St. Paul hors les murs

Disegno a matita nera, mm 495x349, in basso a sinistra l’annotazione manoscritta S. Paul hors les mures.

Appartiene ad una raccolta di 127 opere rinvenute presso un antiquario francese che, a sua volta, li aveva acquistati dagli eredi dell’editore Henri-Désiré Charpentier (La Rochelle 1805 - Vertou 1882); sono tutti realizzati a matita nera, alcuni presentano dei rialzi a biacca; non recano mai la data e la firma dell’autore, ma solo una breve didascalia relativa ai soggetti rappresentati. I disegni denotano una mano abile ed esperta – in particolar modo nella delineazione degli edifici, delle rovine e delle architetture - che restituisce i monumenti - più o meno celebri - di Roma da punti prospettici interessanti ed inusuali. Il rimando di gran parte dei disegni ad alcune litografie tinte di Felix e Philippe Benoist, pubblicate nell’opera in tre volumi Rome dans san grandeur, è immediatamente apparso chiaro. Il fatto che si tratti di un nutrito gruppo di disegni originali legati alla celebre opera edita da Henri-Désiré Charpentier viene chiaramente suffragato dalla prestigiosa provenienza; si tratta di una parte del fondo eredi di Charpentier, tra cui era stato suddiviso il materiale della famosa bottega calcografica.

La monumentale Rome dans sa grandeur. Vues, monument ancient et modernes venne stampata a Parigi in 3 volumi, nel 1870. La pubblicazione, illustrata da 100 litografie, fu preceduta da una campagna di disegni preparatori, a far data dal 1864 sino al 1869, eseguita soprattutto da Félix Benoist e in parte da Philippe Benoist. Alla vigilia del Concilio Ecumenico Vaticano I, l’11 agosto 1869, Pio IX decretava la realizzazione di una Esposizione romana delle opere d’ogni arte eseguite per il culto cattolico, che venne inaugurata, il 17 febbraio 1870, nel chiostro della Certosa di Santa Maria degli Angeli. In quell’occasione, vennero presentati i tre volumi in folio Rome dans sa grandeur. I volumi, rilegati in modo sfarzoso, con impresso al centro in oro, lo stemma di Pio IX, sono suddivisi in tre sezioni. Il primo volume tratta di Roma antica, il secondo, di Roma cristiana, ed il terzo, dei monumenti e le realizzazioni della Roma moderna. Una visione preziosa della Roma papale alla vigilia della profonda trasformazione di Roma in capitale dell’Italia unita. Un documento che evidenzia la notevole impronta lasciata da Pio IX nella Città Eterna. L’opera rappresenta il capolavoro dell’artista francese, tanto da porre il Benoist tra la schiera dei più grandi artisti di interni e vedute del suo tempo.

I fogli utilizzati per gli studi preliminari sono diversi per dimensione (da 170 mm x 240 ai 490 x 300 mm), per grammatura e anche per gradazione cromatica (dal beige al verde).  Molti dei disegni rappresentano innegabilmente fasi preparatorie diverse – più o meno complete – di alcune litografie tinte che illustrano la magnifica opera, altri delle vignette silografiche inserite nel testo, mentre altri bozzetti non trovano traduzione in stampa. Appartengono a questo secondo gruppo sia schizzi relativi a monumenti e vedute di Roma che ai dintorni: Ostia antica, Grottaferrata, Olevano Romano, Anzio, Nettuno, Velletri e Vicovaro. Ben oltre i confini capitolini sono disegni relativi a Napoli e a Loreto. La suite doveva costituire parte dell’intero fondo, poi disperso, di studi preparatori da cui furono selezionati i cento destinati alla stampa litografica.

Studio preparatorio per la tavola litografica Basilica di San Paolo fuori le mura che mostra l’interno della Basilica, così descritto: “Mais à l'intérieur, l'oeil reste un instant comme ébloui. Les belles colonnes du mausolée d'Adrien ne sont plus là, il est vrai; mais leur riche couleur violette brille du moins dans les oratoires où leurs fragments ont été taillés en colonnes plus légères pour l'ornementation des autels. Les nefs sont aujourd'hui supportées par quatre-vingts fûts de granit gris apportés du Simplon, dont le poli brillant, la nuance douce, les proportions majestueuses offrent un ensemble plein de grandeur et. d'harmonie. Deux autres colonnes du même granit, hautes de 51 palmes 2 onces, remplacent les gigantesques colonnes de marbre salin qui supportaient l'arc triomphal. Les chapiteaux, au lieu d'être de stuc ou de travertin avec revêtement de chaux, comme autrefois, sont aujourd'hui de marbre de Carrare. Un pavé des plus beaux marbres a été substitué au carrelage de briques ou de débris dont était pavée l'ancienne basilique. Quarante portraits de papes, les plus anciens et dès lors les plus intéressants, avaient survécu à l'incendie; la suite a été reprise et se continue à l'aide des monuments qui permettent de reproduire les types anciens avec un certain degré de certitude. Cette galerie des papes est un des traits distinctifs de Saint-Paul, et les mosaïques qui la composent ont un éclat tout nouveau” [Ma all'interno l'occhio rimane abbagliato per un attimo. È vero che le belle colonne del mausoleo di Adriano non ci sono più, ma il loro ricco colore viola risplende almeno negli oratori, dove i loro frammenti sono stati intagliati in colonne più chiare per decorare gli altari. Le navate sono ora sostenute da ottanta colonne di granito grigio provenienti dal Sempione, la cui brillantezza, la dolcezza delle sfumature e le maestose proporzioni creano un insieme pieno di grandezza e armonia. Altre due colonne dello stesso granito, alte 51 palmi e 2 once, sostituiscono le gigantesche colonne di marmo salato che sostenevano l'arco trionfale. I capitelli, invece di essere realizzati in stucco o travertino con un rivestimento di calce, come in passato, sono ora in marmo di Carrara. Al posto dei mattoni e dei detriti che ricoprivano l'antica basilica è stata realizzata una pavimentazione di marmo finissimo. Quaranta ritratti di papi, i più antichi e quindi i più interessanti, erano sopravvissuti all'incendio; gli altri sono stati ripresi e portati avanti con l'aiuto di monumenti che permettono di riprodurre con una certa sicurezza i tipi antichi. Questa galleria di papi è uno dei tratti distintivi di San Paolo, e i mosaici che la compongono hanno un lustro tutto nuovo] (Rome dans sa Grandeur, Rome Chrétienne, p. 70).

La terza foto, solo di repertorio e non in vendita, rappresenta la litografia tinta inserita in Rome dans sa grandeur. Vues, monument ancient et modernes, e consente di paragonarla al disegno preparatorio.