Sibinium, Ptolemeo Sicum vulgo Sibenicho Dalmatie opp:
Riferimento: | S40015 |
Autore | Georg BRAUN & Franz HOGENBERG |
Anno: | 1575 |
Zona: | Sebenico |
Luogo di Stampa: | Anversa e Colonia |
Misure: | 245 x 175 mm |
Riferimento: | S40015 |
Autore | Georg BRAUN & Franz HOGENBERG |
Anno: | 1575 |
Zona: | Sebenico |
Luogo di Stampa: | Anversa e Colonia |
Misure: | 245 x 175 mm |
Descrizione
Veduta di Sebenico, l'antica Sibinium, in Croazia. La veduta è realizzata sulla base delle xilografie di Erhard Reuwich nella Peregrinatio in Terram sanctam di Bernard von Breydenbach, 1486. Sibenik è raffigurata dal mare, affacciata sullo stretto porto d'ingresso al mare con la fortezza di San Nicola e due bastioni. La fortezza di San Michele (oggi Sant'Anna) è visibile sulla collina sopra la città. Sibenik è menzionata per la prima volta nel 1066. Dopo un'alternanza di governanti, nel 1412 Sibenik fu conquistata dai Veneziani, che la governarono fino al 1797. La cattedrale a tre navate, una delle più famose strutture rinascimentali dalmate, eretta dal 1431 al 1535 in onore di San Giacomo, è visibile con il suo caratteristico incrocio a cupola al centro della facciata; a destra si trova la chiesa di San Francesco. Sibenik si trova sulla costa adriatica della Dalmazia, una regione ricca di storia, e conta oggi 52.000 abitanti. (Taschen)
L’opera è inserita nel Civitates Orbis Terrarum, il primo atlante devoto esclusivamente alle piante e vedute delle principali città del mondo. Il primo volume delle Civitates Orbis Terrarum fu pubblicato a Colonia nel 1572. Il sesto e ultimo volume apparve nel 1617. Questo grande atlante di città – cartografia urbana - curato da Georg Braun e inciso in gran parte da Franz Hogenberg, conteneva 546 prospettive, vedute a volo d'uccello e vedute cartografiche di città di tutto il mondo. Franz Hogenberg realizzò le tavole dei primi quattro volumi e Simon van den Neuwel (Novellanus, attivo dal 1580) quelle dei volumi V e VI.
Georg Braun (1541-1622), un ecclesiastico di Colonia, fu il principale redattore dell'opera e fu molto aiutato nel suo progetto dalla vicinanza e dal continuo interesse di Abraham Ortelius, il cui Theatrum Orbis Terrarum del 1570 fu, come raccolta sistematica e completa di mappe di stile uniforme, il primo vero atlante. Le Civitates, in effetti, erano destinate ad accompagnare il Theatrum, come indicato dalla somiglianza dei titoli e dai riferimenti contemporanei sulla natura complementare delle due opere. Tuttavia, le Civitates erano progettate per avere un approccio più popolare, senza dubbio perché la novità di una raccolta di piante e vedute di città rappresentava un'impresa commerciale più rischiosa di un atlante mondiale, per il quale c'erano stati diversi precedenti di successo. Franz Hogenberg (1535-1590) era figlio di un incisore di Monaco che si era stabilito a Malines. Incise la maggior parte delle tavole del Theatrum di Ortelius e la maggior parte di quelle delle Civitates, e potrebbe essere anche indicato come il responsabile dell'origine del progetto.
Oltre un centinaio di artisti e cartografi diversi, il più importante dei quali fu l'artista di Anversa Georg Hoefnagel (1542-1600), fornirono i disegni per le tavole delle Civitates. Hoefnagel non solo contribuì alla maggior parte del materiale originale per le città spagnole e italiane, ma rielaborò e modificò anche quello di altri collaboratori. Dopo la morte di Hoefnagel, il figlio Jakob continuò il lavoro per le Civitates.
Gli autori della raccolta si proponevano di raffigurare "non icones et typi urbium", cioè non immagini generiche e tipizzate, "sed urbes ipsae admirabili caelaturae artificio, spectantium oculis subiectae appareant": non intendeva alludere o idealizzare, ma rappresentare fedelmente sulla carta, riprodurre esattamente, e in tempo reale, ciò che l'occhio vede, come annunciato nella prefazione al primo volume delle Civitates Orbis Terrarum.
Incisione in rame, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Van der Krogt 4 - #3985; Taschen, Br. Hog. - p. 187.
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George Braun (1541-1622), chierico di Colonia, fu il principale curatore dell’opera in VI volumi "Civitates Orbis Terrarum" che contiene oltre 500 prospettive, viste a volo d'uccello e mappe di città di tutto. L’ultimo volume fu pubblicato nel 1617, 5 anni prima della morte di Braun. L’ opera è stata ispirata dalla Cosmographia di Sebastian Münster, mentre nell’impaginazione si rifà al Theatrum orbis terrarum di Abraham Ortelius. Frans Hogenberg (Monaco di Baviera 1535-1590) realizzò le tavole per i volumi dal I al IV, e Simon van den Neuwel quelli per i volumi V e VI. Collaborarono, inoltre, Georg Hoefnagel, Daniel Freese, e Heinrich Rantzau. Dopo il 1618 le lastre divennero di proprietà di Abraham Hogenberg, che s’incaricò delle successive riedizioni. Alla sua morte, le lastre vennero acquistate da Jan Jansson il quale pubblicò un’edizione ampliata in otto volumi, riedita a sua volta negli anni successivi.
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Bibliografia
Van der Krogt 4 - #3985; Taschen, Br. Hog. - p. 187.
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George Braun (1541-1622), chierico di Colonia, fu il principale curatore dell’opera in VI volumi "Civitates Orbis Terrarum" che contiene oltre 500 prospettive, viste a volo d'uccello e mappe di città di tutto. L’ultimo volume fu pubblicato nel 1617, 5 anni prima della morte di Braun. L’ opera è stata ispirata dalla Cosmographia di Sebastian Münster, mentre nell’impaginazione si rifà al Theatrum orbis terrarum di Abraham Ortelius. Frans Hogenberg (Monaco di Baviera 1535-1590) realizzò le tavole per i volumi dal I al IV, e Simon van den Neuwel quelli per i volumi V e VI. Collaborarono, inoltre, Georg Hoefnagel, Daniel Freese, e Heinrich Rantzau. Dopo il 1618 le lastre divennero di proprietà di Abraham Hogenberg, che s’incaricò delle successive riedizioni. Alla sua morte, le lastre vennero acquistate da Jan Jansson il quale pubblicò un’edizione ampliata in otto volumi, riedita a sua volta negli anni successivi.
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