Ducato di Ferrara

Riferimento: S40134
Autore Giovanni Antonio MAGINI
Anno: 1597 ca.
Zona: Ferrara
Luogo di Stampa: Bologna
Misure: 460 x 365 mm
400,00 €

Riferimento: S40134
Autore Giovanni Antonio MAGINI
Anno: 1597 ca.
Zona: Ferrara
Luogo di Stampa: Bologna
Misure: 460 x 365 mm
400,00 €

Descrizione

Carta geografica tratta dal L’Italia a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre.


Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright.


Nel cartiglio in alto al centro il titolo DUCATO DI FERRARA. A sinistra: al centro la scala grafica Scala di Miglia dieci (10 miglia pari a mm 52) in basso in un basamento la dedica All’ Ill.mo et Rev.mo mio S.r et P[at]ron[us] Col.mo il S.r Card.e Pio. segue l’imprint editoriale Fabio di Gio. Ant.o Magini.

Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord in alto.

Esemplare nel secondo stato, con la firma di Fabio Magini e la dedica cambiata. Numerosi cambiamenti cartografici; viene aggiunta la graduazione ai margini - non presente nella prima edizione del 1597 firmata da Giovanni Antonio Magini - di 1’ in 1’ da 44° 3’ 30’’ a 45° 3’ di latitudine, e da 33° 31’ 40’’ a 35° 17’ 30’’ di longitudine.

Incisione in rame, bella coloritura coeva con ritocchi, in ottimo stato di conservazione.

Bibliografia
Almagià (1922): pp. 56-59, n. 15; Almagià (1960): p. 23, tav. XXXVI.

Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)

Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.

Giovanni Antonio MAGINI (1555 - 1617)

Giovanni Antonio Magini è stato un affermato matematico, astronomo, e cartografo italiano. Come cartografo, il suo nome è legato all’atlante “Italia”, che fu pubblicato dal figlio Fabio nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnorldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. L’importanza di questo lavoro del Magini è notevolissima, come pure l’influenza sulla cartografia della penisola per i successivi due secoli: da Ortelius ai principali cartografi ed editori olandesi, tutta la cartografia della penisola è tratta dal lavoro del matematico padovano.