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Place de Venise
Riferimento: | S36423 |
Autore | Felix BENOIST |
Anno: | 1864 ca. |
Zona: | Piazza Venezia |
Misure: | 360 x 250 mm |
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Riferimento: | S36423 |
Autore | Felix BENOIST |
Anno: | 1864 ca. |
Zona: | Piazza Venezia |
Misure: | 360 x 250 mm |
Descrizione
Disegno a matita nera, mm 359x250.
Appartiene ad una raccolta di 127 opere rinvenute presso un antiquario francese che, a sua volta, li aveva acquistati dagli eredi dell’editore Henri-Désiré Charpentier (La Rochelle 1805 - Vertou 1882); sono tutti realizzati a matita nera, alcuni presentano dei rialzi a biacca; non recano mai la data e la firma dell’autore, ma solo una breve didascalia relativa ai soggetti rappresentati. I disegni denotano una mano abile ed esperta – in particolar modo nella delineazione degli edifici, delle rovine e delle architetture - che restituisce i monumenti - più o meno celebri - di Roma da punti prospettici interessanti ed inusuali. Il rimando di gran parte dei disegni ad alcune litografie tinte di Felix e Philippe Benoist, pubblicate nell’opera in tre volumi Rome dans san grandeur, è immediatamente apparso chiaro. Il fatto che si tratti di un nutrito gruppo di disegni originali legati alla celebre opera edita da Henri-Désiré Charpentier viene chiaramente suffragato dalla prestigiosa provenienza; si tratta di una parte del fondo eredi di Charpentier, tra cui era stato suddiviso il materiale della famosa bottega calcografica.
La monumentale Rome dans sa grandeur. Vues, monument ancient et modernes venne stampata a Parigi in 3 volumi, nel 1870. La pubblicazione, illustrata da 100 litografie, fu preceduta da una campagna di disegni preparatori, a far data dal 1864 sino al 1869, eseguita soprattutto da Félix Benoist e in parte da Philippe Benoist. Alla vigilia del Concilio Ecumenico Vaticano I, l’11 agosto 1869, Pio IX decretava la realizzazione di una Esposizione romana delle opere d’ogni arte eseguite per il culto cattolico, che venne inaugurata, il 17 febbraio 1870, nel chiostro della Certosa di Santa Maria degli Angeli. In quell’occasione, vennero presentati i tre volumi in folio Rome dans sa grandeur. I volumi, rilegati in modo sfarzoso, con impresso al centro in oro, lo stemma di Pio IX, sono suddivisi in tre sezioni. Il primo volume tratta di Roma antica, il secondo, di Roma cristiana, ed il terzo, dei monumenti e le realizzazioni della Roma moderna. Una visione preziosa della Roma papale alla vigilia della profonda trasformazione di Roma in capitale dell’Italia unita. Un documento che evidenzia la notevole impronta lasciata da Pio IX nella Città Eterna. L’opera rappresenta il capolavoro dell’artista francese, tanto da porre il Benoist tra la schiera dei più grandi artisti di interni e vedute del suo tempo.
I fogli utilizzati per gli studi preliminari sono diversi per dimensione (da 170 mm x 240 ai 490 x 300 mm), per grammatura e anche per gradazione cromatica (dal beige al verde). Molti dei disegni rappresentano innegabilmente fasi preparatorie diverse – più o meno complete – di alcune litografie tinte che illustrano la magnifica opera, altri delle vignette silografiche inserite nel testo, mentre altri bozzetti non trovano traduzione in stampa. Appartengono a questo secondo gruppo sia schizzi relativi a monumenti e vedute di Roma che ai dintorni: Ostia antica, Grottaferrata, Olevano Romano, Anzio, Nettuno, Velletri e Vicovaro. Ben oltre i confini capitolini sono disegni relativi a Napoli e a Loreto. La suite doveva costituire parte dell’intero fondo, poi disperso, di studi preparatori da cui furono selezionati i cento destinati alla stampa litografica.
Disegno preparatorio per la tavola litografica Piazza e Palazzo di Venezia. Illuminazione commemorativa del ritorno di Pio IX da Gaeta che illustra il primo capitolo di Rome Moderne.
Piazza e Palazzo Venezia sono descritti e illustrati nel paragrafo dedicato a Via del Corso – la rue plus longue et las plus belle del Tridente, curato da Edmond Lafond che da cicerone accompagna i lettori in una passeggiata lunga e pittoresca da Piazza del Popolo fino a Piazza Venezia e descrive i palazzi, le ville e le piazze incontrate lungo via del Corso:
“Nous voici enfin,au bout du Corso, sur la place de Venise; elle doit son nom à ce grand palais aux dimensions colossales, qui, avec ses créneaux, ressemble à une forteresse; son style sévère du moyen-âge, contraste avec les monuments qui l'entourent” [Finalmente, alla fine del Corso, siamo in Piazza di Venezia, che deve il suo nome a questo grande palazzo di dimensioni colossali che, con le sue merlature, ricorda una fortezza; il suo severo stile medievale contrasta con i monumenti circostanti] (Rome dans sa Grandeur, Rome Moderne, c. I, p. 40).
Il disegno, e quindi la tavola, mostrano la piazza illuminata in occasione della festa civica che si svolgeva il 12 aprile e che aveva una doppia valenza: commemorare il ritorno di Pio IX a Roma, avvenuta il 12 aprile del 1850, dopo la breve esperienza della Repubblica Romana (il pontefice era frettolosamente fuggito dall’Urbe la sera del 4 novembre 1848 per rifugiarsi a Gaeta) e celebrare la salvezza del Pontefice nell’incidente avvenuto il 12 aprile del 1855 a Sant’Agnese fuori le mura dove l’eccessiva affluenza di pubblico aveva fatto crollare il pavimento, facendo rovinosamente precipitare al piano sottostante il Papa insieme con altre 130 persone, per lo più gli alunni del collegio urbano di Propaganda Fide e fedeli ammessi al bacio del santo piede. Pontefice, cardinali e studenti, ancora storditi per l’immenso frastuono e in una nuvola di polvere, iniziarono a vagare confusi, dandosi coraggio l’un l’altro. Ci furono solo pochi feriti, nessuno in maniera grave, e nemmeno un morto. Il Papa avrebbe parlato di un "solenne miracolo".
“A l'angle du Corso et de la piace de Venise, remarquez cette gracieuse madone ìi qui des anges apportent des fleurs et des couronnes. Pendant le jour, le so!eil lui donne une auréole de gioire; pendant la nuit, elle est illuminée. Notre artiste nous montre la piace de Venise, éclairée de mille feux, le 12 avril, pour une fète chère au coeur des Romains et admirée des étrangers, celle de l'anniversaire du retour de Pie IX à Rome et de sa préservation providentielle à Sainte-Agnès hors les murs” [All'angolo tra il Corso e Piazza Venezia, notate questa graziosa Madonna, i cui angeli le portano fiori e corone. Di giorno il sole le dona un'aureola di gloria, di notte è illuminata. Il nostro artista ci mostra Piazza di Venezia, illuminata da mille luci, il 12 aprile, per una festa cara al cuore dei romani e ammirata dagli stranieri, l'anniversario del ritorno di Pio IX a Roma e della provvidenziale assistenza a Sant’ Agnese fuori le mura] (Rome dans sa Grandeur, Rome Moderne, c. I, p. 40 -41).
La terza foto, solo di repertorio e non in vendita, rappresenta la litografia tinta inserita in Rome dans sa grandeur. Vues, monument ancient et modernes, e consente di paragonarla al disegno preparatorio.
Felix Benoist (Saumur, 1818- Nantes, 1896). Da Saumur (Maine- et- Loire), dove era nato il 15 aprile 1818, si trasferì ben preso ad Angers, paese natale della madre. Qui divenne apprendista del pittore di storia e ritrattista Jean- Michel Mercier (Versailles, 1786-Paris,1874) che dal 1831 al 1850 fu conservatore del Museo d’ Angers. La produzione di Félix ha inizio nel 1831 con una tavola che riproduce il castello di La Fléche, edita da Charpentier, ma il suo vero esordio avvenne con l’album pubblicato nel 1843 in cui si rivela come abile disegnatore di Angers pittoresca. Prima del 1850 si trasferì a Nantes, dove risiedette per tutto il resto della sua vita. Lavorò prevalentemente per l’editore Charpentier durante l’arco di quarant’anni. Alternò l’attività di disegnatore dal vero con quella di litografo. Si dedicò ai luoghi di sua elezione intorno a Nantes e la parte ovest della Francia. È del 1850 Nantes et la Loire inférieure disegnata e litografata prevalentemente da Félix con altri collaboratori. Seguì La Normandia illustrata e Monumenti Luoghi e costumi editi nel 1854 in collaborazione con François Hippolyte Lalaisse (Nancy, 1812- Paris,1884). Tra il 1861 e il 1864 vedeva la luce l’edizione Nizza e Savoia con un corredo di 92 cromolitografie. Quindi era la volta di La Bretagna contemporanea in 160 tavole la maggior parte delle quali riconducibili a Benoist e a cui lavorò tra il 1861 e il 1866. In un continuo crescendo, si rese contemporaneamente protagonista di Paris dans sa splendeur edito in 100 tavole, incisioni a cui lavorò tra il 1857 e il 1861. L’opera che lo ha reso celebre fuori dai confini nazionali è senza dubbio la pubblicazione di Rome dans sa grandeur in 100 tavole a cui si dedicò tra il 1864 e il 1869. Per quest’ultima raccolta egli ha fornito la maggior parte dei disegni, tutte le piccole incisioni, oltre che i fregi, molto ben elaborati, ed inseriti nel testo dei tre volumi. Nei primi anni della sua attività si firmava Benoist d’Angers; più tardi Benoist de Nantes, per distinguersi da Philippe Benoist, come lui disegnatore e litografo di paesaggi e di architetture. Félix è stato descritto Plus naif rispetto a Philippe, ma questo non gli rende merito, infatti il confronto tra i due è molto ostico quando le rispettive opere non sono firmate o le firme sono incomplete.
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Felix Benoist (Saumur, 1818- Nantes, 1896). Da Saumur (Maine- et- Loire), dove era nato il 15 aprile 1818, si trasferì ben preso ad Angers, paese natale della madre. Qui divenne apprendista del pittore di storia e ritrattista Jean- Michel Mercier (Versailles, 1786-Paris,1874) che dal 1831 al 1850 fu conservatore del Museo d’ Angers. La produzione di Félix ha inizio nel 1831 con una tavola che riproduce il castello di La Fléche, edita da Charpentier, ma il suo vero esordio avvenne con l’album pubblicato nel 1843 in cui si rivela come abile disegnatore di Angers pittoresca. Prima del 1850 si trasferì a Nantes, dove risiedette per tutto il resto della sua vita. Lavorò prevalentemente per l’editore Charpentier durante l’arco di quarant’anni. Alternò l’attività di disegnatore dal vero con quella di litografo. Si dedicò ai luoghi di sua elezione intorno a Nantes e la parte ovest della Francia. È del 1850 Nantes et la Loire inférieure disegnata e litografata prevalentemente da Félix con altri collaboratori. Seguì La Normandia illustrata e Monumenti Luoghi e costumi editi nel 1854 in collaborazione con François Hippolyte Lalaisse (Nancy, 1812- Paris,1884). Tra il 1861 e il 1864 vedeva la luce l’edizione Nizza e Savoia con un corredo di 92 cromolitografie. Quindi era la volta di La Bretagna contemporanea in 160 tavole la maggior parte delle quali riconducibili a Benoist e a cui lavorò tra il 1861 e il 1866. In un continuo crescendo, si rese contemporaneamente protagonista di Paris dans sa splendeur edito in 100 tavole, incisioni a cui lavorò tra il 1857 e il 1861. L’opera che lo ha reso celebre fuori dai confini nazionali è senza dubbio la pubblicazione di Rome dans sa grandeur in 100 tavole a cui si dedicò tra il 1864 e il 1869. Per quest’ultima raccolta egli ha fornito la maggior parte dei disegni, tutte le piccole incisioni, oltre che i fregi, molto ben elaborati, ed inseriti nel testo dei tre volumi. Nei primi anni della sua attività si firmava Benoist d’Angers; più tardi Benoist de Nantes, per distinguersi da Philippe Benoist, come lui disegnatore e litografo di paesaggi e di architetture. Félix è stato descritto Plus naif rispetto a Philippe, ma questo non gli rende merito, infatti il confronto tra i due è molto ostico quando le rispettive opere non sono firmate o le firme sono incomplete.
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