Penisola delle Indie Orientali de la del Gange, con tutte l'Isole cosi Filippine della Sonda, Ceilan e Molucche, altre secon
Riferimento: | S41699 |
Autore | Paolo PETRINI |
Anno: | 1717 |
Zona: | Indie Orientali, Filippine |
Luogo di Stampa: | Napoli |
Misure: | 522 x 430 mm |
Riferimento: | S41699 |
Autore | Paolo PETRINI |
Anno: | 1717 |
Zona: | Indie Orientali, Filippine |
Luogo di Stampa: | Napoli |
Misure: | 522 x 430 mm |
Descrizione
Rarissima carta geografica - basata su quella di Nicolas de Fer, edita a Parigi nella seconda metà del XVII secolo - stampata a Napoli dalla tipografia di Paolo Petrini, nel 1717.
Centrata sulla penisola malese, questa carta copre tutta l'Asia meridionale e sudorientale dalla Persia all'isola di Timor, comprese le nazioni moderne di India, Sri Lanka, Thailandia, Birmania (Myanmar), Malesia, Cambogia, Vietnam, Laos, Indonesia e Filippine.
Nel cartiglio in basso a destra, sostenuto da un elefante, troviamo l'indicazione della derivazione da Nicolas de Fer e l'imprint "Data in luce da Paolo Petrini in Napoli con Privilegio di S. C. e C. M. l'anno 1717".
Segue una descrizione delle popolazioni: "Li abitanti delle Filippine, quando hanno qualche vittoria, sicavano sangue e seolo bevano; abitano sopra li arbori per tema delli animali feroci e serpenti oribili che vené gran quantita; le loro donne sono belle è ben vestite il loro esercito è il filar bonbace".
La carta è parte dell’Atlante Partenopeo, una complessa operazione editoriale messa in atto dal libraio e tipografo napoletano Petrini per raccogliere molte della carte da lui realizzate a partire dall'ultimo decennio del XVII secolo, tratte sostanzialmente da Guillaulme Sanson, Nicolas De Fer e Giacomo Cantelli, e pubblicate con aggiornamenti anche per gran parte del'700 dal figlio Nicola.
L'atlante del Petrini rappresentava per il Regno di Napoli, l'equivalente del "Mercurio Geografico" stampato a Roma dalla tipografia De Rossi, e circolante principalmente nello Stato Pontificio.
Incisione in rame, coloritura coeva dei contorni, in eccellente stato di conservazione.
Paolo PETRINI (Attivo a Napoli fine del XVIII secolo)
Paolo Petrini lavorò a Napoli come incisore e libraio tra il 1692 e il 1748, traendo stampe da quadri del Lanfranco e di Luca Giordano, e mappe da Guillaume Sanson e Nicolas de Fer, oltre numerosi ritratti di uomini illustri napoletani. Realizzò anche un “Atlante Partenopeo” (1700), due incisioni per l’entrata di Filippo V e del cardinale Barberini (1702), un volume sui “Palazzi” (1713) e uno sulle “Chiese” (1718) di Napoli, oltre a una veduta della città di Napoli pubblicata nel 1698 che suscitò viva eco nell’editoria straniera. Tutta la sua opera è estremamente rara. L’Atlante Partenopeo fu ristampato con aggiornamenti nel corso di buona parte del secolo XVIII.
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Paolo PETRINI (Attivo a Napoli fine del XVIII secolo)
Paolo Petrini lavorò a Napoli come incisore e libraio tra il 1692 e il 1748, traendo stampe da quadri del Lanfranco e di Luca Giordano, e mappe da Guillaume Sanson e Nicolas de Fer, oltre numerosi ritratti di uomini illustri napoletani. Realizzò anche un “Atlante Partenopeo” (1700), due incisioni per l’entrata di Filippo V e del cardinale Barberini (1702), un volume sui “Palazzi” (1713) e uno sulle “Chiese” (1718) di Napoli, oltre a una veduta della città di Napoli pubblicata nel 1698 che suscitò viva eco nell’editoria straniera. Tutta la sua opera è estremamente rara. L’Atlante Partenopeo fu ristampato con aggiornamenti nel corso di buona parte del secolo XVIII.
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