Modini dell'antecedente Porta posta al num°: 51.
Riferimento: | S43638 |
Autore | Ferdinando Ruggieri |
Anno: | 1724 |
Luogo di Stampa: | Firenze |
Misure: | 265 x 385 mm |
Riferimento: | S43638 |
Autore | Ferdinando Ruggieri |
Anno: | 1724 |
Luogo di Stampa: | Firenze |
Misure: | 265 x 385 mm |
Descrizione
Tavola architettonica tratta dal celebre Studio d'architettura civile delle fabbriche più insigni di Firenze di Ferdinando Ruggieri, pubblicato a Firenze tra il 1722 e il 1728.
Ruggieri, architetto ed incisore, è esponente significativo del primo Settecento fiorentino. Nel 1717 il suo nome appare nell’elenco dei contributori dell’Accademia del disegno di Firenze, le cui tasse continuò a versare fino al 1740, mentre risulta immatricolato dal 1720. Dietro suggerimento dell’abate Bottari – come quest’ultimo scriveva in una lettera del 1764 a Giovanni Pietro Zanotti –, nel 1718 fu avviata l’impresa editoriale dello Studio d’architettura civile, una raccolta di particolari architettonici da palazzi e fabbriche esemplari di Firenze. Fu pubblicato in tre volumi in folio presso la Stamperia Reale rispettivamente nel 1722, nel 1724 e nel 1728; un quarto volume, annunciato nella prefazione al primo, non fu composto.
L’operazione editoriale maturò quando era ormai certa l’estinzione della dinastia medicea e nei tre volumi (rispettivamente dedicati al granduca Cosimo III, al granduca Gian Gastone e a Maria Luisa, elettrice palatina, ultima rappresentante della famiglia) si celebra la secolare attività di mecenati a partire da Cosimo il Vecchio con Filippo Brunelleschi e Lorenzo il Magnifico con Michelangelo Buonarroti. L’approccio ‘scientifico’ al lavoro è ricordato dallo stesso Ruggieri, che sottolinea il controllo totale avuto sulle varie fasi essendo egli stato rilevatore, disegnatore, incisore e responsabile delle scelte critiche delle architetture da presentare. (cfr. Oronzo Brunetti - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 89).
Incisione in rame, stampata su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione.
Ferdinando Ruggieri (Firenze 1691 -1741)
Architetto (Firenze 1691 - ivi 1741), esponente significativo del primo Settecento fiorentino. Nella sua opera principale, la facciata sinistra della chiesa di San Firenze (1715), come in altre quali il palazzo Capponi sempre a Firenze, il palazzo Sansedoni a Siena (1736), la collegiata di Empoli (1738), si afferma una particolare interpretazione toscana del barocco, intimamente connessa all'architettura del tardo Cinquecento. Importanti le sue opere a stampa: Studio d'architettura civile delle fabbriche più insigni di Firenze (1722-28); Scelta di architetture antiche e moderne della città di Firenze (post., 1755).
Nel 1717 il suo nome appare nell’elenco dei contributori dell’Accademia del disegno di Firenze, le cui tasse continuò a versare fino al 1740, mentre risulta immatricolato dal 1720. Dietro suggerimento dell’abate Bottari – come quest’ultimo scriveva in una lettera del 1764 a Giovanni Pietro Zanotti –, nel 1718 fu avviata l’impresa editoriale dello Studio d’architettura civile, una raccolta di particolari architettonici da palazzi e fabbriche esemplari di Firenze. Fu pubblicato in tre volumi in folio presso la Stamperia Reale rispettivamente nel 1722, nel 1724 e nel 1728; un quarto volume, annunciato nella prefazione al primo, non fu composto.
L’operazione editoriale maturò quando era ormai certa l’estinzione della dinastia medicea e nei tre volumi (rispettivamente dedicati al granduca Cosimo III, al granduca Gian Gastone e a Maria Luisa, elettrice palatina, ultima rappresentante della famiglia) si celebra la secolare attività di mecenati a partire da Cosimo il Vecchio con Filippo Brunelleschi e Lorenzo il Magnifico con Michelangelo Buonarroti. L’approccio ‘scientifico’ al lavoro è ricordato dallo stesso Ruggieri, che sottolinea il controllo totale avuto sulle varie fasi essendo egli stato rilevatore, disegnatore, incisore e responsabile delle scelte critiche delle architetture da presentare. In quest’ultima operazione è contenuta la finalità del progetto, ossia mostrare gli esempi utili a far risorgere l’architettura: Ruggieri ne individua la strada, condivisa nell’ambiente artistico della capitale granducale, nelle esperienze fiorentine del Cinquecento. Lo Studio restò un riferimento importante nella Firenze del XVIII secolo.
(cfr. Oronzo Brunetti - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 89, 2017)
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Ferdinando Ruggieri (Firenze 1691 -1741)
Architetto (Firenze 1691 - ivi 1741), esponente significativo del primo Settecento fiorentino. Nella sua opera principale, la facciata sinistra della chiesa di San Firenze (1715), come in altre quali il palazzo Capponi sempre a Firenze, il palazzo Sansedoni a Siena (1736), la collegiata di Empoli (1738), si afferma una particolare interpretazione toscana del barocco, intimamente connessa all'architettura del tardo Cinquecento. Importanti le sue opere a stampa: Studio d'architettura civile delle fabbriche più insigni di Firenze (1722-28); Scelta di architetture antiche e moderne della città di Firenze (post., 1755).
Nel 1717 il suo nome appare nell’elenco dei contributori dell’Accademia del disegno di Firenze, le cui tasse continuò a versare fino al 1740, mentre risulta immatricolato dal 1720. Dietro suggerimento dell’abate Bottari – come quest’ultimo scriveva in una lettera del 1764 a Giovanni Pietro Zanotti –, nel 1718 fu avviata l’impresa editoriale dello Studio d’architettura civile, una raccolta di particolari architettonici da palazzi e fabbriche esemplari di Firenze. Fu pubblicato in tre volumi in folio presso la Stamperia Reale rispettivamente nel 1722, nel 1724 e nel 1728; un quarto volume, annunciato nella prefazione al primo, non fu composto.
L’operazione editoriale maturò quando era ormai certa l’estinzione della dinastia medicea e nei tre volumi (rispettivamente dedicati al granduca Cosimo III, al granduca Gian Gastone e a Maria Luisa, elettrice palatina, ultima rappresentante della famiglia) si celebra la secolare attività di mecenati a partire da Cosimo il Vecchio con Filippo Brunelleschi e Lorenzo il Magnifico con Michelangelo Buonarroti. L’approccio ‘scientifico’ al lavoro è ricordato dallo stesso Ruggieri, che sottolinea il controllo totale avuto sulle varie fasi essendo egli stato rilevatore, disegnatore, incisore e responsabile delle scelte critiche delle architetture da presentare. In quest’ultima operazione è contenuta la finalità del progetto, ossia mostrare gli esempi utili a far risorgere l’architettura: Ruggieri ne individua la strada, condivisa nell’ambiente artistico della capitale granducale, nelle esperienze fiorentine del Cinquecento. Lo Studio restò un riferimento importante nella Firenze del XVIII secolo.
(cfr. Oronzo Brunetti - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 89, 2017)
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