele-descrittione-di-tutto-il-contado-di-zara-et-sebenico.jpg)
Riferimento: | S39351 |
Autore | Paolo FORLANI |
Anno: | 1566 ca. |
Zona: | Zara, Sebenico |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 401 x 292 mm |
Riferimento: | S39351 |
Autore | Paolo FORLANI |
Anno: | 1566 ca. |
Zona: | Zara, Sebenico |
Luogo di Stampa: | Venezia |
Misure: | 401 x 292 mm |
In basso a destra, in un riquadro, è inciso il titolo: La vera & fidele descrittione di tutto il Contado di Zara & Sebenico, molto diligentemente descritto, et con ogni diligentia intagliato da Paolo Forlani Veronese. Jn Venetia l’Anno 1570. Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei venti: TRAMONTANA, OSTRO; LEVANTE, PONENTE, il nord è in alto. Carta priva di scala grafica e graduazione ai margini.
La carta di Paolo Forlani della regione di Zara e Sebenico replica in rame la TUTO EL CO[N]TADO DI ZARA E SEBENICHO, stampata da Matteo Pagano priva di data (circa 1540), che rappresenta il prototipo a stampa dell’area. Non sono conosciute le fonti dell’opera, ma appare certo che l’autore dovesse avere una profonda conoscenza dei luoghi descritti, sia dal punto di vista storico che geografico, ed in particolare delle città fortificate. Un attento esame della mappa, infatti, dimostra come l’opera si focalizzi sulla posizione strategica dei luoghi intorno alle città di Zara e Sebenico durante la guerra contro i turchi.. Oltre all’attenzione sul sistema di fortificazione veneziano, la carta promuove un atteggiamento anti-ottomano, volto a sostenere e aumentare nell’ideologia pubblica l’impegno militare.
Esemplare nel quarto stato finale della lastra descritto in Bifolco/Ronca: “La prima derivazione in rame della carta di Zara e Sebenico di Matteo Pagano si deve a Paolo Forlani. che traduce fedelmente il modello originale. Il primo stato della carta, sconosciuto a Woodward, è privo di titolo e dati editoriali. La carta ebbe un notevole seguito e fu replicata da Ortelius con la tavola inserita nel Theatrum Orbis Terrarum (1573) e, con il titolo di Vera et Fidelis Descriptio Comitatus Zarae et Sebenici uti impresa est olim Venetiis a Paulo Forlani, da Gerard De Jode (1578). Il primo stato della carta, ante litteram, è conosciuto solo attraverso l’esemplare della Bibliothèque Nationale di Parigi. Destombes, dalle abrasioni sulla data che si riscontrano nell’edizione con il titolo nel cartiglio (1570), sostiene che esiste una tiratura datata 1566. Una quarta e definitiva stesura della mappa, reca nel cartiglio la tavoletta ansata che secondo alcuni studiosi sarebbe la sigla di Paolo Forlani. Tuttavia, visto che questo elemento figurativo ricorre solo sulle prove tardive delle lastre del Forlani, crediamo che identifichi un altro editore, forse Girolamo Porro. Nel catalogo della tipografia di Antonio Lafreri (n. 38) è presente la voce “Contado di Zarra” che potrebbe identificare questa carta, presente in diverse raccolte cinquecentesche che recano il frontespizio Tavole Moderne di Geografia dell’editore francese. È plausibile che il Lafreri avesse una sorta di esclusiva di vendita dell’opera per la città di Roma. In alternativa la matrice potrebbe essere confluita nella tipografia romana attraverso Claudio Duchetti” (cfr. Bifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, p. 1384).
Paolo Forlani, nativo di Verona, nel 1560 aprì una propria bottega calcografica a Venezia, Al segno del pozzo, come risulta da alcune sue opere. Dal 1566 è attivo a Merzaria al segno della colonna e dal 1569 a Merzaria al segno della nave. Forlani ebbe rapporti commerciali con i maggiori editori di materiale cartografico del tempo, tra questi Antonio Lafreri, la famiglia Bertelli ed altri. Oltre ad essere un talentuoso incisore, era altresì rapido nell’esecuzione, qualità che gli consentì di lavorare contemporaneamente per editori diversi, e di eseguire una gran quantità di lavori. Woodward attribuisce a Forlani circa cento opere, di cui la maggior parte però non sono firmate. Tra il 1560 e il 1567, Forlani collaborò con Ferrando Bertelli, per cui incise una decina di rami, con Camocio, Bolognino Zaltieri e con Claudio Duchetti, per il quale incise alcune mappe. Per la sua attività professionale fu però molto importante e preziosa la collaborazione con Giacomo Gastaldi per il quale incise tredici carte. Nel 1567 Forlani pubblicava e commerciava la sua opera Il primo libro delle città et fortezze principali del mondo, i cui rami passarono poi a Bolognino Zaltieri. È probabile che il Forlani sia morto durante la peste che si diffuse a Venezia dal 1575.
Acquaforte e bulino, impressa su carta vergata coeva con filigrana “scudo con bande orizzontali” (non descritta in Woodward), con margini, pieghe di carta visibili al verso, per il resto in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Bifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, p. 1384, Tav. 636, IV/IV; Almagià (1929): tav. XXXV; Almagià (1948): p. 102; Borroni Salvadori (1980): n. 49; cfr. Mlinarić (2011): pp. 72-90; Tooley (1939): n. 600; Woodward (1990): n. 92; Woodward (1992): n. 65.
Paolo FORLANI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)
Paolo Forlani (o Furlani) fu attivo a Venezia tra il 1560 e il 1574 come mercante di stampe e incisioni, in particolare di carte geografiche, vedute e piante. Le sue incisioni, in gran parte di soggetto geografico, risultano pubblicate dai principali editori e stampatori veneziani. Importante per il Forlani è la collaborazione con Giacomo Gastaldi del quale incise ben 13 carte. Le prime opere note risalgono al 1560 circa , e tra queste: un Globo (10 cm di diametro) in cui Forlani ricorda “Giacomo gastaldo cosmografo raro” che “ questi mesi addietro me ha dato un disegno, o descrittone universale di tutta la terra”; la carta della Germania, tratta dal Gastaldi, una carta dell’ Oceano Atlantico di Niccolò de Nicolai. Esclusa la carta della Germania, nelle altre il nome di Forlani è associato con quello di Giovanni Francesco Camocio che si firma proprietario dei rami “aereis formis” . Dotato di una considerevole capacità tecnica e di una velocità nella realizzazione delle incisioni, collaborò nello stesso momento con altri tipografi e stampatori veneziani: Ferrando Bertelli, uca Bertelli, Bolognino Zaltieri per il quale incise “Il Gran Consiglio”, una delle rare immagini figurative dell’incisore nella quale viene rappresentata la riunione del gran consiglio della Repubblica di Venezia, svoltasi nel palazzo Ducale l’8 luglio 1566. Tra gli autori da cui trasse le sue incisioni è da ricordare l’olandese Jacob van Deventer (Olanda 1566)e Girolamo Bellarmato (Toscana 1563).
Il Forlani intreccia una relazione commerciala anche con Claudio Duchetti, editore romano, per il quale incide alcune carte tra cui l’Europa con il Mediterraneo, un planisfero, l’isola di Creta, la Morea e Rodi. Attraverso le dediche riportate sulle sue stampe è stato possibile avere delle interessanti informazioni circa la sua attività commerciale e appurare l’esistenza di una sua bottega per lo smercio delle stampe. L’opera più importante dell’incisore è la prima raccolta organica di cartografia urbana stampata in Italia, con incisioni datate 1566 e 1567 dal titolo Il primo delle città, et fortezze principali del mondo, pubblicata nel 1567 e venduta nella bottega “ al segno della colonna”. Opera dedicata ad Alfonso dal Corno, funzionario del duca di Ferrara. L’unica raccolta completa di tale volume è conservata nella Osterreichische Nationalbibliothek e consta di 32 vedute e piante urbane (21x29cm). Forlani non pubblicò mai la seconda parte in quanto egli consegnò i rami che furono utilizzati, nello stesso anno, da Domenico Zenoi in una raccolta senza titolo di immagini urbane , e da Bolognino Zaltieri, nel 1569, nel volume De’ disegni delle più illustri città, et fortezze del mondo, curato da Giulio Ballino. Dopo il 1574 si perdono le notizie di Paolo Forlani, il planisfero del 1581, la Germania del 1583 ed il Golfo di Venezia del 1585 sono tarde edizioni stampate da successivi proprietari dei rami. Molto probabilmente egli morì durante la pestilenza che afflisse Venezia tra il 1575 ed il 1576.
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Paolo FORLANI (Attivo a Venezia seconda metà del XVI secolo)
Paolo Forlani (o Furlani) fu attivo a Venezia tra il 1560 e il 1574 come mercante di stampe e incisioni, in particolare di carte geografiche, vedute e piante. Le sue incisioni, in gran parte di soggetto geografico, risultano pubblicate dai principali editori e stampatori veneziani. Importante per il Forlani è la collaborazione con Giacomo Gastaldi del quale incise ben 13 carte. Le prime opere note risalgono al 1560 circa , e tra queste: un Globo (10 cm di diametro) in cui Forlani ricorda “Giacomo gastaldo cosmografo raro” che “ questi mesi addietro me ha dato un disegno, o descrittone universale di tutta la terra”; la carta della Germania, tratta dal Gastaldi, una carta dell’ Oceano Atlantico di Niccolò de Nicolai. Esclusa la carta della Germania, nelle altre il nome di Forlani è associato con quello di Giovanni Francesco Camocio che si firma proprietario dei rami “aereis formis” . Dotato di una considerevole capacità tecnica e di una velocità nella realizzazione delle incisioni, collaborò nello stesso momento con altri tipografi e stampatori veneziani: Ferrando Bertelli, uca Bertelli, Bolognino Zaltieri per il quale incise “Il Gran Consiglio”, una delle rare immagini figurative dell’incisore nella quale viene rappresentata la riunione del gran consiglio della Repubblica di Venezia, svoltasi nel palazzo Ducale l’8 luglio 1566. Tra gli autori da cui trasse le sue incisioni è da ricordare l’olandese Jacob van Deventer (Olanda 1566)e Girolamo Bellarmato (Toscana 1563).
Il Forlani intreccia una relazione commerciala anche con Claudio Duchetti, editore romano, per il quale incide alcune carte tra cui l’Europa con il Mediterraneo, un planisfero, l’isola di Creta, la Morea e Rodi. Attraverso le dediche riportate sulle sue stampe è stato possibile avere delle interessanti informazioni circa la sua attività commerciale e appurare l’esistenza di una sua bottega per lo smercio delle stampe. L’opera più importante dell’incisore è la prima raccolta organica di cartografia urbana stampata in Italia, con incisioni datate 1566 e 1567 dal titolo Il primo delle città, et fortezze principali del mondo, pubblicata nel 1567 e venduta nella bottega “ al segno della colonna”. Opera dedicata ad Alfonso dal Corno, funzionario del duca di Ferrara. L’unica raccolta completa di tale volume è conservata nella Osterreichische Nationalbibliothek e consta di 32 vedute e piante urbane (21x29cm). Forlani non pubblicò mai la seconda parte in quanto egli consegnò i rami che furono utilizzati, nello stesso anno, da Domenico Zenoi in una raccolta senza titolo di immagini urbane , e da Bolognino Zaltieri, nel 1569, nel volume De’ disegni delle più illustri città, et fortezze del mondo, curato da Giulio Ballino. Dopo il 1574 si perdono le notizie di Paolo Forlani, il planisfero del 1581, la Germania del 1583 ed il Golfo di Venezia del 1585 sono tarde edizioni stampate da successivi proprietari dei rami. Molto probabilmente egli morì durante la pestilenza che afflisse Venezia tra il 1575 ed il 1576.
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