Pianta della città di Firenze nelle sue vere misure colla descrizione dei luoghi più notabili di ciascun quartiere
Riferimento: | S46194 |
Autore | Ferdinando Ruggieri |
Anno: | 1755 |
Zona: | Firenze |
Luogo di Stampa: | Firenze |
Misure: | 675 x 505 mm |
Riferimento: | S46194 |
Autore | Ferdinando Ruggieri |
Anno: | 1755 |
Zona: | Firenze |
Luogo di Stampa: | Firenze |
Misure: | 675 x 505 mm |
Descrizione
In alto a sinistra in un cartiglio il titolo: basso a sinistra, all’interno di un cartiglio: PIANTA DELLA CITTA’ DI FIRENZE nelle sue vere misure colla descrizione dei luoghi più notabili di ciascun Quartiere.
Sotto, quattro cartelle. Sopra quella a sinistra: ARME DEL QUARTIEre SANTA CROCE. Dentro:IN QUESTO QUARTIERE SONO: Chiese curate numero….13./ Chiese senza cura num[e]ro….2./ Monasteri di Regolari n[ume]ro…7./ Monasteri di Monache n[ume]ro 16./ Oratorij, e Compagnie num[er]o 46./ Conservatorij di Maschi n[umer]o 2./ Conservat[o]ri di Femmine n[ume]ro…1/ Spedali per gl’Infermi n[umer]o/ Spedali per i Pellegrini 2./ Accademie numero….1./ Teatri numero…..1. Sopra quella a destra: ARME DEL QUAR[TIE]re SANTO SPIRITO. Dentro: IN QUESTO QUARTIERE SONO: Chiese curate numero.9/ Chiese senza cura n[ume]ro..2/ Monasteri di Regol[ari] n[umer]o 7/ Monasteri di Monache n[umer]o 12/ Oratorij, e Compagnie n[umer]o 34/ Conservat[o]ri di Femm[i]ne n[umer]o 1/ Spedali per i Pellegrini n[ume]ro 5. Sopra quella a sinistra in basso: ARME DEL QUARTIEre S.GIOVANNI. Dentro: IN QUESTO QUARTIERE SONO: Chiese curate numero.10/ Chiese senza cura n[ume]ro..7/ Monasteri di Regol[ari] n[umer]o 6/ Monasteri di Monache. 21/ Oratorij, e Compagnie 40/ Conservat[o]rij di Mas.chi …2./ Conservat[o]ri di Femm[i]ne 3/ Sped[a]li per gl’Infermi n[umer]o 4/ Sped[a]li per i Pellegrini 3/ Accademie num[e]ro….6./ Teatri numero…..2. Accanto a quella a destra in basso: ARME DEL QUARTIEre S.MA[R]ia NOVELLA. Dentro: IN QUESTO QUARTIERE SONO: Chiese curate numero….17./ Chiese senza cura num[e]ro… 2./ Monasteri di Regolari n[umer]o 9/ Monasteri di Monache n[umer]o 8/ Oratorij, e Compagnie n[ume]ro 42/ Spedali per gl’Infermi n[umer]o 2./ Spedali per i Pellegrini n[ume]ro 1.
Sul nastro che contiene la scala: Scala di Passi Seicento comuni. All’interno numerosi nomi delle emergenze, dei corsi d’acqua e delle strade e piazze. Sotto fuori dal quadro: Appresso Giuseppe Bouchard in Firenze 1755.
Si tratta di una riedizione della pianta Ruggieri del 1731, in cui alla cartella dedicatoria è stata sostituita l’aquila dei Lorena.
Il foglio contiene, entro una marginatura doppia, la pianta della città. L’apparato decorativo è costituito dal cartiglio che contiene il titolo, dal nastro che contiene la scala e dalle quattro cartelle che contengono le informazioni sui quartieri: tre sono in forma di stendardo sorretto da putti alati, la quarta in forma di cippo. L’orientamento, 190° sud in alto, è dato da una rosa dei venti col vertice gigliato. è questa la prima accurata restituzione geometrica a stampa dello sviluppo planimetrico delle strutture urbane, in cui si distinguono nettamente gli spazi scoperti e quelli costruiti. Nei primi è rappresentato il disegno dei principali orti e giardini; nei secondi diverse campiture segnalano la qualità dell'edilizia: a tratteggio inclinato più scuro gli edifici di maggior rilievo, con puntinatura l'edilizia comune, con una X su fondo bianco i cortili interni. Sono messi in evidenza con grafia differenziata a tratteggio i complessi monumentali. Le chiese e Palazzo Pitti sono indicate con il disegno delle coperture che fornisce una connotazione volumetrica all’interno della piatta campitura dell’isolato. La puntuale scrittura dei nomi delle strade e delle piazze rende questa pianta antesignana delle piante turistiche.
Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, rifilata alla linea marginale, in ottimo stato di conservazione. Esemplare “da viaggio” con numerose pieghe di carta.
Bibliografia
Boffito, Mori, Firenze nelle vedute e piante 1973, p.78.
Ferdinando Ruggieri (Firenze 1691 -1741)
Architetto (Firenze 1691 - ivi 1741), esponente significativo del primo Settecento fiorentino. Nella sua opera principale, la facciata sinistra della chiesa di San Firenze (1715), come in altre quali il palazzo Capponi sempre a Firenze, il palazzo Sansedoni a Siena (1736), la collegiata di Empoli (1738), si afferma una particolare interpretazione toscana del barocco, intimamente connessa all'architettura del tardo Cinquecento. Importanti le sue opere a stampa: Studio d'architettura civile delle fabbriche più insigni di Firenze (1722-28); Scelta di architetture antiche e moderne della città di Firenze (post., 1755).
Nel 1717 il suo nome appare nell’elenco dei contributori dell’Accademia del disegno di Firenze, le cui tasse continuò a versare fino al 1740, mentre risulta immatricolato dal 1720. Dietro suggerimento dell’abate Bottari – come quest’ultimo scriveva in una lettera del 1764 a Giovanni Pietro Zanotti –, nel 1718 fu avviata l’impresa editoriale dello Studio d’architettura civile, una raccolta di particolari architettonici da palazzi e fabbriche esemplari di Firenze. Fu pubblicato in tre volumi in folio presso la Stamperia Reale rispettivamente nel 1722, nel 1724 e nel 1728; un quarto volume, annunciato nella prefazione al primo, non fu composto.
L’operazione editoriale maturò quando era ormai certa l’estinzione della dinastia medicea e nei tre volumi (rispettivamente dedicati al granduca Cosimo III, al granduca Gian Gastone e a Maria Luisa, elettrice palatina, ultima rappresentante della famiglia) si celebra la secolare attività di mecenati a partire da Cosimo il Vecchio con Filippo Brunelleschi e Lorenzo il Magnifico con Michelangelo Buonarroti. L’approccio ‘scientifico’ al lavoro è ricordato dallo stesso Ruggieri, che sottolinea il controllo totale avuto sulle varie fasi essendo egli stato rilevatore, disegnatore, incisore e responsabile delle scelte critiche delle architetture da presentare. In quest’ultima operazione è contenuta la finalità del progetto, ossia mostrare gli esempi utili a far risorgere l’architettura: Ruggieri ne individua la strada, condivisa nell’ambiente artistico della capitale granducale, nelle esperienze fiorentine del Cinquecento. Lo Studio restò un riferimento importante nella Firenze del XVIII secolo.
(cfr. Oronzo Brunetti - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 89, 2017)
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Ferdinando Ruggieri (Firenze 1691 -1741)
Architetto (Firenze 1691 - ivi 1741), esponente significativo del primo Settecento fiorentino. Nella sua opera principale, la facciata sinistra della chiesa di San Firenze (1715), come in altre quali il palazzo Capponi sempre a Firenze, il palazzo Sansedoni a Siena (1736), la collegiata di Empoli (1738), si afferma una particolare interpretazione toscana del barocco, intimamente connessa all'architettura del tardo Cinquecento. Importanti le sue opere a stampa: Studio d'architettura civile delle fabbriche più insigni di Firenze (1722-28); Scelta di architetture antiche e moderne della città di Firenze (post., 1755).
Nel 1717 il suo nome appare nell’elenco dei contributori dell’Accademia del disegno di Firenze, le cui tasse continuò a versare fino al 1740, mentre risulta immatricolato dal 1720. Dietro suggerimento dell’abate Bottari – come quest’ultimo scriveva in una lettera del 1764 a Giovanni Pietro Zanotti –, nel 1718 fu avviata l’impresa editoriale dello Studio d’architettura civile, una raccolta di particolari architettonici da palazzi e fabbriche esemplari di Firenze. Fu pubblicato in tre volumi in folio presso la Stamperia Reale rispettivamente nel 1722, nel 1724 e nel 1728; un quarto volume, annunciato nella prefazione al primo, non fu composto.
L’operazione editoriale maturò quando era ormai certa l’estinzione della dinastia medicea e nei tre volumi (rispettivamente dedicati al granduca Cosimo III, al granduca Gian Gastone e a Maria Luisa, elettrice palatina, ultima rappresentante della famiglia) si celebra la secolare attività di mecenati a partire da Cosimo il Vecchio con Filippo Brunelleschi e Lorenzo il Magnifico con Michelangelo Buonarroti. L’approccio ‘scientifico’ al lavoro è ricordato dallo stesso Ruggieri, che sottolinea il controllo totale avuto sulle varie fasi essendo egli stato rilevatore, disegnatore, incisore e responsabile delle scelte critiche delle architetture da presentare. In quest’ultima operazione è contenuta la finalità del progetto, ossia mostrare gli esempi utili a far risorgere l’architettura: Ruggieri ne individua la strada, condivisa nell’ambiente artistico della capitale granducale, nelle esperienze fiorentine del Cinquecento. Lo Studio restò un riferimento importante nella Firenze del XVIII secolo.
(cfr. Oronzo Brunetti - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 89, 2017)
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