Ceres...
Riferimento: | S12602 |
Autore | François Perrier |
Anno: | 1653 ca. |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 110 x 238 mm |
Riferimento: | S12602 |
Autore | François Perrier |
Anno: | 1653 ca. |
Luogo di Stampa: | Roma |
Misure: | 110 x 238 mm |
Descrizione
Tavola tratta dal celebre Segmenta nobilium signorum et statuarum, quae temporis dentem invidium evasere Urbis aeternae ruinis erepta Typis aeneis ab ce commissa Perpetuae venerationis monumentum, Roma, De’ Rossi, 1653 o ante 1691.
Formatosi come pittore a Roma negli anni 1620-25 nella bottega di Giovanni Lanfranco, François Perrier dettò il Borgognone (donde il monogramma FPB, con F e P sovrapposte) operò nei primi anni Trenta nell’orbita di Simon Vouet a Parigi, dove ebbe come allievi Le Brun e Dufresnoy. Di nuovo a Roma per un decennio a partire dal 1635, vi realizzò due raccolte di acqueforti dall’antico, i Segmenta (1638) e le Icones et segmenta illustrium e marmore tabularum quae Romae adhuc extant… stampate al suo rientro a Parigi (1645).
I Segmenta riproducono in cento tavole un’ampia silloge di statue antiche “risparmiate dall’invidioso dente del Tempo” presenti nelle principali collezioni romane; le Icones invece i più noti bassorilievi, in cinquantacinque tavole. Entrambe le opere furono progettate con la fondamentale collaborazione di Giovan Pietro Bellori, massima autorità teorica e storico-artistica del classicismo seicentesco, e di altri eruditi, e appartengono al genere degli atlanti di antiquarie romane diffusi in tutta Europa a partire dalla metà del Cinquecento.
L’atlante del Perrier, concepito anzitutto come una sorta di ‘accademia cartacea’ per gli artisti – quasi una versione a stampa di un taccuino di modelli – supportata da una vasta erudizione antiquaria, ebbe una notevole fortuna, testimoniata dalle numerose ristampe e derivazioni lungo tre secoli.
Le discrepanze di alcune tavole rispetto alla prima edizione dei Segmenta (molte risultano in controparte, e si riscontrano diffuse difformità nei tratteggi) corrispondono non a prove di stampa, come ipotizzato da alcuni, ma alla riedizione presso la stamperia romana De’ Rossi, inventariata col titolo di Statue insigni di Roma intagliate in acquaforte, e copiate da Francesco Perrier libro in 103 quarti fogli imperiali nel 1677 (Le regole della bellezza 2012, pp. 9-10) e in seguito Indice 1797, p. 4), realizzata con una nuova serie di matrici (oggi conservate presso la Calcografia di Stato) nell’impossibilità di riuso di quelle originali, rientrate in Francia col Perrier.
Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame, in ottimo stato di conservazione.
Bibliografia
Lorenzo Fatticcioni, Le regole della bellezza. Saperi antiquari e teorie dell'Arte nei Segmenta nobilium Signorum et Statuarum di François Perrier, (2012); Gerardo de Simone, François Perrier, Segmenta nobilium signorum et statuarum, Roma, De' Rossi 1653; con disegni della bottega Baratta (2016).
François Perrier (1590 - 1650)
François Perrier (Pontarlier, 1590 – Parigi, luglio 1650) è stato un pittore e incisore francese. Della sua giovinezza e dei suoi primi studi non si hanno notizie certe. Verso i trent'anni (fra il 1620 e il 1625) partì per Roma, dove studiò i grandi maestri del Rinascimento e assunse come riferimento e modello stilistico Giovanni Lanfranco, uno dei grandi decoratori barocchi della scuola romana. Tornato in Francia, dopo un breve soggiorno a Lione, si stabilì a Parigi. Nel 1630 lavorò a fianco di Simon Vouet e, dal 1632 al 1634, ebbe come allievi Charles Le Brun e Isaac Fuller. Nel 1635 ripartì per Roma, dove rimase per dieci anni lavorando alla decorazione di palazzo Peretti. Tre anni dopo pubblicò una raccolta di 100 acqueforti: "Segmenta Nobilium Signorium et Statuarum ....", che raffigura le statue di Roma, e poi, nel 1645, un'altra raccolta di 55 tavole che riproducono i bassorilievi romani: "Icones et segmenta ... quae Romae adhuc extant ...". Rientrò a Parigi nel 1645 e, assieme a Eustache Le Sueur, dipinse la volta della famosa "Galerie Dorée" dell'Hôtel de la Vrillière (poi Hôtel de Toulouse e oggi sede della Banca di Francia) e del "cabinet de l'amour" dell'Hôtel Lambert. Membro dell'Accademia nazionale di San Luca a Parigi, nel 1640 Perrier fu uno dei dodici fondatori dell'"Accademia reale di pittura e scultura". François Perrier morì a Parigi nel 1650, all'età di sessant'anni.
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François Perrier (1590 - 1650)
François Perrier (Pontarlier, 1590 – Parigi, luglio 1650) è stato un pittore e incisore francese. Della sua giovinezza e dei suoi primi studi non si hanno notizie certe. Verso i trent'anni (fra il 1620 e il 1625) partì per Roma, dove studiò i grandi maestri del Rinascimento e assunse come riferimento e modello stilistico Giovanni Lanfranco, uno dei grandi decoratori barocchi della scuola romana. Tornato in Francia, dopo un breve soggiorno a Lione, si stabilì a Parigi. Nel 1630 lavorò a fianco di Simon Vouet e, dal 1632 al 1634, ebbe come allievi Charles Le Brun e Isaac Fuller. Nel 1635 ripartì per Roma, dove rimase per dieci anni lavorando alla decorazione di palazzo Peretti. Tre anni dopo pubblicò una raccolta di 100 acqueforti: "Segmenta Nobilium Signorium et Statuarum ....", che raffigura le statue di Roma, e poi, nel 1645, un'altra raccolta di 55 tavole che riproducono i bassorilievi romani: "Icones et segmenta ... quae Romae adhuc extant ...". Rientrò a Parigi nel 1645 e, assieme a Eustache Le Sueur, dipinse la volta della famosa "Galerie Dorée" dell'Hôtel de la Vrillière (poi Hôtel de Toulouse e oggi sede della Banca di Francia) e del "cabinet de l'amour" dell'Hôtel Lambert. Membro dell'Accademia nazionale di San Luca a Parigi, nel 1640 Perrier fu uno dei dodici fondatori dell'"Accademia reale di pittura e scultura". François Perrier morì a Parigi nel 1650, all'età di sessant'anni.
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