Marcae Anconitanae seu Picoeni Agri Typus chorographicus &Vera et Fidelis descriptio Comitatus Zarae et Sebenici.. & Parmae

Riferimento: 4527
Autore Gerard DE JODE
Anno: 1573 ca.
Zona: Parma, Piacenza
Luogo di Stampa: Anversa
Misure: - x - mm
Non Disponibile

Riferimento: 4527
Autore Gerard DE JODE
Anno: 1573 ca.
Zona: Parma, Piacenza
Luogo di Stampa: Anversa
Misure: - x - mm
Non Disponibile

Descrizione

Acquaforte e bulino, prima del 1573, firmata in lastra da Joannes Doetecum. Tre mappe in un foglio, impresse in due lastre di rame. Esemplare della prima edizione del 1578. Magnifica prova, bellissima coloritura coeva, con margini, in perfetto stato di conservazione. Al verso, testo latino e numero romano XVII. La carta delle Marche è basata sulla mappa di Ferrando Bertelli del 1565, mentre quella della regione di Zara e Sebenico su quella disegnata da Natale Bonifacio, e pubblicata da Paolo Forlani nel 1570. Non si hanno notizie sulla carta del territorio di Parma e Piacenza, che sembra essere la prima carta a stampa della regione. Gerard de Jode, era cartografo, incisore, tipografo ed editore nella città di Anversa, attivo all’incirca nello stesso periodo di Ortelius. Nel 1547 ottenne il privilegio per l’attività editoriale, tuttavia non fu mai in grado di rappresentare un’effettiva minaccia per il suo rivale in affari. Per ironia della sorte, pubblicò il famoso Mappamondo del rivale, in otto fogli, nel 1564. Il suo atlante più importante, lo Speculum Orbis Terrarum, oggi estremamente raro, non poté essere pubblicato fino al 1578, ovvero otto anni dopo il Theatrum Orbis Terraum di Ortelius, che aveva ottenuto il monopolio per l’editoria cartografica ad Anversa. Le carte del De Jode furono finemente tradotte su rame nel tipico stile fiammingo dai fratelli Joannes e Lucas van Doetecum, i migliori intagliatori di mappe del tempo. Alla morte di Gerard, il figlio Cornelis pubblicò, nel 1593, una ristampa accresciuta dell’atlante. Dimensioni 480x135 e 487x253.

Bibliografia

The New Hollstein, The Doetecum Family part III, p. 41, 568 e 569; Piacenza Incisa p. 97; Almagià, Monumenta Italiae cartographica p. 4.

Gerard DE JODE (1509 - 1591)

Gerard de Jode, nato a Nijmegen, era cartografo, incisore, tipografo e editore nella città di Antwerp, attivo all’incirca nello stesso periodo di Ortelius. Non fu mai in grado di rappresentare un’effettiva minaccia per il suo rivale in affari sebbene, per ironia della sorte, abbia pubblicato il famoso Planisfero di Ortelius in otto fogli nel 1564. Il suo atlante più importante, oggi estremamente raro, non poté essere pubblicato fino al 1578, otto anni dopo il Theatrum, poiché, all’epoca, Ortelius aveva ottenuto il monopolio. La ristampa ingrandita che fece il figlio Cornelis nel 1593 si trova più frequentemente. Alla morte del figlio, le lastre di rame passarono a J. B. Vrients (che comprò le lastre di Ortelius più o meno nello stesso periodo) e, apparentemente, non vennero stampate altre edizioni dell’atlante; tuttavia, si conosce almeno un’ulteriore edizione della Mappa del Polo del 1618.

Bibliografia

The New Hollstein, The Doetecum Family part III, p. 41, 568 e 569; Piacenza Incisa p. 97; Almagià, Monumenta Italiae cartographica p. 4.

Gerard DE JODE (1509 - 1591)

Gerard de Jode, nato a Nijmegen, era cartografo, incisore, tipografo e editore nella città di Antwerp, attivo all’incirca nello stesso periodo di Ortelius. Non fu mai in grado di rappresentare un’effettiva minaccia per il suo rivale in affari sebbene, per ironia della sorte, abbia pubblicato il famoso Planisfero di Ortelius in otto fogli nel 1564. Il suo atlante più importante, oggi estremamente raro, non poté essere pubblicato fino al 1578, otto anni dopo il Theatrum, poiché, all’epoca, Ortelius aveva ottenuto il monopolio. La ristampa ingrandita che fece il figlio Cornelis nel 1593 si trova più frequentemente. Alla morte del figlio, le lastre di rame passarono a J. B. Vrients (che comprò le lastre di Ortelius più o meno nello stesso periodo) e, apparentemente, non vennero stampate altre edizioni dell’atlante; tuttavia, si conosce almeno un’ulteriore edizione della Mappa del Polo del 1618.