Istria olim Iapidia
Riferimento: | S40980 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1604 ca. |
Zona: | Istria |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 480 x 355 mm |
Riferimento: | S40980 |
Autore | Giovanni Antonio MAGINI |
Anno: | 1604 ca. |
Zona: | Istria |
Luogo di Stampa: | Bologna |
Misure: | 480 x 355 mm |
Descrizione
Carta geografica tratta dal L’Italia a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre.
Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright.
La carta dell’Istria è probabilmente opera del Magini stesso, in quanto la carta di Pietro Coppo (1520) e quelle di Bertelli e Camocio (1569), risultano molto diverse nel rilievo del territorio.
Questo lascia presupporre che il Magini abbia avuto tra le mani una carta inedita probabilmente fornitagli direttamente dalla Repubblica Veneta. Almagià nota come questa sia una delle rare eccezioni nell’opera dell’astronomo padovano, in quanto la lastra non risulta cancellata e corretta in nessun modo. Probabilmente la lastra venne iniziata dall’Arnoldi e terminata dal Wright.
Nel cartiglio in alto a sinistra il titolo ISTRIA olim Iapidia. Nel cartiglio in basso a destra la dedica All’ Ill.mo S.or mio p[ad]rone oss.mo il S.or Ferdinandom Riario Marchese di Castiglione & Senatore Bol: segue la firma Gio. Antonio Magini Math co dello studio di Bologna. sotto il cartiglio la scala grafica Scala di Miglia dieci (10 miglia pari a mm40). Nell’angolo in basso a sinistra Ben. W. fe. ( Benjamin Wright fecit). Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord a sinistra . Graduazione ai margini di 1’ in 1’ da 44° 45’ a 45° 57’ 10’’ di latitudine, e da 35° 57’ a 37° 10’ 25’’ di longitudine.
Lieve gora nei margini, nel complesso in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Almagià (1922): pp. 46-47; Almagià (1929): p. 39b; Lago-Rossit (1981): pp. 148-153, Tav. LXXII; Lago (1989): pp. 271-273, n. 195; Marinelli (1881): p. 147, n. 704.
Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)
Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.
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